Cui prodest?

Presso il Palazzo del Parlamento europeo a Bruxelles è in atto la mostra della fotografa svedese Elisabeth Ohlson che ritrae il Cristo in forma LGBT e tra discepoli in tenuta sadomaso.  La mostra inaugura la presidenza svedese dell’europarlamento. Siamo dinanzi ad un nuovo episodio del “nuovo che avanza”. Il laicismo che denigra la religione colpisce le sensibilità dei credenti al punto da presentarsi come la nuova religione a cui nessuno può sfuggire. Si denigra la religione tradizionale, ma si desidera che il laicismo relativista e nichilista sia riconosciuto come religione, a cui nessuno deve sottrarsi. Si ha paura delle differenze e della dialettica: tutto dev’essere tragicamente piatto.

Vi è da porsi la domanda:

“Cui prodest?”

La fotografa svedese con i suoi scatti non sostiene la causa delle persone omosessuali, in quanto non si favorisce l’integrazione con provocazioni e con l’offesa verso coloro che vivono e testimoniano, si spera senza violenza, una diversa visione della realtà. I credenti hanno il diritto alle loro opinioni; le provocazioni non favoriscono il dialogo, ma hanno lo scopo di rompere il confronto. Si tratta di una forma criptica di darwinismo culturale, deve vincere ed imporsi il più forte. Nei tempi del liberismo si impone la visione di colui che è maggiormente sostenuto dai poteri forti, le argomentazioni dialettiche sono irrilevanti.

Si scava uno iato tra credenti e persone omosessuali, si creano divisioni e stereotipi. Il credente potrebbe da tale impostazione culturale ed artistica ritenere e giudicare le persone omosessuali come ostili ad ogni limite e ad ogni dialogo.

La fotografa sicuramente non favorisce l’integrazione né l’emancipazione, in quanto le persone omosessuali nella mostra sono rappresentate come dedite a piaceri non convenzionali. Non sono persone, ma “gay”, e dunque, secondo un certo stereotipo sono al di là del bene e del male. Siamo dinanzi ad un nuovo episodio del nuovo femminismo nichilista e organico al liberismo. L’Europa liberal deve cancellare le sue radici plurime cristiane, greche e illuministe, deve distruggere  per poter affermare “il mondo nuovo”. Vi è il sospetto che l’omosessualità venga utilizzata da più parti, non certo per favorire l’integrazione e il superamento di pregiudizi, ma sia un “brand” di sicuro successo, e specialmente molto “politicamente corretto”. Chiunque si presenta come difensore delle diversità sa bene di riscuotere applausi. L’arte dovrebbe, invece, avere il coraggio di mostrare ciò che non appare nei media e denunciare contraddizioni e violenze del capitalismo, invece lo sostiene e giustifica, in quanto ha inaugurato la religione dei diritti civili a discapito dei diritti sociali. “Liberi di morire di fame”.

L’altro aspetto e sospetto è l’uso stereotipato dell’omosessualità, che dev’essere utilizzata per disarcionare la famiglia tradizionale e le differenze di genere. La fotografa, se avesse osservato la realtà effettuale, forse, si sarebbe accorta che vi sono persone omosessuali normalissime che attendono di essere conosciute nella banalità della loro realtà e verità, ma che sono rese anonime dal mondo mediatico che ricerca l’eccezione per vendere e per destabilizzare.

Pertanto, è facile rispondere, alla domanda:

“Cui prodest?”

La mostra non è utile alle persone omosessuali e a nessuno, ma conferma l’impostazione nichilista del “capitale” che deve spingere verso la rottura di ogni vincolo etico, in modo che si possa sempre e comunque consumare. Con tali iniziative si favorisce soltanto la destra europea che interviene in tali occasioni per legittimarsi  e presentarsi come il baluardo dei valori tradizionali e, nel contempo, le polemiche sterili e di circostanza divengono strumento per deviare l’opinione pubblica dai problemi reali, in cui la gente comune si dibatte. Tra un anno si terranno le elezioni europee, vi è il rischio che le iniziative della sinistra liberal favoriscano la vittoria delle destre, benché il problema sia l’alternativa alla destra e alla sinistra tenacemente omologate. I nostri esponenti di punta della destra hanno lasciato le loro piccate dichiarazioni di scandalo, per cui non si può che constatare che simili iniziative favoriscono l’alternanza formale senza prospettive reali e consolidano il sistema presente.

Parlamento UE: la mostra del Gesù omosex tra travestiti sadomaso e schiavi  sex - Affaritaliani.it

Fonte foto: Affari Italiani (da Google)

 

 

 

 

 

 

2 commenti per “Cui prodest?

  1. armando
    4 Maggio 2023 at 15:06

    Favorirebbero la “destra”, ma a discapito di chi,? di questa “sinistra” radical-liberal-capitalista”?
    Così fosse, ormai mi viene da pensare; ben venga. Perché il problema vero che ci troviamo ad affrontare non è la dx (in cui le nostalgie fasciste sono residuali, folkloristiche e jininfluenti sul piano di realtà,, benché agitate come spauracchio per j gonzi che ci credono), bensì questa sinistra che ha rinnegato totalmente , e sottolineo totalmente, ogni sua tradizione, un tempo gloriosa (al di là delle origini del termine che pure ha importanza x capire molte cose), per diventare
    la punta di diamante del capitale che punta a dissolvere, distruggere, ogni forma dettata dalla natura, in primo luogo la differenza sessuale.

    • Giulio Bonali
      5 Maggio 2023 at 8:25

      Questo vuol dire compiacersi di cadere dalla padella nella brace.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.