Democrazia imperfetta

La scuola del sospetto non è paranoia, ma capacità di porre domande e sollevare problemi. Si può decidere di vivere limitandosi ad “accettare l’interpretazione mediatica” dei casi del mondo e a limitarsi a ripetere in modo pedissequo le interpretazioni ufficiali. La pacificazione dei sensi e dell’intelletto sono i veri fini del totalitarismo attuale, accendere i sensi per il consumo, spegnerli per la bellezza e portare l’intelletto sotto il giogo del “politicamente corretto”. Un mondo di cloni e ripetitori ambulanti delle interpretazioni utili al sistema è molto probabilmente il vero scopo della cultura mediatica.

L’attacco alla sede del Congresso a Washington per certificare il risultato delle elezioni ultime è stato presentato dai media e dalle TV di Stato con sorpresa e meraviglia. L’incredibile è accaduto nella democrazia più avanzata del mondo; giornalisti increduli registravano gli accadimenti senza osare interpretazione alcuna. Le immagini che offrivano riguardavano rivoltosi in tenute discutibili, insomma dei folli istigati da un Presidente impresentabile hanno portato scompiglio nella sede del Congresso. Da più parti si alza l’accusa di indegnità verso Donald Trump al punto che si vocifera  di volerlo mettere sotto impeachment.  Fin qui i fatti scarni con troppe immagini e senza riflessione politica come ormai siamo abituati,  in un momento storico  in cui il logos sembra declinare in nome del nichilismo.

Nessun giornalista pone o solleva un dubbio, come è possibile che la più grande democrazia del pianeta con i suoi formidabili mezzi di controllo e contrasto, specie dopo l’attacco alle torri gemelle, possa  aver permesso un simile episodio tra il terrorismo e la rivolta. Se una folla inferocita può entrare nella sede del Congresso, si può ipotizzare che tutto è possibile e che il sistema di controllo totale non sia particolarmente efficiente, e questo nel regno della tecnocrazia ha un suo valore politico e culturale.

Si potrebbe fare un’altra ipotesi, forse, più interessante, Donald Trump non pare essere il più funzionale alla globalizzazione, forse, si è permesso che accadesse questo, al fine di eliminare con ampio discredito un Presidente sgradito e sgradevole ad una serie di poteri che non appaiono, ma sono i veri detenitori del potere. Scacciare D. Trump con vergogna significa porre le condizioni perché non si ripresenti alle elezioni successive. Il nuovo Presidente Biden è gradito al mondo della finanza e agli intellettuali del circo mediatico perché in nome dell’omogeneizzazione del pianeta punta non a risolvere le disuguaglianze sociali ed economiche, ma a combattere le discriminazioni di genere. Biden il 25 Novembre ribadiva che stiamo assistendo a nuove violenze sulle donne, a causa degli effetti della pandemia, tanto che proponeva un nuovo Violence Against Women Act . Imperioso affermava: “Ribadisco il mio impegno a ripristinare la leadership Usa nell’affrontare questa piaga globale“.  L’applauso è stato mondiale, naturalmente nessuna parola sul fatto evidente che la violenza è generalizzata, perché è il sistema ad essere violento, dato che divide gli esseri umani tra vincenti e perdenti. La sensibilità sociale di Biden è una farsa, si tratta di consolidare il sistema, denunciando la violenza sulle donne e  di proclamare i diritti  LGBT per occultare le ineguaglianze di un sistema economico alla deriva. Silenzio assoluto sui diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, sono solo strumenti che parlano per la produzione. L’attuale sinistra di governo guarda agli Stati Uniti come modello, per cui nessuno degli “statisti” fa dichiarazioni di rilievo, preferiscono commenti banali o semplicemente il silenzio. Le democrazie imperfette sono state bombardate, in nome della libertà, da uno Stato, in cui le folle penetrano nelle sedi di governo per contestare un’elezione, situazione che normalmente accade nei paesi che sono stati bombardati. Le democrazie sono sotto l’attacco dei mercati, sono asservite alla finanza, e questo non lo si può più celare. Il discredito avanza ma il nuovo non sorge. I mercati hanno scelto Biden, e dunque, Trump con le sue idee antisistema, più proclamate che reali, viene messo fuorigioco in modo spettacolare, in tal maniera  nessuno può e potrà esprimere neanche un dissenso formale verso il capitalismo globale. Resta l’osceno della  violenza legalizzata contro uomini e donne precarizzatI e che muoiono nella pandemia in atto, perché il diritto alla sanità e alla salute è solo per le classi agiate.

Assalto al Congresso, non esclusi capi di imputazione per Trump - Gazzetta del Sud

Fonte foto: La Gazzetta del Sud (da Google)

2 commenti per “Democrazia imperfetta

  1. Panda
    9 gennaio 2021 at 13:18

    Sono completamente d’accordo, Salvatore. Questa sceneggiata, che tale la giudico, secondo me segnerà la fine politica di Trump e una nuova stretta autoritaria-normalizzatrice liberal. L’arrogante censura dei social è l’antipasto.

  2. ndr60
    10 gennaio 2021 at 19:22

    Concordo, questa adunata farsesca (che ha comunque fatto delle vittime) serve a squalificare definitivamente Trump, silenziando le voci, tutt’altro che infondate, sui brogli elettorali. Chiedersi il “cui prodest” è sempre utile: Trump non era funzionale al Sistema (anche se, a mio parere, la sua opposizione era più di forma che di sostanza), quindi è meglio Biden come facciata (e la Harris come badante perché non si sa mai, la demenza incombe).
    Il Great Reset impone dei sacrifici, anche fare delle figuracce agli occhi del mondo come gente in maschera che scorrazza nelle sale del Congresso; comunque, sempre meglio dell’incendio del Reichstag, almeno hanno risparmiato le spese di restauro.

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