Biden, record mondiale di idiozia

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Non saprei dire se sono più allibito o più preoccupato per quanto sta accadendo in queste ore.
Da Caligola a Caracalla, da Reagan a Trump, che imperi in decadenza siano spesso retti formalmente da imperatori più o meno mentecatti in qualità di burattini nelle mani dei veri detentori del potere non mi stupisce.
Ma ieri Biden ha superato tutti i precedenti coglioni al potere (formale) stabilendo un vero e proprio record mondiale difficilmente attaccabile di idiozia criminale.
Quasi mi vergogno ad argomentare che avrebbe accusato in maniera decisamente offensiva Putin di essere un criminale (lui, che collaborava da complice con il serial killer Obama nello scegliere le vittime da assassinare a loro discrezione in tutto il mondo coi loro droni ! Sic! Sinceri complimenti alla faccia!) perché i suoi servizi segreti (amerikani) avrebbero le ennesime “prove inoppugnabili” non esibite, in attesa di essere puntualmente sputtanate post festum (dopo avere fatto danni incalcolabili al mondo) come penose bufale malraccontate come in tutti i numerosi casi precedenti nessuno escluso, che quelli russi (di servizi segreti) avrebbero “influenzato” le elezioni americani.
Cioé avrebbero fatto (ammesso e non concesso che l’ abbia fatto da parte di chi abbia ancora un minimo di sale in zucca) qualcosa che:
a) non ha nulla a che fare con assassini od omicidi;
b) é esattamente quello che il governo e i servizi segreti degli Stati Uniti, non solo non vergognandosene ma vantandosene, fanno in continuazione con le loro emittenti radio e televisive e con i loro marines da tastiera delle ONG in Russia contro Putin e altri a favore del delinquente comune (pregiudicato) Navalnj;
c) si configura comunque come libera espressione delle proprie opinioni e preferenze; al massimo (sempre ammesso e non concesso) “condite di bufale”, come abbondantissimamente fanno sempre in continuazione tutti i giornalisti politicamente corretti al servizio dell’ impero amerikano, con una vera e propria “ingordigia o bulimia del falso”.
Con questo irresponsabilmente determinando un pericolosissimo peggioramento delle tensioni internazionali (mi piacerebbe  – si fa per dire – sapere a che minuto dalla mezzanotte o magari meno é oggi il famoso “orologio dell’ apocalisse” degli scienziati contro la guerra; se per assurdo il politicamente corretto consentisse di averne notizia).
E fin qui la preoccupazione.
Ma ciò che fa allibire, oltre a incrementare la preoccupazione, é la reazione dei giornalisti politicamente corretti “ufficiali”.
Nemmeno di fronte ad una simile difficilmente superabile dimostrazione di irresponsabile, pericolosissima idiotissima incoscienza ho sentito una voce che almeno tentennasse nella “doverosa”, diligente ripetizione, come se si trattasse di cose ovvie e scontate, di un’ evidenza lapalissiana, delle irresponsabili esternazioni penosissimamente false in maniera che sarebbe stata imbarazzante pe chiunque avesse avuto  un minimo residuo di senso critico del loro capo supremo.
Poveri noi!
Joe Biden a discutat cu Vladimir Putin, exprimându-și îngrijorarea în legătură cu unele acțiuni ale Rusiei – Ziarul de Gardă

7 commenti per “Biden, record mondiale di idiozia

  1. ndr60
    19 marzo 2021 at 10:35

    Il POTUS attuale fa quello che gli viene richiesto da chi lo ha messo là, as usual. Certo, fa notizia il modo, ruvido e poco diplomatico, che quasi ricorda il suo predecessore:stavolta però il mainstream mediatico non ha alzato nemmeno un sopracciglio, che strano!

  2. Giovanni
    19 marzo 2021 at 11:05

    Le dichiarazioni di Biden sono inqualificabile, però bisogna anche provare a guardare dietro le roboanti dichiarazioni. C’è solo follia dietro? Io no credo.

