L’imperialismo israeliano perde colpi?

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Fonte foto: Infopal (da Google)

L’attuale contesto politico, nonostante la violenza dell’imperialismo Usa, offre importanti segnali riguardanti la transizione dall’unipolarismo ad un modello multipolare del capitalismo globalizzato; tutto questo comporta la valorizzazione di alcune Resistenze antiglobaliste (antimperialiste), a volte di orientamento socialista, altre volte di ispirazione nazionalista se non addirittura religiosa.

L’ONU ha da poco considerato false le accuse di Israele contro il movimento nazionale libanese Hezbollah: il regime sionista aveva presentato una protesta presso il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, il 20 giugno scorso, accusando gli Hezbollah d’aver stabilito un posto d’osservazione nella zona utilizzata dall’ONG ambientalista Green Without Borders ( Verdi Senza Frontiere ). La portavoce dell’ONU, Eri Kaneko, ha replicato che negli ultimi due anni le forze di questo organismo estese lungo la frontiera fra il Libano ed Israele, la UNIFIL, ‘’non hanno rilevato la presenza di nessuna persona armata non autorizzata nel punto in questione’’ 1. La presa di posizione delle Nazioni Unite è importante dato che gli Hezbollah sono un movimento sciita antimperialista alleato della Siria baathista e della Federazione russa. Domanda: il mondo è stanco dell’arroganza di Israele?

Il leader iraniano, Ali Khamenei, ha definito la lotta contro l’imperialismo una lotta contro l’arroganza mondiale ed il sistema capitalistico egemonico. Nella Giornata Mondiale di Al Quds ha ribadito che ‘’la Palestina non sarà dimenticata’’; gli ‘’sciiti di Alì’’ sosterranno la lotta patriottica di un popolo a maggioranza sunnita andando oltre le divisioni religiose imposte dal colonialismo. Il mondo può e deve cambiare.

La notizia più interessante viene dagli Usa dove un gruppo di ‘’sionisti statunitensi’’ afferma che l’hasbara non funziona più e la maggioranza degli studenti universitari non sono favorevoli alla politica israeliana. Il The Times of Israel scrive che: “L’indagine devastante mostra enormi perdite di sostegno da parte degli studenti dei college ebraici” 2. Nel sito InvictaPalestina possiamo leggere alcune informazioni interessanti:

‘’Uno studio rilasciato da Brand Israel Group alla conferenza Herzliya questa settimana ha rivelato… che il sostegno a Israele è sceso di 27 punti percentuali fra gli studenti dei college ebrei negli Stati Uniti dal 2010.

I ricercatori hanno scoperto che, anche se dal 2010, la dichiarazione di conoscenza su Israele è aumentata di 14 punti percentuali, il pubblico  è ancor più sfavorevole verso Israele;  il consenso è diminuito, soprattutto nella popolazione  degli studenti universitari, tra i più ostili a Israele.’’

La lobby sionista è ancora molto forte, persino Sanders è contrario al boicottaggio verso Israele, però l’opinione pubblica sta cambiando. Si formerà, come prevedeva Said, una generazione di nuovi intellettuali capaci di conquistare l’egemonia culturale ( come spiegava Gramsci ) ed informativa? Il sionismo è forte ma non invincibile, studiosi come James Petras, Edward Said e Norman Finkelstein, con il loro coraggio, ci hanno insegnato, a prezzo di vili diffamazioni da parte dei giornalisti venduti pro-Israele, che può essere sconfitto in nome di un mondo più giusto e democratico. Orwell parlava di una ‘’società decente’’. Possiamo conquistarla?

Il premio Nobel per la pace nord-irlandese, Mairead Corrigan Maguire, intervistata dall’Huffingtonpost.it ha dichiarato che:

‘’Gaza sta morendo nel silenzio complice della comunità internazionale. Un milione e mezzo di persone, il 56% minorenni, sopravvivono in una immensa prigione a cielo aperto, completamente isolata dal mondo. È una condizione disumana che nulla ha a che vedere con il diritto alla difesa invocato e praticato da Israele per giustificare un embargo che dura ormai da oltre dieci anni. Le punizioni collettive sono contrarie al diritto internazionale e alla stessa Convenzione di Ginevra. Faccio appello alle Nazioni Unite perché intervengano per porre fine all’embargo. Solo così Gaza potrà tornare a vivere e i suoi giovani a immaginare un futuro’’ 3

Non c’è futuro dentro il sionismo che, come ci ha spiegato Gilad Atzmon, è una forma di imperialismo particolarmente brutale con una ideologia etnica. Atzmon è un ebreo antisionista, come Israel Shamir ed Ilan Pappe; la destra israeliana ha deciso che per il loro dissenso non deve esserci posto.

