In memoria di Bernardo Bertolucci

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

 

Avevo letto che in Irlanda non piangono il defunto come si fa in genere nelle società occidentali: preferiscono celebrarlo.

Bernardo Bertolucci ha avuto invece la consacrazione di grande autore planetario con il suo sesto film “Ultimo Tango a Parigi”.

Presentando proprio alcuni spezzoni di questo film, con montaggio non ancora completato (“la morte compie un fulmineo montaggio della nostra vita” Pier Paolo Pasolini), nel settembre del 1972 a Venezia alle “Giornate del cinema italiano” Bernardo Bertolucci disse ” non so nemmeno io dove mi porterà questo film”.

Queste poche parole riassumono alla fine l’incompletezza di ogni percorso cinematografico e l’impossibilità di andare oltre e di fare sempre un biglietto di andata e ritorno, storie che non finiscono mai e ritornano, specialmente con quel “gran cinema” di respiro internazionale come è stato quello di Bernardo Bertolucci.

Il “Circolo Itinerante Proletario Georges Politzer” potrà raccontare in questo nuovo viaggio cinematografico (vedi sotto) solo due storie di Bernardo Bertolucci, ma in primo piano perché a volte basterebbe un solo film per illuminare la macchina-cinema di un autore; la prima sarà raccontata dal regista Gianni Amelio che “pedina zavattiniamente” il collega, durante una giornata di riprese sul set del film “Novecento”.

Si viaggerà poi nella prospettiva della Storia, con impossibili fughe dal proprio passato, fino alla penombra di un cinemino all”aperto che sta proiettando il film di Robert Aldrich “L’occhio caldo del cielo”; una sequenza del film di Bernardo Bertolucci “Strategia del ragno”, liberamente ispirato a un racconto di Jorge Luis Borges “Tema del traditore e dell’eroe”, dove l’azione nel suo narrare si svolge, da dove eravamo partiti, in Irlanda nel 1824.

Ho pensato che il tema del viaggio, è stato ben presente in tutta l’opera e di tutto il suo potenziale immaginario di Bernardo Bertolucci, non spingendo lo spettatore ad andare in una unica direzione, dandoci anche la possibilità di esplorare i territori di frontiera tra poesia, humus paterno, e cinema.

Bernardo Bertolucci ha parlato non solo con le sue parole, ma anche con il suo cinema di comunismo, anche con una personale militanza facendo in modo di non rompere mai il filo rosso, cercando di ricostruire una dimensione collettiva che è andata perduta, e ci ha trasmesso la cultura del mondo proletario e contadino con l’eco dal ventre della terra, mostrando in anticipo con la forza delle sue immagini i grandi movimenti che sarebbero poi andati a verificarsi, e di non far perdere quel patrimonio di storia.

Il padre Attilio Bertolucci ha insegnato ai suoi due figli, Bernardo e Giuseppe (doveroso ricordo), “a vedere il cinema, a capire il cinema, ad amare il cinema”, perché come sosteneva Guy Debord non solo che un (certo) “cinema è morto” ma “quando si ama il cinema si va a vivere”.

—————————————–

Il Circolo Itinerante Proletario “Georges Politzer” organizza una serata in omaggio ad un indiscusso maestro del cinema italiano: Bernardo Bertolucci.

Accanto ai meriti puramente artistici non dobbiamo dimenticare il suo impegno sociale.

I suoi film ci spingono ad andare oltre l’influenza della società, oltre l’omologazione, il conformismo e i paradigmi culturali borghesi; tendono ad un apertura mentale e spirituale che sono stati dirompenti nell’Italia della seconda metà del Novecento.
Nel suo cinema è sempre presente l’influenza del suo impegno politico, il suo amore per il diverso, per la classe operaia.

Sarà nostro ospite il critico Bruno Carchedi di Sala Cinematografica.

Apriremo la serata con il documentario di Gianni Amelio “Bertolucci secondo il cinema“.

A seguire il film “Strategia del ragno” di B. Bertolucci.

mercoledì 9 gennaio 2019
ingresso gratuito
ore 21 c/o Spazio Ligera
via Padova, 133 – Milano

 

Risultati immagini per Omaggio a Bernardo Bertolucci Circolo Itinerante Proletario Georges Politzer

1 commento per “In memoria di Bernardo Bertolucci

  1. gino
    2 Gennaio 2019 at 16:17

    “il suo amore per il diverso, per la classe operaia”

    classe alla quale non ha mai appartenuto nè lui nè la sua stirpe di provenienza nè il suo c/c bancario… belli però i film.

Rispondi a gino Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.