La lotta dei pensionati e delle pensionate CGIL

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

 

Chi ha partecipato ai congressi dei pensionati e delle pensionate della Cgil, al di là del 98% dei consensi registrati dal documento ” Il lavoro è..”, ha potuto verificare ” le differenze di linea e di impostazione ” che, come ha rilevato Andrea Ranieri nell’ intervento del 28 dicembre su Il Manifesto, hanno fatto emergere la candidatura di Vincenzo Colla. Una candidatura che è nelle corde delle categorie degli edili, dei chimici-tessili e dei lavoratori e lavoratrici della comunicazione .Sostanzialmente chi sostiene la sua candidatura non ha ” gradito ” la battaglia frontale condotta dalla Cgil contro il Jobs Act, compreso il ricorso allo strumento referendario, e soprattutto la campagna contro lo stravolgimento autoritario della costituzione, poichè per costoro il PD di Renzi rimane l’ intoccabile partito di riferimento. Altresì, non sono mancate le critiche alla praticabilità delle proposte che la Cgil avanza in materia di Piano del lavoro e di Carta dei diritti universali del lavoro, quando è invece evidente che in assenza di un interlocutore politico, in grado di recepirne la portata di innovazione che contengono, le stesse rischiano clamorosamente di essere silenziate ed accantonate. Nel mentre prosegue la marginalizzazione di quella che si denominava sinistra, proprio perchè Renzi con il suo incedere irresponsabile ha aperto un autostrada al governo gialloverde in materia di pensioni, reddito di ” cittadinanza ” e quant’altro. Allora, proprio per il percorso di resistenza che la Cgil ha intrapreso rispetto alle diseguaglianze e alle ingiustizie sociali determinate dal social-liberismo, la scelta di Maurizio Landini quale nuovo segretario generale è senz’altro coerente con questa impostazione di classe. Sgombrando il campo dai ripensamenti e dagli indugi di chi intende riproporre neo-collateralismi impropri e oramai seppelliti dalla storia. Per il 9 Febbraio è stata convocata a Roma una manifestazione nazionale di Cgil-Cisl-Uil a sostegno della piattaforma unitaria che è stata illustrata venerdì al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e di forte critica alla mancata rivalutazione delle pensioni sopra le 1500 euro, decisa recentemente dal governo giallo-verde. Un appuntamento importante, stante le note posizioni anti-sindacali del governo giallo-verde, ed un inedito compito per il nuovo segretario della Cgil.

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Fonte foto: FLC CGIL (da Google)

12 commenti per “La lotta dei pensionati e delle pensionate CGIL

  1. Giovanni
    20 Gennaio 2019 at 18:30

    Landini si è sempre mantenuto ambiguo su tutti i temi che importanti di questa crisi. Basta guardare questo video in cui dopo il referendum in GB in cui assume le soletie posizioni altreuropeiste.

    La stessa elezioni in CGIL di un leader FIOM fu accompagnata da polemiche per la sua, la benedizione della Camusso poi completa l’opera.

    Sono tutte cose che non avvengono per caso.

    Il governo va criticato certo, ma confondersi con questa area politica da sempre complice del mainstream sarebbe un grave errore.

