1 commento per “Ultras, neofascismo e criminalità

  1. Filippo
    3 Ottobre 2019 at 12:39

    D’accordo su alcune considerazioni, ad esempio sul fatto che lo stadio rappresenti “una valvola di svago” per una certa classe sociale delle varie città, quella che un tempo era la classe popolare, prevalentemente di sinistra, che trovava unione, legame e sviluppo non solo con la politica durante la settimana, ma anche con l’attività di curva la domenica.
    Ovvio che lo Stato ha lasciato correre, essendo molto più comodo indirizzare tale ribellione sul binario morto del campanilismo (anche se spesso chi è ultras è anche attivo in proteste ben più importanti, basti vedere la quota di ultras del pisa/livorno/empoli/genoa/fiorentina e non solo che fa parte di movimenti antagonisti e “anarchici”), e contenere la rabbia sociale in un territorio limitato.
    Questo però mi spinge a dover chiarire alcuni aspetti, avendo io seguito per anni la squadra della mia città con un gruppo ultras, ed essendo comunque sempre rimasto affascinato da questa “cultura popolare” che, per conoscenza dell’argomento, definirei semplicemente come “specchio della società/città in cui si è formato”.
    Per queste considerazioni, che non tralasciano l’aspetto illegale del movimento, ma anzi servono per meglio comprenderlo, studiarlo e quindi proporre soluzioni che evitino problemi, devo però chiarire che:
    1. Si, la mafia e la criminalità organizzata si sono infiltrate, come è logico che sia dal loro punto di vista. Trovano così, semplicemente inserendo pochi elementi, o controllando i vertici di gruppi ultras che contano magari centinaia o migliaia di iscritti, un piccolo esercito “inconsapevole” che si occupa di bagarinaggio o merchandising, capillarizzando il territorio, oppure trovano un piccolo vertice di elementi che si occupano di cose più serie, tipo lo spaccio di droga, con la copertura del gruppo ultras e delle migliaia di partecipanti.
    Questo però è vero per le curve delle grandi città (Milan, Inter, Lazio, Roma, Juve, Napoli e poche altre), e nemmeno per tutti i gruppi: storicamente gli scontri tra gruppi ultras della stessa città per questioni relative alla gestione dell’aspetto economico si sprecano, recentemente è successo proprio a Torino sponda Juve, su cui tornerò dopo.
    2. Quando detto sopra, che non è già corretto al 100%, non vale per il movimento ultras della maggioranza delle altre città, molto esteso in rapporto alla popolazione (si pensi alle curve del sud Italia): non troverai la mafia nelle curve di Lucca, Pisa, Cesena, Rimini, Spezia, Modena etc etc. Ne troverai la criminalità organizzata, ma solo quelli che un tempo erano ragazzi di strada, e che oggi sono diventati qualcosa di peggiore in relazione alla trasformazione in peggio della società in cui viviamo. E’ vero al 100%? Certo che no. Ma ovviamente non vale nemmeno al contrario.
    3. Questo mi spinge al punto 3, relativo alla destra. E’ vero forse che in alcuni casi c’è stata una virata verso destra del movimento ultras, ma penso che tale fenomeno sia enfatizzato dal fatto che riguardi tifoserie massicce e storicamente più vicine alla sinistra (a Roma i Fedayn, storico gruppo di sinistra, non rappresentano più la maggioranza della curva. A Milano sponda Milan la fossa dei leoni, tradizionalmente sociale e legata al Leoncavallo, ha lasciato spazio a progetti molto più legati alla destra, all’apparenza, alla criminalità nella sostanza. E potrei continuare con altri esempi).
    Storicamente sono sempre esistite tifoserie di destra anche estrema (inter, verona, ascoli, lazio ad esempio), ma anche tifoserie che hanno sempre lasciato la politica alla piazza, o tifoserie apertamente di sinistra, alcune delle quali svolgono tutt’ora importanti opere sociali in Italia e non solo (Pisa, Livorno, Empoli, Terni, Fasano, Perugia, Taranto, Cosenza, Modena le prime che mi vengono in mente).
    Quindi trovo impreciso generalizzare su tale argomento, estremamente complesso, e legato alla storia di ogni città.
    Esempio particolare quello di Bergamo, dove la curva Nord rappresenta a tutti gli effetti una grande famiglia che coinvolge migliaia di persone ogni giorno, con legami, iniziative. Trovo ironico che in alcune piazze il movimento ultras, che ha alla sua base anche concetti ILLEGALI quali quello dello scontro fisico, riesca a mobilitare le masse più della politica, o forse è proprio per quello che ancora oggi non è osteggiato in modo drastico.
    4. Questione razzismo: si, troverete come detto sopra gruppi di destra, intere tifoserie di destra, apertamente fasciste. Ma troverete anche tantissime tifoserie alle quali il razzismo non interessa per niente, e che fischiano un giocatore di colore allo stesso modo in cui danno del figlio di puttana all’arbitro: è ovvio che fa parte dell’adrenalina/esagerazione del rituale partita (non sto appoggiando, sto analizzando), e che nessuno pensi che la mamma dell’arbitro debba morire, così come che il giocatore di colore sia una scimmia. Ci sono stati esempi di tifoserie di sinistra che hanno fischiato giocatori di colore per evidenziare l’ipocrisia di tutta la questione razzismo, che si colloca semplicemente nel grande disegno del politicamente corretto che anche voi, su altri temi, sostenete come giornale.
    Poi, ovvio, lo stadio non raccoglierà la crema della società, di scemi è pieno il mondo, ma occhio che è un aspetto da considerare.
    5. Questione estero/inghilterra: il movimento ultras, in forme diverse, è ad oggi diffusissimo ed in grande “spolvero” anche nella terra che da decenni si vanta di averlo debellato. Potrei pubblicare qui decine di video relativi al solo campionato di quest’anno con scontri tra tifoserie inglesi e non, ma lascio agli eventuali interessati la ricerca. Così come la criminalità organizzata è infiltrata specialmente nelle tifoserie dell’est europa. Non siamo gli unici, semplicemente il movimento ultras è nato in Italia prima che altrove, e quindi semplicemente anticipiamo i tempi (purtroppo).
    6. Questione juve: l’operazione svolta dalla digos di Torino non ha nessun interesse a combattere la criminalità, ha coinvolto anche persone evidentemente esterne alle logiche criminali/mafiose, ed ha il solo ed unico scopo di portare a termine il disegno della società Juventus: nuovo stadio, teatri e centri commerciali all’interno, pubblico fidelizzato e consumatore, eliminare ogni possibile voce contraria o ribelle (questo è un parallelo con il comportamento del “sistema” nei confronti della massa del popolo). In tale ottica si collocano anche le future costruzioni di nuovi impianti/teatri/centri commerciali in sostituzione dei “popolari” San Siro, Olimpico etc etc.
    Scusate la lunghezza, e sopratutto la forma, è complesso riassumere quanto ho detto in poche righe.
    Voglio ribadire ancora una volta un concetto: non giustifico la violenza, non appoggio l’illegalità, ma sono affascinato dalla cultura popolare del tifo come rappresentazione della società italiana e nello specifico delle singole città, e penso che magari alcune considerazioni banali che ho fatto possano essere utili ad inquadrare un contesto estremamente ampio e complesso.
    Vi ringrazio del lavoro che svolgete, estremamente importante.

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