Navalny contro Assange: ipocrisia e geopolitica dell’indignazione variabile

Nei paesi occidentali ci sono molte persone che non solo chiedono, ma gridano che hanno bisogno di assistenza medica, alcuni di loro non possono più nemmeno urlare, come Assange, ma nonostante tutto, non ricevono aiuto. Concentratevi sulla soluzione dei vostri problemi interni” (Maria Zakharova, portavoce del Ministro degli esteri russo)

 

La geopolitica dell’indignazione selettiva dell’Elite europeista non perde occasione per palesare ipocrisia, ma soprattutto incompetenza in politica estera (Di Maio ne è un esempio): indignazione per le condizioni di salute (vere o presunte) di Navalny e silenzio assoluto di fronte al lento assassinio del fondatore di Wikileaks, Julian Assange.

Non esiste paragone fra queste due figure: Navalny è un neofascista legato all’establishment USA ed all’ultradestra tedesca, condivide coi neonazisti europei il negazionismo della Shoah e l’odio verso la fede islamica (nella Russia inter-religiosa sono presenti oltre 25 milioni di musulmani). Assange è un giornalista eroico che ha mostrato al mondo i crimini di guerra statunitensi in Medio Oriente, radicalizzando la propria critica alla costruzione di una nuova Architettura di Potere.

Il giornalista Thomas Scripss, sul WSWS, ha attaccato la sinistra zombie rea d’aver ignorato le problematiche inerenti al capitalismo di sorveglianza:

‘’Amnistía Internacional se negó a reconocer a Assange como preso de conciencia durante años, pero se apresuró tanto a aplicarle esta etiqueta a Navalny que se vio obligada a echarse para atrás vergozoamente reconociendo el registro de “discurso de odio” de Navalny unos meses después. El senador del Partido Demócrata de Estados Unidos, Bernie Sanders, ha mantenido un silencio casi total sobre Assange, emitiendo un único tuit en el que se oponía a su acusación en mayo de 2019 y que lograba no mencionar al fundador de WikiLeaks por su nombre. Este lunes tuiteó: “No se equivoquen sobre lo que está sucediendo aquí: el activista Aleksei Navalny está siendo asesinado frente al mundo por Vladimir Putin debido al crimen de exponer la vasta corrupción de Putin. Hay que permitir que los médicos de Navalny lo vean inmediatamente”’’ 2

 

Con imbarazzo tardivo perfino Amnesty ha dovuto prendere atto della carica antisemita nei discorsi di Navalny, antisemitismo razziale che si converte nel servilismo alle proiezioni internazionali della geopolitica sionista. Assange giornalista eroico; Navalny fascista e basta. La geopolitica dell’indignazione selettiva dei capi di Stato europei (in realtà ci troviamo dinanzi a zerbini dello Stato profondo USA) trova la propria ragione politica nell’aggressione imperialistica al Donbass e nel rigetto degli Accordi di Minsk: Biden ha intenzione di rilanciare la ‘’guerra infinita ‘’ (1) aumentando il numero di truppe mercenarie in Afghanistan e (2) concentrando la presenza militare USA in Siria ed Ucraina. Il ricercatore Nil Malyguine, sul portale progressista Sinistra.ch, ha pubblicato una eccellente analisi sul piano occidentale contro la Federazione russa; leggiamo:

“Oltre alla pressione diplomatica, l’Occidente però non disdegna metodi meno puliti. Negli scorsi giorni l’FSB e il KGB, i servizi segreti rispettivamente russi e bielorussi, hanno annunciato la liquidazione di un tentativo di colpo di Stato in Bielorussia. Dopo una riunione a Mosca, che i partecipanti credevano segreta, sono stati arrestati il politologo Aleksandr Feduta (dotato di doppia cittadinanza bielorussa e statunitense), l’avvocato Jurij Zenkovich, e un gruppo di ufficiali dell’esercito bielorusso la cui identità non è stata ancora rivelata. Come risulta dalle registrazioni fornite dalle cimici, Fedut e Zenkovich pianificavano di organizzare il golpe durante le celebrazioni del 9 maggio (il Giorno della Vittoria), corrompendo alcuni alti esponenti dell’esercito bielorusso. Nelle conversazioni intercettate, i cospiratori esprimono la necessità di eliminare “fisicamente” il presidente Lukashenko. FSB e KGB sostengono che le azioni di Feduta e Zenkovich erano coordinate dai servizi segreti americani. Contemporaneamente, i media e le diplomazie occidentali stanno cercando di rigonfiare il caso Naval’nyj, sperando di provocare disordini di massa in Russia’’ 2

