In memoria di Luigi Trastulli: operaio comunista e prima vittima della NATO in Italia

La NATO è lo strumento principale di cui si serve l’imperialismo USA per coordinare l’attività politica e militare degli stati occidentali. Quindi non c’è nessun rapporto paritario all’interno dell’Alleanza Atlantica: gli USA possono mantenere all’incirca 114 basi militari in Italia, ma l’Italia non può avere delle postazioni militari in terra statunitense. Così facendo, l’unilateralismo ‘’yankee’’ ha legato l’Europa alla sua struttura socio-economica e politica.

Con la creazione della NATO le borghesie europee iniziarono a perdere qualsiasi connotazione nazionale, trasformandosi di fatto in oligarchie locali al servizio del grande capitale americano. Se ne accorse fin da subito, il leader comunista Palmiro Togliatti:

“Voi che sostenete che gli Stati Uniti sono il Paese più pacifico del mondo, diteci quante e quali sono le basi militari degli Stati Uniti nel mondo, e all’interno e al di fuori di quelli che qualsiasi intelligenza umana può considerare come i confini di questo popolo e di questo Stato ? Esse sono 484, di cui 256 nel Pacifico e 228 nell’Atlantico; e si estendono in tutto il mondo, dalle isole Aleutine fino all’Islanda. Nei luoghi più impensati, dove mai nessuno aveva saputo che vivessero americani, che vi fossero interessi americani da difendere, che avesse mai sventolato la bandiera stellata degli Stati Uniti, ivi vi è una base militare, strategica, di guerra, degli Stati Uniti d’America!.”

La linea di Togliatti, basata sulla gramsciana guerra di posizione e la battaglia delle idee, fu sconfitta dal neo-colonialismo ideologico ‘’yankee’’; la penetrazione ideologica “postmodernista”, di cui anche la cosiddetta “nuova sinistra” era intrisa indebolì il movimento operaio, il fronte anticapitalista e lo stesso PCI. Una parte dei sessantottini – come denuncia Fulvio Grimaldi nel suo Un sessantotto lungo una vita – sono slittati a destra (comprati o convertiti, in questa sede non ha importanza) diventando killer per mezzo stampa del sistema di potere americano-sionista.

Il primo martire della sinistra di classe contro la neonata occupazione ‘’yankee’’, fu l’operaio comunista Luigi Trastulli. Il 17 marzo 1949, gli operai delle acciaierie di Terni scioperarono contro l’ingresso dell’Italia nell’Alleanza Atlantica, ma quella protesta fu repressa dal brutale intervento della polizia (la famosa “celere“). Rileggiamo le pagine dell’Unità:

«Avevano percorso appena 300 metri quando è arrivata la celere: una decina di jeeps, la solita sarabanda, le solite manganellate»

«L’autista della jeep del commissario fa fare un salto avanti alla macchina poi di colpo un salto indietro – racconta Pavolini – Primo ferito: l’operaio Ettore Scatolini, partigiano, è a terra con un piede rotto, gli è passata sopra una ruota. Gli operai protestano, gridano il loro sdegno. E allora la polizia spara loro addosso, spara subito a tiro radente sugli uomini… Quando tutto è finito ci sono tre uomini a terra: Luigi Trastulli muore dopo 8 minuti. Raul Crostella, responsabile giovanile della Camera del Lavoro ha una pallottola nello stomaco… Lionello Dionisi una pallottola sotto l’ascella; Giuseppe Porotti, Romolo Cardinali, Santino Cippitelli, Ilvo Biancifiori, Carlo Danieli sono feriti da colpi di manganello» 1

Fin dalla sua nascita la vera natura della NATO era chiara: si trattava di uno strumento militare dell’unilateralismo USA. L’imperialismo nord-americano iniziò una piratescca guerra su larga scala contro tutto il mondo non sottomesso o controllato direttamente dagli USA; quei leader politici e quegli gli statisti che vi si opposero vennero eliminati attraverso trame occulte tipiche della tradizione golpista occidentale.