    Molti ora temono per lo scoppio della terza guerra mondiale ma io continuo invece a pensare che non sarà così. I generali americani non sono certo stupidi, se durante l’era Obama non riuscirono a scatenare la guerra contro la Siria non riusciranno neppure stavolta, con relazioni internazionali ancora più incerte, a lanciarsi in guerre avventate.

    Proviamo a capire cosa sta accadendo.

    Trump aveva provato a orientarsi su una linea strategica che teneva conto del multipolarismo, ora dopo la controversa vittoria di Biden l’impero vorrebbe tornare alla vecchia strategia unipolare. Cosa che ritengo destinata al fallimento ma questo proverà a fare. Dunque si ritorna alla contrapposizione con la Russia (e quei settori cinesi che mirano ad una maggiore autonomia nazionale).

    Lo sguaiato attacco verbale a Putin in realtà mira più all’Europa, per separarla dalla Russia, ed in particolare al nord stream 2. Come fu con il presunto avvelenamento di Navalny.

    In coerenza con questo stanno anche accadendo altre cose. La guerra dei vaccini ed il caso dell’anglo-svedese AstraZeneca, con uno scontro che vede contrapposte Germania e UK. Alla fine, come prevedibile, con la marcia indietro di Macron, il riallineamento della servile Grecia, lo scontato pronunciamento dell’EMA così ambiguo che sembra scritto da Veltroni, e la dichiarazione di Johnson che farà il vaccino AZ (chissà se la fiala gliela porta Colin Powell) il ministro tedesco di è dovuto piegare a denti stretti, come scrive una raggiante Angela Mauro.

    Era ovvio che la Germania perdesse questa battaglia all’interno di una UE fatta per garantirle una posizione di privilegio ma a condizione che si lasci intrappolare all’interno del campo occidentale e non guardi ad est. Il dominus della baracca resta l’oligarchia angloamericana (ed i suoi complici cooptati dentro le varie nazioni). Ma ciononostante lo scontro continua, un avvocato tedesco dichiara il recovery fund assolutamente illegale.

    Quindi siamo di fronte al tentativo di quella parte del deep state che sta dietro Biden di portare avanti la sua restaurazioncina. Probabilmente proverà anche a scatenare altri conflitti ma non saranno certo la terza guerra mondiale che molti paventano, ma gli ultimi maldestri tentativi del vecchio ordine mondiale di sopravvivere. Non so quanto durerà, ma se fallisce presto Draghi potrebbe trovarsi a svolgere un ruolo badogliesco gestendo la fine della (an)globalizzazione e della UE. Quest’ultima cosa però è ancora un mero auspicio.

  3. Giulio Bonali
    19 marzo 2021 at 17:28

    A me pare che durante la presidenza Trump sia continuata l’ aggressione bellica contro la Siria e il suo governo “voltaireiano“ (tanto per intenderci: fortemente caratterizzato, fra l’ altro, da tolleranza religiosa) iniziata con Obama e “subappaltata a gruppi terroristici vari” (e comunque a mio parere assai avventata) nell’ impossibilità di sopportare una guerra “in prima persona”, che avrebbe provocato morti anche di Amerikani (sebbene in misura non minimamente paragonabile a quelle degli Arabi) da parte dell’ imbelle opinione pubblica USA.

    Inoltre non trovo che Trump avesse provato a orientarsi su una linea strategica che teneva conto del multipolarismo; la sua ottusa aggressività anticinese e antirussa mi sembrava non da meno di quella dei presidenti democratici.

    Nemmeno trovo che l’ Europa sia poi così tanto attaccata alla Russia.
    Mi sembra molto eloquente in proposito la vergognosa, criminale vicenda dei vaccini “alla Stan Laurel e & Oliver Hardy” di AstraZeneca, ben più costosi, meno efficaci e affidabili dello Sputnik, distribuiti senza rispettare gli impegni presi contrariamente al “vaccino di Putin”: davvero spesso la prosaica realtà supera la fantasia dei migliori artisti, fra i quali personalmente colloco senza esitazioni Stanlio e Ollio).