Il professore israeliano Ofer Cassif, un importante studioso presso l’università ebraica, sembra voler seguire la stessa strada di molti intellettuali non allineati paragonando ‘’la legislazione israeliana recentemente proposta e passata a quella del terzo reich nella Germania nazista’’ 4. Secondo Cassif: ‘’coloro che rifiutano di vedere le somiglianze tra ciò che sta succedendo in Israele, in particolare negli ultimi due anni, e la Germania negli anni Trenta, ha un problema e sarà responsabile della situazione potenziale dello Stato’’. La sua critica si va ad aggiungere a quella di Shlomo Sand e di giornalisti liberali come Gideon Levy ed Amira Hass. Israele brancola, inconsapevole e frastornata dagli sproloqui dei nazionalisti, nell’incubo di un nuovo fascismo ebraico?

La lobby sionista ha cercato di mettere a tacere importanti studiosi europei: Alan Hart, Gilad Atzmon, Roger Garaudy, Michel Collon e Giuseppe Zambon. Sono stati tutti silenziati dal potere di questa lobby, malgrado le loro origini ebraiche ( Atzmon e Zambon ), la loro profonda cultura religiosa ( Garaudy ), la formazione culturale liberale ( Hart ) e diffamati in quanto ‘’antisemiti’’ e ‘’rossobruni’’, seppur marxisti riconosciuti da importanti Partiti comunisti ( Collon ). Il sionismo non vuole sentire ragioni, in nome del Talmud di Babilonia i megalomani sioncon credono di essere, loro stessi, la ragione. Solo un folle potrebbe andargli dietro.

Lo studioso marxista James Petras ha denunciato l’ultimo delirio dei rabbini israeliani rappresentanti non dell’ebraismo ortodosso ma del ‘’sionismo religioso’’ e talmudico:

Por otro lado, estuve leyendo dos pronunciamientos de los grandes rabinos de Israel que representan lo peor de la humanidad. Uno de los rabinos dice que todos los no judíos deben ser expulsados del país. Es decir, sólo judíos pueden vivir en Israel. Esto lo dijo el rabino jefe sefardí de Israel. Otro rabino, el líder asquenazí de Israel, dice que todos los no judíos pueden vivir en Israel solo si sirven a los judíos, solo como sirvientes o peones.

Si algún cristiano dijera dice que “los judíos deben salir de mi país, que los judíos solo pueden quedarse para hacer el trabajo sucio”, todo el mundo se levantaría en armas. Pero cuando Israel dice estas cosas a través de sus principales autoridades morales, nadie se pronuncia…

Quiero preguntar a todos los conocidos judíos qué piensan de esto. ¿Van a afirmar que son ciudadanos de nuestros países o son fieles a un país que quiere expulsar a los no judíos? Es la doctrina de los nazis disfrazados como figuras religiosas’’ 5

Israele sembra somigliare per certi versi sempre di più alla Germania nazista; la destra vuole uno ‘’Stato etnico’’, la ‘’sinistra’’ uno Stato razzista sul modello degli Usa ma, per dirla con Noam Chomsky, ‘’gli Usa non sono una democrazia’’. Il mondo inizia a capire qualcosa? Alcune voci contro il sion-fascismo si stanno alzando: Khamenei è un musulmano sciita, Petras un marxista, ma anche tanti liberali sono stanchi dell’arroganza di Israele. E’ un buon segnale, Tel Aviv non farà per sempre quello che vuole. Cosa gli resterà? L’AIPAC, le multinazionali, i politici corrotti, studenti boriosi ed indottrinati. E poi? L’odio di miliardi di persone, nazioni distrutte, popoli sbudellati, proletari senza diritti. Israele verrà accerchiata?

Un mondo libero dal sionismo è il primo passo per mettere in discussione l’imperialismo e l’essenza stessa del capitalismo. Sono convinto che anche grandi rivoluzionari come Marx, Lenin e Trotsky avrebbero assunto una simile posizione, uno spauracchio per la sinistra ‘’politicamente corretta’’. Della “sionistra” – così la chiamava lo storico Mauro Manno – non abbiamo nessun bisogno.

http://spanish.almanar.com.lb/97275

https://www.invictapalestina.org/archives/28746

http://www.huffingtonpost.it/2017/06/17/gaza-sta-morendo-nel-silenzio-complice-della-comunita-internazi_a_22418186/?utm_hp_ref=it-esteri

http://diegosiragusa.blogspot.it/2017/06/professore-universitario-ebreo-israele.html

http://www.lahaine.org/mundo.php/ashkenazi-de-israel-los-no

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Fonte foto: comeDonChischiotte.net (da Google)

 

1 commento per “L’imperialismo israeliano perde colpi?

  1. Chiara Dordoni
    29 giugno 2017 at 15:48

    Sempre molto istruttivo
    Grazie
    Purtroppo lo spagnolo lo leggiucchio appena ma pazienza

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