4 commenti per “Elezioni europee 2019: un’analisi a caldo (video)

  1. Alessandro
    27 maggio 2019 at 21:10

    Condivido, per l’establishment far fuori l’unico pericolo, ossia i 5S, è motivo di grande soddisfazione, così da riprendere la solita solfa del finto scontro politico tra destra e “sinistra”, oramai ridotta al solo PD, che ha caratterizzato la seconda Repubblica, a cui si vuol rimanere tenacemente attaccati, perchè in grado di garantire tanti interessi particolari e lobbistici.
    Rispetto a ieri, il 4 marzo dell’anno scorso va considerato una giornata di festa. Soprattutto per il meridione che si era come risvegliato da un “sonno atavico”, ma era evidentemente una sana ma passeggera indignazione, per ricadere nel solito andazzo, oggi ben rappresentato dagli ex secessionisti.
    Certo i 5S reggono al sud, ma non possiamo negare che il calo è pesante, soprattutto perchè trattasi di elezioni politiche, non pesantemente clientelari, come le amministrative, dove loro pagano abitualmente dazio.
    Ha giocato senza dubbio l’astensione, soprattutto al sud, provocata anche dall’idea, come giustamente si afferma nell’intervista, che nulla sarebbe comunque cambiato in Europa, ma un minimo di lungimiranza politica doveva far capire che si andava a votare non tanto per il parlamento UE, quanto per rendere più forte l’anima di sinistra della coalizione al governo in Italia, che oggi vede invece spostarsi pericolosamente il suo baricentro verso destra. L’impressione è che oramai il popolo sia malato dentro, visto che trent’anni di neoliberismo, di egoismo sociale, di odio di genere, di feroce clientelismo, lasciano tracce profonde.
    L’elemento che emerge chiaro ed evidente è che l’immigrazione in Italia non è uno dei temi più scottanti, ma è il tema. Bloccare due navi cariche di disgraziati ha consentito a Salvini di raddoppiare i suoi voti. Aggiungiamoci una legge sulla “sicurezza” e il contributo della Lega al governo può considerarsi concluso. Stiamo parlando in sostanza del nulla, che è valso quasi il 35% dei voti. Non so se mi spiego. Lasciamo perdere la demenziale flat tax, che laddove è applicata, e alcuni di quei Paesi li conosco bene, prevede il totale smantellamento dello stato sociale, in modo particolare della sanità pubblica. Salvini dovrebbe iniziare a raccontare la verità per una volta, ma così svelerebbe il bluff che rappresenta. A parte fermare due barconi, non c’è nient’altro.
    Scompare la sinistra rosa-fucsia, quella dei Fratoianni, dei Furfaro e delle Murgia. Non è una brutta notizia, anche perchè sono coloro che, inconsapevolmente, hanno contribuito a far grande Salvini.
    Il Pd recupera qualche fuoriuscito 5S, ma vede i suoi “alleati” oramai scomparire. Deve sperare soltanto nel fallimento altrui, visto che le buone idee latitano e non poco.

  2. Sergio
    29 maggio 2019 at 9:46

    Secondo me è riduttivo e fuorviante dire che i voti persi dai 5s sono andati alla Lega e che le “sinistra” interna ha tenuto. Penso invece che abbiano perso molti voti anche a sinistra da parte di chi è stato clamorosamente tradito sull’obbligo dei vaccini, sulla questione ambientale di attacco alle produzioni italiane, sull’uso dei territorio come servitù per profitti multinazionali. Moltissima gente semplicemente non ha votato! Non sapeva più a chi prestare un minimo di credito. Altra gente che invece si era astenuta in passato si è affiancata alle destre. Di fatto però il primo partito con il 46% degli aventi diritto è quello dell’astensione.

    • Alessandro
      29 maggio 2019 at 22:10

      Rispondo a te, ma non è una critica rivolta a te, quanto a un certo modo molto diffuso di affrontare la questione.
      E’ vero che i 5S non hanno mantenuto tutto quanto promesso, ma teniamo anche conto che governano con una forza politica a loro alternativa, ed è quindi inevitabile giungere a compromessi. D’altronde senza la loro presenza al governo avremmo oggi un esecutivo tecnico a guida Cottarelli o un governo di destra, con il terzetto Salvini-Meloni-Berlusca. Con tutte le conseguenze del caso, non certo piacevoli.
      Negli ultimi trent’anni almeno, quanto promesso in campagna elettorale non è mai stato mantenuto, senza che la cosa desse adito a dibattiti infiniti, mentre i media oggi continuano a propinarci la cantilena secondo cui i 5S hanno tradito le promesse elettorali, quando un’analisi seria dovrebbe farci arrivare a conclusioni ben diverse, ossia che le promesse sono state nel corso del primo anno di governo in grandissima parte tutt’altro che disattese e non sto qui a farne l’elenco.
      Dopo trent’anni si è fatto qualcosa di sinistra, decreto dignità e reddito di cittadinanza. Entrambi i decreti sono stati oggetto delle più incredibili critiche,alcune più serie altre semplicemente risibili, anche se non soprattutto a sinistra. La sinistra chiacchierona, quella dei grandi proclami che però rimanevano sempre sulla carta, si è vista scavalcata da chi ha avuto il coraggio di fare oltre che di chiacchierare. E’ stata sbugiardata e solo questo è in fin dei conti la ragione della sua ostilità: democrazia interna ai 5S, Casaleggio, ecc., sono solo un modo per rigirare la frittata.
      Purtroppo una parte dell’elettorato italiano si beve un po’ tutto quello che i media asserviti a interessi di pochi propinano loro. L’attacco costante ai 5S in tutte le tv( da notare che dovevano occupare la RAi) e sulla carta stampata ha sortito il suo effetto.
      Per la prima volta nella storia di questo Paese abbiamo a che fare con un partito politico di maggioranza relativa che non ha il controllo su una parte dei media, soprattutto televisivi. Questo inevitabilmente si paga. Unica eccezione il Fatto Quotidiano, pur anch’esso spesso non tenero nei loro confronti.
      Il signor Salvini ha invece goduto di un appoggio importante da parte di tutti i giornali di destra, delle televisioni berlusconiane e non solo. Perfino le molto controverse scelte in materia d’immigrazione, che hanno comunque consentito al suddetto di fare il pieno a queste ultime elezioni, sono state attribuite al solo Salvini, quando invece, volenti o nolenti, anche i 5S ci hanno messo la faccia, così come quota 100, che era anche nel programma 5S.
      Insomma, i media in maniera attenta e oculata hanno individuato il pericolo e lo hanno stigmatizzato, denigrato, ridicolizzato e il popolo l’ha bevuta.
      P.s.: io sono uno di quelli che dai 5S non ha ottenuto nulla, materialmente parlando; ma siccome sono di sinistra, che non vuol dire occuparsi di quote rosa-fucsia o di qualsiasi colore siano, ma di migliorare concretamente le condizioni di vita delle classi medio-basse e degli indigenti, principalmente del Paese per cui lavori, altrimenti non andremmo a votare all’interno di questi confini, non vedo perchè dovrei storcere il naso quando vengono attuati provvedimenti in quella direzione anche da chi non sventola la bandiera rossa, alla quale sono anche affezionato, ma da cui non mi faccio ipnotizzare.

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