  2. Antonello
    21 Gennaio 2019 at 12:49

    Avendo letto l’articolo di Martignoni, mi vengono queste considerazioni:
    Al di là di percentuali che dovremmo dire ex bulgare, 98% di cosa? Sarebbe più interessante conoscere i dati reali di quante persone a questi “congressi” partecipano: sempre di meno, ve lo assicuro. Leggo dal sito cgil 1 milione quattrocentomila avrebbero votato, dividerei la cifra per 4/5 volte
    Si parla poi di categorie che sosterrebbero la candidatura di tale Colla, che non conosco, come se elencandole, edili, chimici ,tessili , comunicazione, già questo le “battezzerebbe” a destre, lasciando intuire che le altre quindi, cioè pubblico impiego ,trasporti, metalmeccanici etc…sarebbero di sinistra. Penso che gli ultimi 20 anni almeno di questo modo di fare sindacato dimostrino che non ci sono viceversa categorie di dx, di sx, moderate o estremiste. E’ l’intera confederazione sindacale che per tutto ciò che ha fatto (contratti firmati sempre più a ribasso, sostanziale abbandono dei posti di lavoro, accettazione di accordi come quello del 10 gennaio che sancisce un ritorno indietro(e negativo) dei diritti, e che non ha fatto, intendo dire più nessuna lotta vera, nessuno sciopero generale, burocrazie sindacali sempre più ingessate su se stesse e completamente autoreferenziali….
    Battaglia frontale contro il jobs act? E chi l’avrebbe vista? Dove è successo?
    E ancora sotto…Percorso di resistenza che la Cgil ha intrapreso su diseguaglianze e ingiustizie sociali….??? Resistenza ? Lasciam perdere, la Resistenza, come la intendo io, a parte quella partigiana, era quando di fronte ad una qualsiasi malefatta di un azienda o di un padrone si occupavano le fabbriche, i posti di lavoro, e se non bastava si occupavano anche le strade limitrofe al posto di lavoro dove qualcuno calpestava i diritti di un lavoratore. Ora ditemi voi se qualcuno ha visto più la Cgil in testa erigersi a promuovere tali iniziative, a meno che siamo tutti ciechi …
    “Piano del lavoro” “Carta dei diritti”…e altre menate che ripetono in cgil da tempo….parole, parole, parole….cantava Mina, appunto, ma i fatti?
    L’elezione di Landini passerà invece dopo la “normalizzazione” di dalemiana memoria che lo stesso ha attuato sotto dettatura della segreteria generale cgil verso la fiom, e che continuerà una volta eletto in confederazione.
    Ciò dopo che si è bandita, fino all’espulsione, qualunque opposizione interna non “politicamente corretta” come direste dalle vostre parti, a tali disegni che niente hanno a che vedere con la storia del movimento sindacale (vicenda Bellavita e “il sindacato è un ‘altra cosa” per intenderci).
    Gli ultimi accordi Fiom allora, tutti nel segno delle compatibilità, dei fondi pensione, di quelli sanitari, di aumenti minimi e flessibilità massime (vedi accordi Fiat).
    La realtà è che questo “sindacato” a fronte di una delle riforme più infami come quella Monti-Fornero è stato capace di proclamare 3 ore (dico 3 ore!!!) di sciopero, trasformate poi in pseudo assemblee in qualche luogo di lavoro. Altro che Resistenze e battaglie frontali.
    La realtà e che si continua con questo mantra dell’unità sindacale, che solo a scriverla, avendo passato ampiamente il mezzo secolo di età, mi sento male, in cui la Cgil assume sempre più i comportamenti, gli approcci, le azioni di Cisl e Uil, continuando a fare “passeggiate” insieme 2 volte l’anno circa a Roma con le truppe cammellate a bibita e panino pagato, che oramai sono diventate come “Sanremo”, il festival intendo, fanno parte della tradizione folcloristica entrambi, tant’è che oramai a quelle “passeggiate” non mandano neanche più le forze dell’ordine, hai visto mai qualcuno pensi siano MANIFESTAZIONI VERE…
    Landini, allora, benedetto da Camusso, nella migliore prassi nepotistica, sarà un mero specchietto per le allodole.
    Il sindacato, quel sindacato, è distante anni luce dai reali bisogni ed esigenze dei lavoratori e delle lavoratrici…ma tant’è…a Roma si dice “chi vo’ Cristo se lo prega”
    Buonanotte sindacato

  3. Gian Marco Martignoni
    21 Gennaio 2019 at 21:41

    Ho sempre militato e milito tutt’ora nella Sinistra Sindacale Cgil, conosco moltro bene Bellavite e sono consapevole che mai abbiamo avuto rapporti di forza così sfavorevoli ,da un lato per errori commessi nel passato dalla stessa Cgil ( 1977 -1993 – 1995 -1997 segnalo solo alcune date dirimenti), dall’altro per l’emergere del tragico binomio de-politicizzazione – de-sindacalizzazione di massa.Per inciso, se diamo uno sguardo in Europa, sindacalmente, la situazione è tutt’altro che esaltante, a fronte di un attacco concentrico da parte delle forze neo-liberiste.Con il mio articolo volevo solo commentare un passaggio importante per la più grande organizzazione di massa del paese, anche scontando le inevitabili e legittime critiche di compagni e compagne che non si riconoscono nelle politiche praticate dalla Cgil.Rimango però dell’avviso che è un errore non considerare quanto la Cgil ha messo in campo per contrastare la disintermediazione renziana.Senza questa determinazione, a fronte dell’ assenza di una formazione politica di classe,oogi non saremmo nelle condizione di poter contrastare a testa alta la volontà di disintermediazione – eufemismo – del governo giallo-verde.