 

Gli alleati sono disposti a morire per Kiev? Se Trump curava le relazioni commerciali teorizzando l’imperialismo economico del ventunesimo secolo, Biden si comporta come un guerrafondaio in piena demenza senile: ‘’Il 2 aprile il presidente Biden ha chiamato l’omologo ucraino per assicurargli il suo sostegno nel contrasto con la Russia. Secondo l’Atlantic Council, gli avrebbe annunciato la decisione di regalare all’Ucraina un centinaio di aerei da combattimento (F-5, F-16 e E-2C), attualmente dislocati nella base aerea di Davis-Monthan’’ 3. Sproloquia deliri anti-russi, regala armi ed aizza neofascisti: Joe Biden minaccia gli equilibri geopolitici mondiali.

Nei prossimi mesi, lo Stato profondo USA rilancerà la Dottrina sul caos creativo in Siria e sposterà una parte dei tagliagole wahabiti in Ucraina: wahabismo e neofascismo, ritornano le alleanze dell’era Clinton ed Obama. La Nato aggredisce la Russia, l’Ue è già sull’attenti, nonostante ciò sarebbe prematuro morire per Kiev. Quali sono le posizioni della sinistra europea su (1) declinazione neoliberista del Grande Reset, (2) libertà d’espressione e (3) l’agenda di Washington sulla guerra globale. Bernie Sanders, leader spirituale della “sinistra radical” europea, non ha ancora proferito parola contro la detenzione del fondatore di Wikileaks, giornalista pluripremiato ed attivista per i Diritti dell’uomo. La sinistra americanizzata rende inservibile il razzismo della destra e fascisti come Navalny, col radicalizzarsi dello scontro, diventano ‘’utili idioti’’.

L’Ue, schierandosi con Navalny e contro Assange ha intrapreso in lento e doloroso suicidio assistito: l’Europa non sarà mai più una grande potenza, ma un laboratorio della nuova Architettura di Potere. Morire per Kiev è una follia.

https://www.wsws.org/es/articles/2021/04/22/pers-a22.html

https://www.sinistra.ch/?p=10572&fbclid=IwAR3DBdb1GGVlEveVJcB4PNbHZ6ke6JNatPmKBLFg9HNjvZOFwa219wYoS0o

https://www.voltairenet.org/article212807.html

PUTIN DITTATORE, NAVALNY MARTIRE, ASSANGE CRIMINALE – MePiù

Fonte foto: mepiu.it Blog (da Google)

 

 

 

5 commenti per “Navalny contro Assange: ipocrisia e geopolitica dell’indignazione variabile

  1. Giulio Bonali
    27 aprile 2021 at 9:36

    Ineccepibile secondo me quanto qui rilevato e denunciato.

