La liberal di “sinistra” rende omaggio all’ “eroe” neonazista

La liberalprogressista, femminista militante, di “sinistra”, paladina dei diritti lgbtq+, nonché Primo Ministro della Finlandia, Sanna Marin – praticamente la fotocopia di Elly Schlein – si è recata a Kiev per partecipare, insieme a Zelensky, alle esequie del neonazista Dmytro Kotsyubaylo, soprannominato “Da Vinci”, uno dei comandanti militari del gruppo di estrema destra ucraino Pravy Sector, rimasto ucciso in combattimento nei giorni scorsi.

“Da Vinci” era stato uno dei protagonisti del golpe del 2014 e lo stesso Zelensky gli aveva già conferito la medaglia di “eroe dell’Ucraina” per i “meriti” che si era conquistato sul campo fin dal 2014, cioè la guerra e la pulizia etnica nei confronti delle popolazioni del Donbass.

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Visita a sorpresa di Sanna Marin a Kiev, la premier finlandese: "Nei nostri cuori avete già vinto" - YouTube

Fonte foto: da Google

3 commenti per “La liberal di “sinistra” rende omaggio all’ “eroe” neonazista

  1. Giuseppe Casamassima
    12 Marzo 2023 at 12:56

    Io un approfondimento lo vorrei dare invece. Non tanto per sottolineare che l’ideologia nazista è rimasta viva in questa Unione Europea, di cui la Finlandia fa parte, e nella sua architettura istituzionale di tipo dittatoriale. Perché questo è evidente. Cosi come è fin troppo scontato sottolineare che la Sanna Marin è una delle 10 più stupide “donne di potere” di tutto il mondo (e riveste la carica di governo solo perché vi è stata portata da poteri forti esterni, in quanto facilmente manipolabile e già indottrinata di russofobia, tematiche liberal-LGBTQ ecc.).

    Meno scontato è invece spiegare i motivi o, meglio, i fili rossi, che collegano la partecipazione della Marin alla cerimonia funebre, che si è svolta in pompa magna a Kiev, in onore del milite nazista Dmitry Kotsyubaylo, ucciso il 7 marzo ad Artemovsk durante uno dei tanti assalti delle forze russe della Wagner contro gli ukronazisti.

    E i fili rossi sono doppi: il primo è che il nonno di Kotsyubaylo combatté contro l’URSS nell’organizzazione ukronazista di Bandera, dove militava anche il nonno della Marin. Come ieri combattevano i loro nonni, oggi i nipoti (la Marin e il defunto Kotsyubaylo) combattono contro la Moscovia (così essi definiscono la Russia).

    Ma l’intreccio dei loro destini, sotto l’ombra esoterica e politica del banderismo, non spiega ancora tutto il senso dell’invito di Zelensky alla Marin. E qui c’è il secondo filo rosso: Zelensky si affida alla Marin per sollecitare la pratica di ingresso dell’Ucraina nella NATO, pratica ferma, che risulta cioè “giacente”, dopo che la domanda è stata presentata a settembre scorso.

    E come può aiutarlo la Marin se la Finlandia ufficialmente ancora neanche fa parte della NATO? Può aiutarlo perché, al di là del fatto che la politica estera della Finlandia è concretamente da 10 anni coordinata con le strategie della NATO, la Marin è una delle 3-4 candidate a succedere a Stoltenberg nella carica di Segretario generale della NATO. La carica infatti sarà, quasi certamente, ricoperta da una donna, per esplicita volontà di Biden che, in quanto presidente USA, della NATO è il padrone.

    Questa novità spiega anche la trombatura di Mario Draghi, le sue dimissioni immotivate e sorprendenti da premier (senza mai essere stato sfiduciato dal Parlamento!); spiega anche la fine della valanga di dichiarazioni guerrafondaie da parte di Enrico Letta, che era l’altro pretendente italiano alla successione di Stoltenberg. Spiega il cambiamento moderato del linguaggio politico di Letta, che fino a settembre sarebbe stato persino pronto a mandare i soldati Italiani a combattere direttamente contro la Russia, pur di conquistare il placet di Washington per la sua nomina a Segretario della NATO.
    Se riguardi i giornali dei mesi scorsi, troverai riscontro alla mia interpretazione.

    E dunque, lungo questo secondo filo rosso, Zelensky chiede appoggio alla Marin, la quale cerca appoggio alla sua candidatura, sfruttando l’attuale visibilità mediatica di Zelensky e mostrandosi in prima fila “sul campo antirusso” per eccellenza, quello dell’Ucraina, del nazismo banderista e di Maidan. Se i presupposti sono questi, la Marin sarà per l’Europa e il mondo intero un pericolo ben superiore a quello che ha rappresentato Stoltenberg.

  2. Cecilia Minisci
    12 Marzo 2023 at 16:18

    Senza Parole! Conoscevo già la situazione dell’Ucraina, di quanto fosse successo nel 2014. Siamo all’assurdo, al colmo dell’ingiustizia! Vergogna, vergogna, vergogna!

  3. ndr60
    15 Marzo 2023 at 16:00

    Ormai i bimbi-minkia cresciuti nella polleria del WEF stanno occupando tutte le caselle “giuste” e, come tutti i polli che si rispettino, vanno a beccare dove dice il padrone.

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