  4. Giovanni
    22 Gennaio 2019 at 22:40

    Che dentro i sindacati vi siano tante persone animate da sani principi è ovviamente fuori discussione.

    Che questi sindacati siano guidati purtroppo da persone poco affidabili è una cosa evidente. Fra i dirigenti poco affidabili i ci includo sia Camusso che Landini.

    Bellavita lo ricordo per il suo scontro con Landini, interessante vicenda ma non saprei inquadrarlo quindi non mi sbilancio. Peccato non sia venuto fuori altro.

    Però fin quando la situazione internazionale non precipita lo scontro sarà sempre fra oligarchia globalista e pezzi delle borghesie nazionali. Fino ad allora si potrà solo fare in modo da inasprire le contraddizioni esistenti.

    In questo momento ciò significa che non si può sostenere la manifestazione della triplice contro il governo perché probabilmente mira a reinsediare un governo M5S-PD.

    Sarà così finché non si potrà sostituire per intero la dirigenza sindacale complice con una nuova che abbia anche presente non solo le complicità ma anche gli errori delle vecchie strategie sindacali che non dovranno essere ripetuti. Fra questi errori io ci metto quello di non aver mai chiesto con forza di mettere a punto meccanismi di gestione ed allocazione universali dei disoccupati tutti. Questo ovviamente richiede una sponda politica oltre che sindacale.

    Ma finché la situazione internazionale non sarà precipitata tutto questo sarà impossibile. Lo scontro resterà fra i poli che ho descritto sopra. Si può solo fare molta attenzione a non commettere nessun errore in questo gioco brutto e sporco.

  5. fabrizio
    23 Gennaio 2019 at 12:48

    Lascio da parte le premesse perchè ovviamente per fortuna non siamo tutti disonesti ecc ecc, ciò non toglie l’ambiguità di questo modo sbagliato di fare sindacato . Andiamo al punto , é fuor di dubbio che il sindacato in italia à una delusione profonda .Iinutile dire che i privilegi purtroppo hanno minato anche loro. Il sistema purtroppo inadeguato e malato seguendo l’esempio della politica . è una cruda realta .. Per non fare il solito qualunquista , mi chiedo, come pùò un qualsiasi sindacato e nella fattispecie cgil cisl e uil contestare una manovra che si avvcina finalmente al mondo dei comuni mortali con quota cento e in particolare con il reddito di cittadinanza, cercare di portare in piazza quel popolo contro se stesso, a meno che non scenderanno in piazza casta politica, lobby multinazionali ecc ecc . Dico, finalmente una manovra che chiamatela come volete, sussidio,aiuto alle famiglie senza reddito, aumento delle pensioni minime, e ribadisco finalmente dopo decine di lustri e governi fatti di parole astratte è stata partorita una manovra magari migliorabile che probabilmente porterà a dei sacrifici ma che allelija saranno sacrifici che si faranno verso quel ceto basso dove fino ad ora la possibilità di poter vivere una vita sufficientemente dignitosa è stata messa in discussione.

  6. Giovanni
    23 Gennaio 2019 at 18:10

    Che non si debba scendere in piazza coi sindacati perché la loro manifestazione è strumentale verso altri altri fini è un conto. Che si debba far l’elogio delle misure del governo è tutto un altro conto.

    Ammesso che non si stravolga l’impianto la manovra fissa dei paletti di povertà talmente estremi che di fatto darà ben poco aiuto alle famiglie poverissime e spingerà tutte le altre verso la povertà. Daranno 1032€ ad una coppia di anziani Brambilla che vive in affitto. E stiamo parlando di uno dei casi più favorevoli. Beh la pensione di mio padre era circa 980€ e considerato l’affitto NON BASTAVA per camparci al sud, vedi vedi a Milano. Per non dire che sono riusciti dove ha fallito il PD, subordinare le pensione all’isee (uno strumento degno di don Sturzo). Altro che “vita sufficientemente dignitosa”.

    La manovra “porterà a dei sacrifici” per questo scopo, il bilancio fra il poco che darà ed il molto che di fatto toglierà escludendo tutti quelli che sono appena appena un po’ meno poveri degli altri sarà ancora un trasferimento di ricchezza verso l’alto.

    Continua la tendenza di sempre, si offre un sollievo molto minimo per coprire il proseguimento delle politiche elitiste. La sinistra, vittima del menopeggismo, ci cade sempre. I sacrifici servono solo a questo.

    • Giovanni
      23 Gennaio 2019 at 18:12

      Scusate, è saltato di nuovo il link, peccato non si possa fare il preview come su blogger. Eccolo qui.