    Personalmente ho l’ impressione che mentre Assange é lentamente assassinato dal potere in occidente (con l’ aggravante della mostruosa, infame, pessima ipocrisia “buonista” che lo caratterizza), invece a Navalny il governo russo di Putin conceda ampie e assolutamente ingiustificate possibilità di esibirsi nelle sua pagliacciate a vantaggio dell’ imperialismo occidentale; e che questo accada non certo per la “mobilitazione” (puramente “virtuale”) dell’ opinione pubblica più acritica dell’ Occidente (della quale, per loro fortuna, alle popolazioni russe, dopo aver provato sulla propria pelle la satrapia gorbyano-eltsiniana, non può fregare di meno) ma per un suo proprio indicibile “gioco politico”.
    E cioé per enfatizzare di fronte all’ opinione pubblica russa i pericoli derivanti dalla prepotenza dell’ imperialismo occidentale e soprattutto per farsi passare da indefesso “difensore” degli interessi e dei buoni diritti costantemente in pericolo della popolazione Russa, coltivando così nella “propria” opinione pubblica un consenso verso le misure impopolari e reazionarie che le impone (peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, riduzione dei salari diretti e indiretti e differiti: controriforma pensionistica!), precarizzazione delle condizioni di lavoro a vantaggio dell’ oligarchia finanziaria e industriale sfruttatrice e in larga misura decisamenet parassitaria).
    Per qual che conta in Russia, Navalvj potrebbe benissimo essere sottoposto alle misure detentive che la legge russa imporrebbe o magari venire espulso definitivamente dal paese in quanto arcinoto, palese agente del nemico (dopo un regolarissimo processo, viste le documentatissime illegalità e delittuose manovre perpetrate per conto dei suoi padroni stranieri contro la sua patria), senza suscitare il ben che minimo malcontento reale (ma solo le solite sceneggiate “girate a Hollywood” -in sostanza: spero che l’ iperbole sia ben comprensibile- ad uso e consumo esclusivo dell’ opinione pubblica occidentale, non molto diverse da quelle comunque “girate” in occasione dei ricorrenti avvelenamenti con tossici -debitamente “firmati KGB”- che dovrebbero provocare lo sterminio di tutte le persone nel raggio di mezzo chilometro da lui e ai quali puntualmente lui e le persone nel raggio mezzo chilometro da lui scampano miracolosamente).
    Se questo non avviene, é perché non solo all’ imperialismo occidentale, ma anche a a Putin Navany fa molto comodo.

    • Francesco Scabar
      27 aprile 2021 at 13:55

      In tutte le strutture politiche di tipo imperiale gli oppositori, veri o presunti tali, sono sempre stati trattati abbastanza con i “guanti” e quando venivano puniti le punizioni erano assai miti (salvo appunto fatti di alto tradimento) per evitate centrifughe che avrebbero messo a repentaglio l’unità e la saldezza dell’impero stesso, Cina e Russia non sfuggono a questa caratteristica.

      • Giulio Bonali
        27 aprile 2021 at 18:47

        Quindi anche Assange sarebbe “trattato coi guanti”, sottoposto a “punizioni assai miti” dall’ imperialismo occidentale per “evitate centrifughe che meterebbero a repentaglio l’unità e la saldezza dell’impero stesso!
        E anche (fra i tantissimi altri come loro “trattati coi guanti” e “sottoposti a “punizioni assai miti”) Malcom X e Martin Luther Kung “in casa” e Patrice Lumba, Salvador Allende, Maurice Bishop, Thomas Sankarà, Saddam Hussein, Muammar Gheddafy “nei cortili e giardini annessi alla casa”…

        Ma per favore!

        • ricciardi ferdinando
          28 aprile 2021 at 21:00

          Qualcuno anziché commentare si lancia nella stesura di saggi ponderosi e indigesti con l’ingenua pretesa di celare la solita cara vecchia russofobia.
          Navalny è un vecchio arnese dell’antisemitismo e del nazismo più becero e grottesco e si trova in carcere per scontare una vecchia condanna per truffa.
          E mi pare che goda anche ottima salute perché evidentemente quel babbeo di Putin non riesce mai a trovare il veleno giusto.
          Assange è in carcere per motivi politici, non gode di nessuna tribuna mediatica per far sentire la sua ormai flebile voce.
          Il resto è fuffa, se non disonestà intellettuale.

  2. Giulio Bonali
    29 aprile 2021 at 15:20

    Criticare Putin perché colpisce i lavoratori russi aumentandone la precarietà, diminuendone i salari reali e aumentandone l’ età pensionabile e rilevare che Navalny fa molto comodo a Putin stesso che se ne serve onde passare per “difensore del popolo russo dalle mene dell’ imperialismo USA” (peraltro ben reale, quest’ ultimo: un pretesto molto ben scelto dal capitalismo russo per perpetuare e incrementare lo sfruttamento dei lavoratori di quel paese) non é “cara vecchia russofobia” (?) né fuffa.
    Il fatto che la Russia il suo governo siano sotto proditorio attacco da parte dell’ aggressivo imperialismo americano e dei suoi vassalli (governo tedesco); valvassori (governo francese) e valvassini (governo italiano) occidentali non vieta di attaccarne la politica interna di destra (tantomeno se da posizioni fortemente russofile, cioé simpatetiche verso i lavoratori russi).

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