Sospendiamo l’esposizione delle bandiere dell’UE

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA e al Presidente del Consiglio.

E pc all’Anci.

Rivolgiamo al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio un Appello per sospendere la esposizione da ogni pubblico edificio del nostro paese e in ogni pubblica iniziativa della bandiera dell’Unione Europea, continuando ad esporre solo il nostro Tricolore nazionale e Costituzionale, simbolo unico della nostra Repubblica Costituzionale e Democratica, fino a quando l’UE non darà un concreto e leale segnale di accoglimento della nostra richiesta di modifica degli indirizzi economici dell’ UE, al fine di poter realizzare una politica condivisa di sostegno e di aiuto finanziario ai paesi in grave emergenza sanitaria fuori da ogni condizione costrittiva, ricattatoria, o limitativa dei diritti costituzionali dei paesi che stanno combattendo la gravissima epidemia in atto.

Rivolgiamo a voi questo Appello per il rispetto, la gratitudine, la solidarietà e per la riconoscenza che proviamo e dobbiamo per tutti i nostri uomini e donne che con sacrificio, rischio e generosità lottano, a vario modo, in prima linea per soccorrere e curare le persone colpite dal male e per tenere in piedi il paese, tutti vengono quotidianamente traditi alle spalle da questo grave comportamento della UE.

Sosteniamo questo Appello per onorare il ricordo indelebile delle migliaia di nostri caduti per il covid19, che spesso non abbiamo potuto salvare in conseguenza delle politiche di dismissione della Pubblica Sanità che la UE ci ha imposto in attuazione della condizione assoluta posta dai trattati istitutivi di Maastricht e di Lisbona.
Politiche recessive e rigorosamente liberiste attuate con assoluto rigore dagli organi esecutivi, finanziari e esecutivi dell’ UE, tese a limitare la spesa pubblica a livelli assolutamente inadeguati a sostenere un efficiente sistema di sicurezza sociale e sanitaria in nome della volontà di garantire ad ogni costo la stabilità di un alto valore dell’Euro, che ha prodotto gravi effetti recessivi nel nostro paese, e gravissime limitazioni dei diritti sociali in tutti i paesi del sud del continente e ha solo consolidato una posizione di grande vantaggio per la economia tedesca, a danno delle economie di tutti gli altri Paesi.

Abbiamo purtroppo dovuto prendere atto, con delusione e amarezza, del tradimento nei nostri confronti della UE, vista la sostanziale chiusura ad ogni necessaria e ragionevole nostra proposta di condividere su scala europea gli effetti di una catastrofe paragonabile forse alla fine della seconda guerra mondiale, che si sta estendendo e sta falcidiando decine di migliaia di esseri umani.
I paesi del Nord Europa che hanno sempre colto il maggiore vantaggio dalle politiche monetarie dell’ UE hanno mostrato una chiusura assoluta che spacca l’Europa, e porterà alla fine dell’ Unione Europea.

CHIEDIAMO per questi motivi l’adozione di un atto dal significato simbolico fortissimo come quello di togliere il vessillo dell’UE dai nostri luoghi pubblici e di non esporlo nelle manifestazioni ufficiali
FINO A QUANDO NON VI SARÀ UN CONVINCENTE E CONCRETO SEGNALE DI CONDIVISIONE EFFETTIVA DI UNA TRAGEDIA CHE STA CONSUMANDO LE NOSTRE POPOLAZIONI.

NON POSSIAMO RAGIONEVOLMENTE ATTENDERE ALTRO TEMPO O SOPPORTARE ULTERIORI PROPOSTE CHE ELUDONO LA PORTATA DEL PROBLEMA CHE IL PAESE HA POSTO.
NON VOGLIAMO E NON POSSIAMO ACCETTARE proposte giugulatorie che condizionano gli aiuti finanziari alla sottoposizione del paese a condizioni ricattatore, capestro e autoritarie, che limitano i diritti del lavoro e la sua Sovranità Costituzionale, lo costringono a depauperare forzosamente il suo patrimonio produttivo, la sua ricchezza nazionale, il risparmio delle famiglie costruito dalle generazioni degli italiani.

È GIUSTO IN QUESTO MOMENTO IDENTIFICARCI NEL NOSTRO TRICOLORE E IN QUEL NOSTRO INNO CHE HA ALLA BASE LA LIBERTÀ E LA FRATELLANZA DEI POPOLI E RAPPRESENTA IL SIMBOLO VISIVO DELLA NOSTRA COSTITUZIONE REPUBBLICANA CHE COLLOCA SALUTE E DIGNITÀ DEL LAVORO COME VALORI PRIORITARI

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Fonte foto: Genova24.it (da Google)

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