Lo storico svizzero Daniele Ganser ha documentato, raccogliendo una mole abnorme di materiale analitico, la costituzione degli eserciti segreti della NATO attraverso il reclutamento degli ex nazisti. Lo stesso studioso ci presenta una efficace sintesi del suo pregevole lavoro:

“È probabile che dei gruppuscoli di estrema destra furono reclutati ed integrati alla rete Stay-behind allo scopo di poterci avvertire se una guerra si preparava”, confermerà più tardi Ray Cline, direttore aggiunto della CIA dal 1962 al 1966, in un servizio giornalistico su Gladio. “In quest’ottica, l’utilizzazione di estremisti di destra, a finalità informative e non politiche, mi sembra non porre alcun problema” [8]. Ma, lungi dal limitarsi alla raccolta di informazioni, costoro ricevettero verosimilmente le chiavi del potere. Gli Stati Uniti eressero la DC, la Democrazia cristiana, come un baluardo di fronte al comunismo, “un’accozzaglia di collaborazionisti, di monarchici e di fascisti irriducibili” [9]. Alcide De Gasperi, della DC, del nominato Primo ministro e diresse otto governi successivi tra 1945 e 1953 [10]. “In assenza di una vera purga, la vecchia burocrazia fascista riuscì a sopravvivere” [11]. Il Primo ministro De Gasperi ed il ministro degli Interni Mario Scelba supervisionarono personalmente “la reintegrazione di funzionari profondamente compromessi con il regime fascista” [12].

Il principe Valerio Borghese, soprannominato “il Principe nero”, fu uno dei noti fascisti reclutati dagli Stati Uniti. Alla testa della Decima MAS (XMAS), un corpo d’elite di 4.000 uomini creato nel 1941 e posto sotto comando nazista, egli aveva diretto una campagna di sterminio dei resistenti durante la Repubblica di Salò e si era specializzato nello stanamento ed esecuzione dei partigiani comunisti italiani. Catturato dai resistenti verso la fine della guerra, fu sul punto di essere impiccato quando il 25 aprile 1945, l’ammiraglio Ellery Stone, proconsole statunitense dell’Italia occupata ed intimo amico della famiglia Borghese, ordinò a James Angleton, un impiegato dell’OSS che sarebbe diventato il più celebre degli agenti della CIA, di aiutarlo ’’ 2

Alcuni deli uomini che lavorarono con Hitler e Mussolini iniziarono nuove scorribande per conto della CIA non disdegnando lavori sporchi anche su mandato del MOSSAD israeliano. Dal ’56 in poi, Washington decise che un antisemita poteva tranquillamente convertirsi al sionismo, massacrando patrioti arabo-musulmani nell’impunità.

Il leader cubano Fidel Castro paragonò la NATO al nazismo. L’analisi del comunista cubano non lascia spazio a dubbi:

“La politica dell’impero è così drammaticamente ridicola che non tarderà molto a finire nella pattumiera della storia”, così come “l’impero di Adolf Hitler è passato alla storia senza altra gloria che l’aver dato ispirazione ai governi borghesi ed aggressivi della Nato” diventati “gli zimbelli di Europa e del mondo intero” con “il loro euro, che come il dollaro non tarderà in diventare carta straccia”. Al loro posto si imporranno, ha aggiunto, lo yuan e il rublo’’ 3

Nello stesso intervento Castro ricordò come McCain, allora pilota militare durante la guerra anti-vietnamita, si riciclò in quanto acritico sostenitore delle reti del MOSSAD e futuro creatore dell’ISIS. Il defunto senatore McCain diede un contributo decisivo, per mezzo dell’Alleanza Atlantica, alla distruzione di interi paesi.

La politica neocolonialista ha avuto, fra gli altri, l’effetto di trasformare le varie borghesie nazionali in articolazioni del grande capitale transnazionale  e cosmopolita. Fidel Castro ha ragione: l’euro ed il dollaro diventeranno carta straccia, l’imperialismo USA potrebbe andare incontro alla catastrofe geopolitica.

 

1.

https://umbriasud.altervista.org/luigi-trastulli-caduto-per-la-pace/

2.

http://storiasoppressa.over-blog.it/article-democrazia-reale-daniele-ganser-les-armees-secretes-de-l-otan-la-guerre-secrete-en-italie-44571261.html

3.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/01/fidel-castro-portavoce-della-nato-ricordano-ss-naziste/1104652/

 

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