  7. Gian Marco Martignoni
    23 Gennaio 2019 at 21:24

    Perchè definire strumentale la manifestazione prevista per il 9 febbraio, quando un ministro del lavoro non si presenta al congresso della più significativa organizzazione sindacale del paese ? Io prima leggerei i contenuti su cui è stata convocata, e poi valuteri se è il caso di parteciparvi o meno, anche perchè quota 100 e il presunto reddito di cittadinanza se sono utili alla propaganda giallo-verde, bisognerà poi verificare sul campo la loro applicazione concreta.Di fatto la legge Fornero non viene per nulla intaccata, e quando ci sarà il decreto si vedrà quanti accetteranno una riduzione sensibile dell’assegno pensionistico .Tanto per dare qualche cifra
    : chi avrebbe percepito 2000 euro netti di pensione, con 38 anni avrà un assegno pari a 1291 euro,Un po’ come l’opzione donna, tanto che ho consigliato questa soluzione solo a chi non avrebbe trovato un altro posto di lavoro, o se, stando a casa con 650 euro al mese a livello di operaia, avrebbe curato la madre o il padre, invece di assumere una badante.Se sono un ‘insegnante, vado avanti a insegnare, certo non mi faccio falcidiare la pensione.In quanto al reddito di cittadinanza le forche caudine previste ( a partire dal valore dell’Isee), l’improvvisazione dettata dalla scadenza elettorale, lo stato dei centri per l’impiego ( che purtoppo conosco per una lunga esperienza sul campo ) nonostante le magie decantate dal sistema informatico che verrà adottato, credo sarà di difficile implementazione e, comunque, tutto tranne che una misura di carattere universalistico.

  8. Giovanni
    24 Gennaio 2019 at 11:30

    “Perchè definire strumentale la manifestazione prevista per il 9 febbraio”

    Perché nonostante le buone intenzioni che certamente ci sono da parte di molti, soprattutto nella base, alla fine conta chi dirige ed i termini in cui si sviluppa lo scontro (questi ultimi li ho già descritti).

    Per quanto riguarda chi dirige leggo di ulteriori frizioni dell’ultim’ora nello scontro di potere. Penso che questi scontri sono destinati ad aumentare e potrebbero anche portare a grosse rotture, anche alla fine del sindacato stesso.

    Del resto guardiamo il mondo: il Venezuela sta precipitando in una altra crisi diviso fra USA e Russia, l’Ucraina è i crisi da anni, i Balcani sono i fibrillazione. In tutto questo la classe dirigente italiana, da tempo abituata a barcamenarsi fra i contendenti finché questi restano grossomodo in equilibrio fra loro, non sa cosa fare ed è fortemente divisa al suo interno, l’alta dirigenza sindacale non fa eccezione. Se il quadro non cambia si finirà sballottati da una parte e dall’altra in balia degli eventi.

    Brutta situazione davvero.

  9. Giovanni
    24 Gennaio 2019 at 12:03

    Per quanto riguarda l’isee il problema non è solo il valore ma il principio che porta avanti. Che prima che intervenga lo stato deve intervenire la famiglia, che il primo ammortizzatore sociale sono i tuoi risparmi (anche questa è una forma di bail-in). Se avessero usato questo principio con la cassa integrazione sarebbe stata una strage perché ben pochi l’avrebbero presa. Ma quelli erano ancora ancora organizzati, questo virus ha potuto essere inoculato solo facendo leva su quelli che non sono organizzati, ma piano piano rischia di infettare tutto l’organismo.

    Fino pochi anni fa l’isee non esisteva neppure, deve tornare a non esistere. Ma temo che ci sia il rischio che di qui a pochi anni non esista neppure più l’Italia.

  10. Giovanni
    25 Gennaio 2019 at 18:38

    Però leggo giusto ora che anche quelli di senso comune esprimono un certo possibilismo.

    Continua a non piacermi la manifestazione annunciata, inoltre una rondine non fa primavera. Però non è da escludere che qualcosa, anche se molto (troppo) lentamente si stia muovendo.

    Ma aspetterò di vedere cosa proporranno di concreto per tutte quelle persone che i questi anni sono state letteralmente maciullate. Se e come le organizzeranno.

    Del resto sono davvero troppo stanco dei tatticismi da disperato bandwagoning proposti da sollevazione (di quello dell’entrismo intelligente non dico nulla perché sennò Marchi è costretto censurarmi).

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