Triplice offensiva di Israele

Lo Stato israeliano ha avviato una triplice offensiva: (1) contro la popolazione di Gaza; (2) la guerra permanente contro l’Iran e la Siria per la conquista di nuovi territori; (3) in ultima istanza abbiamo l’emanazione di una legge – razzista – la quale proclama il carattere esclusivamente ebraico del regime sionista. Intanto registriamo tre conflitti: (1) uno interno, contro altri gruppi etnici esclusi dalle istituzioni totalitarie ebraiche; (2) uno regionale e imperialistico, finalizzato alla demolizione (fallita) della Siria e del nazionalismo arabo progressista; (3) un altro globale, pan-imperialistico, in accordo con i neoconservatori USA contro la Repubblica Islamica dell’Iran e gli altri paesi non allineati all’ “ordine” israelo-americano.

Torniamo a questa ‘’nuova’’, vergognosa, legge. Di che cosa si tratta? Cedo la parola al giornalista israeliano Gideon Levy: ‘’Adesso ci sarà uno stato che dice la verità. Israele è solo per gli ebrei, anche sulla carta. Lo stato nazione del popolo ebraico, non dei suoi abitanti. I suoi arabi sono cittadini di seconda classe e i suoi abitanti palestinesi non hanno statuto, non esistono. Il loro destino è determinato da Gerusalemme, ma non sono parte dello stato. È più facile per tutti così’’ 1. Il bravo Levy compara il sionismo con il vecchio regime d’apartheid sudafricano, ma tutto ciò non basta. Il Sudafrica razzista era uno Stato vassallo del colonialismo inglese, mentre Israele è una delle più importanti potenze imperialistiche. Il regime sudafricano – vergognoso come tutti gli Stati etnici – era uno Stato ghetto, mentre Netanyahu vorrebbe addirittura globalizzare il razzismo. Non è una differenza da poco.

Il fascismo è stato una ideologia reazionaria e imperialista. Il nemico del fascismo era la modernità, gli ideali di libertà e lo Stato sociale; quello del nazismo l’umanità. L’estrema destra israeliana ed i neoconservatori USA, da questo punto di vista, sono più vicini ai neo nazisti che ai fascisti. Bisogna dire la verità e senza paura nonostante la censura del politicamente corretto imposto (anche) dalla lobby israeliana. Mussolini incarcerò dissidenti e scatenò guerre di conquista colonialiste; Hitler voleva ridurre l’Europa ad un immenso lager. L’Armata Rossa fermò il nazi-fascismo; la Repubblica Islamica dell’Iran e i movimenti di liberazione nazionale riusciranno a stoppare l’espansionismo israeliano nella regione mediorientale?

Nel 2018, Israele ha incarcerato 651 minorenni palestinesi. Si tratta di una guerra contro gli indifesi: ‘’Secondo un rapporto congiunto del Centro Al Mezan per i diritti umani, la Commissione delle Carceri, la ONG palestinese ‘Associazione di Appoggio per prigionieri e per i diritti umani Addameer e il Club dei prigionieri palestinesi, il regime Tel Aviv ha anche effettuato 502 detenzioni amministrative dall’inizio di quest’anno, ha riferito WAFA, agenzia di stampa palestinese’’ 2. Il fronte interno segue il fronte esterno. Detto, fatto. I propagandisti sionisti hanno lanciato una campagna di denigrazione nei confronti dei popoli musulmani ed europei. Siamo barbari – a loro dire – quindi non possiamo che sottometterci – anche ideologicamente – al ‘’popolo eletto’’. Non è un caso che il Talmud di Babilonia reciti: i non ebrei sono animali parlanti. Una democrazia religiosa? Più che altro ci troviamo davanti ad una forma inedita di “wahabismo ebraico”. Perché Israele fa tutto questo? Dal 1991 – sostanzialmente da Carter in poi  – lo Stato sionista gode della protezione incondizionata dell’imperialismo USA, un Patto d’Acciaio che ha disintegrato il diritto internazionale. I governi di Tel Aviv non hanno mai pensato di dotarsi di una costituzione democratica. Le teocrazie – come l’Arabia Saudita – non hanno bisogno del diritto pubblico, quindi il sionismo ha semplicemente introdotto nuovi elementi (cripto?) dittatoriali.

