Il White Zionism e l’antisemitismo rovesciato di Israele

Il conflitto interno alla borghesia israeliana ha generato l’antisemitismo rovesciato del Sionismo Bianco: il razzismo israeliano colpisce (anche) gli ebrei neri, come scrive Malo Tresca su OSSIN.
Due giorni dopo la morte di un ebreo etiope, centinaia di manifestanti ‘’falasha’’ hanno sfidato la repressione del governo Netanyahu portando cartelli con la scritta ‘’Mamma, non permettermi di essere la prossima vittima” e “diversa fuori, uguale dentro’’. Seppur goda del sostegno della Sinistra occidentale, il regime sionista non esita ad applicare agli ebrei neri un trattamento analogo a quello che il dittatore filo-USA Pinochet riservava agli indios. Finora, le forze dell’ordine hanno denunciato 111 feriti mentre gli arresti salgono a 136, il tutto in pochissimi giorni.
Qual è la situazione degli ebrei etiopi del paese? L’ottimo articolo di Malo Tresca ricostruisce una situazione alquanto vergognosa: ‘’Dopo un tardivo riconoscimento da parte delle autorità religiose israeliane del loro giudaismo, circa 80 000 ebrei etiopi sono emigrati, nel quadro della «Legge del Ritorno», verso lo Stato ebraico, attraverso due ponti aerei organizzati nel 1984 e nel 1991, chiamate operazione «Mosè» e «Salomone». Per lo più, essi discendevano da comunità rimaste per secoli ai margini della vita civile. Ma l’integrazione dei Falasha nella società israeliana è stata molto complicata. Fin dall’arrivo della loro prima ondata migratoria, i religiosi israeliani li hanno voluti sottoporre ad una «conversione rigorosa al giudaismo» col pretesto che gli ebrei etiopi, lontani centinaia di anni dal Talmud, non seguivano i precetti della tradizione orale’’ 1. Oggigiorno, la comunità ‘’falasha’’ conta più di 140.000 persone che «Per evitare di essere confusi per il colore della loro pelle con gli Eritrei – non ebrei e vittime di una recrudescenza di atti discriminatori – gli Etiopi hanno di recente cercato di riaffermare la loro fede nello spazio pubblico, portando ad esempio più di frequente la kippa», ci comunica Leïla Rharade, ex ricercatrice in servizio, nel 2015, al Centre de Recherche Français di Gerusalemme, associato al CNRS. Il tradizionalismo religioso, purtroppo per loro, non è una risposta al razzismo imperialista.
Nel settembre 2016 ricostruii, almeno in parte, la tragedia politica dei ‘’falasha’’:

‘’I falasha, affascinati dal ‘’mito della terra promessa’’ e della riscoperta quattordicesima tribù camitica, hanno ceduto alle lusinghe del sionismo israeliano; una parte di essi, per tamponare l’esclusione sociale, ha scelto la strada dell’arruolmento nell’IDF diventando mercenari dell’imperialismo di Tel Aviv; altri – certamente in maggioranza – finiscono nei lager della nuova ‘’galera patria’’’’ 2

Per questo motivo, l’estrema destra mondiale vede in Israele un ‘’modello’’ politico in quanto regime semi-autoritario e (pseudo)populista con tendenze imperialiste di tipo etnico. L’appesantimento della burocrazia ed il MOSSAD, in grado di violare la sovranità nazionale di qualunque Stato (compresi gli USA), rendono l’entità sionista (come la chiamano i comunisti cubani) da un certo punto di vista simile al fascismo tedesco degli anni ’30. Il razzismo anti-africano è un antisemitismo rovesciato; gli ebrei neri sono – sì o no? – ebrei quindi discendenti delle antiche popolazioni giudaiche? Il sionismo non ha il senso della storia.
Anche coi migranti, Netanyahu è molto più a destra di Orban e Salvini:

‘’Il governo Netanyahu si è dimostrato debole e refrattario nel chiudere il Centro di reclusione per migranti Holot, tuttora operativo. Questo centro ‘’era stato voluto con forza dal governo Netanyahu per placare le proteste degli israeliani che chiedono l’espulsione immediata di tutti i migranti africani (sudanesi ed eritrei in maggioranza). Holot infatti allontana i clandestini dai rioni popolari di alcune città’’ 1. L’appello dei giudici che hanno chiesto la ‘’riesamina della politica likudista’’ è, come al solito, ipocrita; mentre il sionismo di destra getta la maschera trasformando Israele in una prigione a cielo aperto, quello di ‘’sinistra’’ vorrebbe un regime imperialistico capace di ricorrere a molteplici protesi ideologiche. Negli anni ’60 i ‘’sionisti di sinistra’’ sproloquiavano sul ‘’socialismo del kibbutz’’ omettendo di dire che questa ‘’via socialista’’ ( fra molte virgolette ) non rifiutava il colonialismo e l’espulsione degli arabi, sostituiti da manodopera israelita, dalle loro terre. Oggi, il ‘’sionismo di sinistra’’, parla di diritti umani guardandosi bene dal rinunciare all’imperialismo ed alla dittatura delle lobby in occidente. Lenin, nel 1917, bollò questa posizione come ‘’social-imperialista’; truffaldina e belligerante non una ma ben due volte’’ (Ibidem)

La ragione (come ho spiegato in precedenza) è tanto storica quanto geopolitica: ‘’L’imperialismo israeliano ha sempre considerato il continente africano uno sbocco ‘’naturale’’ del suo neocolonialismo, una terra da depredare e un mercato da conquistare; Cam, nell’ambiguo ‘’mito biblico’’, era il figliò di Noè a cui Jahvè rese la pelle nera punendolo per aver visto il padre ubriaco. Noam Chomsky, prima della sua svolta liberale, spiegò che negli anni ’60 Israele aveva teorizzato l’alleanza di Tel Aviv con tre orrende dittature militari: la Turchia, l’Iran dello Scià Reza Pahlavi e l’Etiopia imperiale. Il collante ideologico doveva essere il ‘’sionismo religioso’’’’ (Ibidem). Da qui nascono deportazioni, mura e recinzioni col filo spinato in perfetto stile nazista; tutte cose che le Organizzazioni Non Governative, Cavallo di Troia del Capitalismo Globale, e la Sinistra liberale e radicale si guardano bene dal denunciare. Tocca Israele e poi (politicamente) muori.
Il premier Netanyahu ritiene che ‘’noi siamo uno Stato di diritto. Non tollereremo che si blocchino le strade’’. Lo Stato israeliano è uno di quei regimi che sblocca le strade a suon di pestaggi, definendo ‘’Stato di diritto’’ il razzismo governativo. La ‘’sinistra’’ post-modernista (quella di Greta e Carola) tace.
https://www.ossin.org/israele/2511-il-razzismo-israeliano-colpisce-anche-gli-ebrei-neri

Israele: dai sefarditi “rubati” ai lager per falasha

Israel-riot

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