Messico: Obrador chiede la testa degli oligarchi

L’accordo fra il presidente USA, Donald Trump, ed il suo omologo messicano, Andres Manuel Lopez Obrador (AMLO), è stato inquadrato negativamente da diverse organizzazioni della sinistra antimperialista centro-americana e da alcuni analisti marxisti. Un esempio più che autorevole, il sociologo James Petras ritiene che:

“Pero ahora busca algún acuerdo con EEUU mientras Trump está endureciendo las restricciones de inmigrantes, de cualquier persona que venga de México. Entonces, es muy contradictorio, de un lado el gobierno de México busca reconciliar y del otro lado EEUU impone más muros. Entonces, los que tenemos esperanzas mayores con AMLO, estamos con muchos resultados falsos.

Ahora parece que los infectados en México se van extendiendo más allá de la Ciudad de México, en las provincias, en los pueblos, entre los indígenas y demás. Es una situación dramática, los grupos mexicanos americanos que se movilizaron ahora están un poco confundidos con la política de AMLO’’ 1

Al di là dell’emergenza sanitaria, la realtà politica è diversa. Il ‘’cessate il fuoco’’ Trump – AMLO, s’inserisce nel processo che ho definito de-globalizzazione del mondo dove Obrador e Trump, partendo da prospettive assolutamente divergenti, regolano i conti col nemico principale (e comune): l’imperialismo “cosmopolita” egemonizzato dalla fazione puritana della borghesia USA. La posta in gioco è molto elevata.

 

AMLO va a Washington per la testa degli oligarchi neofascisti

Pochi giorni prima del viaggio di Obrador a Washington, la testata The GrayZone ha pubblicato dei documenti sulle trame dell’oligarchia messicana contro l’attuale governo progressista. Chi vuole rovesciare il presidente eletto?

‘’Il Fronte nazionale anti-AMLO comprende un’alleanza di alcune delle forze più di destra in Messico. FRENA caratterizza il governo come una “dittatura comunista” e afferma che López Obrador, nazionalista progressista di centrosinistra, fa parte di una cospirazione per attuare il comunismo coll’equità di genere, l’uguaglianza educativa e l’omosessualità. FRENA persino chiese pubblicamente sostegno al presidente degli Stati Uniti Donald Trump per fermare “l’agenda di AMLO, il cui obiettivo è attuare il Castrismo-Chavismo nel nostro Paese”. Secondo il sito ufficiale di FRENA, il gruppo è organizzato dall’alto verso il basso, con un consiglio di governo composto da 67 élite, anche se solo quattro sono pubblicamente noti. Questo consiglio formula strategie per rimuovere AMLO, poi implementate da varie cosiddette commissioni di volontariato, guidate da coordinatori in tutto il Messico’’ 2

Nonostante l’ideologia dei golpisti sia la fotocopia dell’Alt Right (omofobia ed anticomunismo isterico), l’estrema destra ‘’vendi patria’’ è legata a Marco Rubio uomo del clan Bush in accordo coi Clinton sul rilancio della Dottrina Monroe (‘’neo-monronismo’’). I neoconservatori si dividono in ‘’repubblicani’’ e falchi liberali, questo spiegherebbe la convergenza verso il centro dell’establishment politica nelle metropoli capitaliste. Lo scambio è (quasi) alla pari:

  • Trump otterrebbe accordi vantaggiosi nel campo delle politiche commerciali e migratorie, inoltre i migranti di provenienza messicana – politicamente simpatizzanti del neo-‘’cardenesismo’’ – non prenderebbero parte alla rivolta afroamericana.
  • Il presidente AMLO, dal lato suo, potrebbe avrebbe mano libera nei processi contro Pena Nieto e Videgaray, golpisti protetti da Joe Biden. La politicizzazione del potere giudiziario, in una nazione come il Messico, è la condizione necessaria per la rielezione d’un esecutivo relativamente indipendente.

Un’ultima minaccia incombe su Obrador: Peña Nieto e Videgaray sono amici personali di Jared Kushner, neocons e genero di Donald Trump, vero ideologo della politica estera dell’Alt Right. Questo dovrebbe farci capire chi, realmente, comanda negli USA: pochi uomini di potere i quali si sovrappongono al presidente eletto, trasformandolo in un loro pupazzo. Al Deep State ufficiale (Clinton e Bush) si contrappone un Deep State ombra gestito da Steve Bannon, Cambridge Analitica, ma soprattutto l’architetto dell’accordo-truffa del secolo. Un’Elite di privilegiati vorrebbe fermare l’orologio della storia, rilanciando la crudele Dottrina Rumsfeld – Cebrowski: la distruzione del mondo non globalizzato. Obrador (forse) ha capito come resistergli.

https://www.lahaine.org/mm_ss_mundo.php/es-paradojico-que-canada-muestre

http://aurorasito.altervista.org/?p=12769

Messico, il presidente López Obrador: «Dichiariamo formalmente la ...

 

 

 

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