    Insomma trovo che le differenze fra le amministrazioni democratiche e repubblicane USA, per lo meno in politica estera, siano dello stesso ordine di grandezza di quelle intercorrenti fra “zuppa e pan bagnato”, come si dice dalle mie parti.
    Differenze più che altro “di stile”, nelle quali la lotta per la palma del “miglior” mentecatto costituisce sì un accanito scontro fra titani della fattispecie, ma secondo me senza significative differenze per quanto riguarda la sostanza delle scelte politiche dei vari imperatores.

    • Giovanni
      20 marzo 2021 at 14:10

      Che Trump non sia certo un pacifista è ovvio, che non ci siano differenze fra le due presidenze invece non lo credo affatto.

      Se non ci fossero differenze fra diverse linee strategiche perché allora tutto questo scontro all’interno degli USA? Non si spiegherebbe. In realtà vi sono almeno due linee strategiche incompatibili fra loro che durante la presidenza Trump si sono paralizzare reciprocamente. Emergendo in comportamenti apparentemente lunatici che troppo ingenuamente chi osserva riduce impoliticamente a mere uscite da mentecatto. Lancio missili alla Siria poi mi quieto (mentre la guerriglia continua in un ginepraio), faccio la guerra alla Corea del nord poi ci dialogo, sostengo Salvini in Italia poi faccio un tweet a favore di “Giuseppi” (contraddetto in parte da Bannon).

      Io penso che dietro le apparenze gli sforzi per superare l’attuale ordine mondiale unipolare, che per loro è ormai insostenibile, ci siano stati ma non hanno potuto né prevalere nettamente né essere sconfitti del tutto. Un ordinamento maggiormente multipolare che non sarà certo più pacifista ma progressivamente più conflittuale, anche se in modo diverso da come lo è stata l’era da cui veniamo.

      Ora Biden tenterà disperatamente di rilanciare l’unipolarismo. Un obiettivo che ritengo impossibile. Non so cosa farà o proverà a fare, ma cercherà di nuovo di isolare la Russia e mettere i gruppi di potere tedeschi con le spalle al muro affinché decidano e non restino più col piede in due staffe, quella dell’UE e quella del Nord Stream 2 (per farla breve). Che certo anche Trump lo aveva attaccato ma bisogna capire perché e quale tipo di equilibri strategici avesse come obiettivo. Cosa accadrà ora dipende, come ad esempio scritto qui: “dalla capacità della Germania di promuovere i propri interessi sovrani nei confronti della Russia, nonostante le forti pressioni degli Stati Uniti e del Regno Unito per tenere i due separati.”

      • Giulio Bonali
        20 marzo 2021 at 17:51

        Concordo che “Ora Biden tenterà disperatamente di rilanciare l’ unipolarismo. Un obiettivo che ritengo impossibile”.

        Però non vedo che cosa di diverso (nella sostanza, prescindendo ovviamente dal mero “folklore da pettegolezzo giornalistico politicamente corretto”) avrebbe mai tentato di fare Trump, almeno in politica estera.
        I politicanti democraitici e repubblicani (fra entrambi i quali i pericolosi mentecatti al comando non mancano), mi sembrano semplicemente due “imprese” in reciproca concorrenza per la gestione delle scelte politiche decise non da loro ma dai monopoli finanziari, reali detentori del potere.

  4. Alessandro
    19 marzo 2021 at 21:46

    Tutto come previsto. Dopo la parentesi trumpiana che aveva portato a una distensione con Valodia, per interessi personali del magnate e per una certa sintonia ideologica, il ritorno dei politicamente corretti riaccende le ostilità. La Russia putiniana non è solo recalcitrante a mettere politicamente “la testa a posto”, al contrario della supina UE, ma resiste anche sul fronte ideologico, Il che è troppo per i “buoni”. Oggi non è più il comunismo a irritarli, visto che l’attuale Russia non è poi così meno capitalista di loro, ma la difesa dell’indipendenza politica, economica e culturale che ostinatamente dimostra.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.