Israele è anche uno Stato antisemita; l’oligarchia d’origine caucasica opprime i semiti palestinesi. Leggiamo cosa scrive lo storico, anch’esso israeliano, Shlomo Sand:

“La maggior parte degli ebrei discende dunque da conversioni di massa, da una pratica di proselitismo, inaugurata già a partire dalla fine dell’era persiana, divenuta ufficiale sotto la dinastia degli Asmonei, rafforzatasi nell’incontro con la cultura ellenistica, al suo apice nel terzo secolo e interrotta soltanto nel quarto secolo dell’era volgare, con l’affermazione del Cristianesimo come religione dell’impero. L’immagine dell’ebraismo come religione chiusa, settaria, esclusiva contraddice il carattere aperto dell’ebraismo delle origini, votato al proselitismo. Un proselitismo negato perché erodeva l’idea dell’unità biologica, e, dunque, della legittimità della proprietà su “Eretz Yisra’el”. Istintivamente, infatti, concediamo il diritto sulla terra a un popolo, non alle comunità religiose. Ecco perché per i sionisti era importante presentare la storia degli ebrei come una storia “popolare nazionale”: per legittimare la colonizzazione della terra abitata dagli arabi, venne promossa l’idea di un popolo-razza, di un’etnia comune’’ 3

Il diritto divino si sovrappone al diritto positivo; il secondo rappresenta la modernità, il primo è un residuato feudale. Chi rinnega il moderno è un conservatore e spesso un (cripto) fascista. Israele ha rinnegato il moderno abbracciando il Talmud di Babilonia, involucro politico dell’imperialismo sionista, e presenta alcune inquietanti analogie col nazismo: antimodernità, mistica, nazionalismo ed imperialismo etnico. Il fascismo reclamò la revisione degli imperi coloniali, controllando le sue sfere d’influenza (dovrò ripeterlo sempre), ma Hitler globalizzò il razzismo. Netanyahu vorrebbe fare altrettanto.

Gli israeliani – quanto meno la borghesia al potere – non sono israeliti; ricreerebbero, accompagnati dagli sproloqui dei rabbini, la Grande Khazaria ‘’talmudica’’ andando bel oltre il sogno di Bernard Lazare (sionista di ‘’sinistra’’). Per i palestinesi, se le cose non dovessero cambiare, il futuro è incerto; i sionisti puntano di fatto alla graduale eliminazione della popolazione di Gaza, un crimine che le classi dirigenti europee potrebbero lasciare impunito. Jared Kushner ha rassicurato Netanyahu: ‘’Non ci sarà una nuova Norimberga’’. Il Likud ha ucciso il diritto internazionale. Bisogna fermarlo, non ci sono alternative.

La destra azhkenazi cercherà di de-arabizzare la Terra di Palestina, ignorando gli ammonimenti del blocco geopolitico anti-imperialista. Russia e Cina possono – alleati dell’Iran – fermare Netanyahu? La Resistenza palestinese è coraggiosa, ma non basta. Ora il sionismo prepara nuove guerre. Il mondo del lavoro ha l’obiettivo di radicalizzarsi, bloccare la vendita di armi al regime israeliano contrapponendo al pacifismo borghese il doveroso anti-militarismo proprio della storia del movimento operaio. Netanyahu è uno dei nemici principali; guida il fronte reazionario – quindi anche anti-operaio – globale.

http://diegosiragusa.blogspot.com/2018/07/israele-approva-la-legge-del.html

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-israele_ha_arrestato_651_bambini_palestinesi_dallinizio_del_2018/82_24711/

http://www.minimaetmoralia.it/wp/intervista-a-shlomo-sand/

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Foto: Contropiano (da Google)

 

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