Carnefice e vittima.


Fonte foto: da Google

Non potrò mai perdonare ad Oliviero Toscani la realizzazione di questa foto, una delle sue più celebri, che gli fu commissionata da “Donna moderna”, mi sembra nel 2008.

Un bambino con la scritta “carnefice” e una bambina con la scritta “vittima. Il messaggio contenuto nella foto è inequivocabile: la violenza è maschile e affonda le radici nel fatto stesso di appartenere al genere maschile. I maschi sono violenti per definizione, o meglio, per condizione ontologica.

Proviamo a sostituire quel bambino con un nero, un ebreo, un “terrone”, un “marocchino”, un “sanguemisto”, un “muso giallo” e l’effetto sarà lo stesso. Criminalizzazione del genere maschile, razzismo puro applicato alla “questione di genere”, per di più spacciato come emancipazione e liberazione delle donne e dell’umanità intera.

Sia chiaro, auguro a Toscani di riposare in pace e, se esiste una vita oltre la morte, di trovare la serenità che (non proprio tutti) meritano. E’ stato un bravo e forse anche geniale fotografo ma scegliendo di aderire a quella odiosa campagna sessista e antimaschile, per quanto mi riguarda, ha buttato nella spazzatura tutti i suoi meriti professionali.

14 commenti per “Carnefice e vittima.

  1. Giulio Bonali
    13 Gennaio 2025 at 21:43

    Invece a me, che mi vanto di NON essere un pessimo (senza virgolette) “””buonista””” politicamente corretto, piacerebbe che esistesse l’ inferno e che meritatamente ci andasse.
    Non é che un infame e malvagio diventi automaticamente una brava persona degna di pietà per il solo fatto di morire, eh!
    Anche Hitler é morto, e anche Netaniahu, comunque troppo tardi, morirà.
    Inoltre non vedo che cosa di “geniale” possa aver fatto anche da un punto di vista meramente tecnico fotografico.

    • Fabrizio Marchi
      13 Gennaio 2025 at 22:10

      Non me ne intendo di foto, mi è sembrato che potesse avere avuto idee brillanti, anche se con contenuti pessimi, sia chiaro – come hai detto tu, non c’è dubbio che anche Hitler era quello che era ma ciò non toglie che fosse un uomo intelligente (con questo non voglio certo paragonare i due, si fa per capirci…) – ma posso sbagliarmi. Diciamo che nonostante tutto non lo ritengo, metaforicamente parlando, meritevole di stare all’inferno. Diciamo nel purgatorio per un periodo non definito (comunque non breve)…L’inferno è, appunto, per gli Hitler, i Pinochet e i Netanyahu…

      • Giulio Bonali
        14 Gennaio 2025 at 10:32

        A questo punto preciso che parlavo d’ impulso per lo schifo che mi faceva e mi fa questo ignobile, infame personaggio.
        L’ inferno é un’ aberrante invenzione dei torturatori e carnefici dell’ Inquisizione, molto significativa della loro perversa malvagità.
        NESSUN uomo, colpevole anche delle peggiori infamie (nemmeno Torquemada, Hitler, Pinochet e Netanihau) merita di soffrire terribilmente in eterno, senza fine.
        Ma figuri come questo recente defunto non meritano nessuna pietà, bensì solo immenso disprezzo tanto prima quanto dopo morti.

        • Giulio Bonali
          14 Gennaio 2025 at 11:04

          Ah, dimenticavo:
          La furbizia da quattro soldi é ben altra cosa che la genialità!

        • Grimilde
          16 Gennaio 2025 at 11:01

          Il paragone che lei fa- mettete un nero ecc al posto del carnefice – mi pare assolutamente fuorviante. Il paragone logico sarebbe stato mettere al posto del carnefice un uomo bianco e un nero ecc in quello della vittima. Perché è incontrovertibile che nel corso della storia siamo stati i bianchi occidentali a opprimere il resto del mondo. Come è incontrovertibile che viviamo in una società patriarcale in cui ad essere oppresse, e uccise, sono le donne. Sono questi i fatti. Questo non significa che tutti i maschi siano carnefici e tutte le donne buone, si tratta di riconoscere, anche come maschi, com’è il mondo in cui si vive. Inoltre questa campagna di Toscani andrebbe collocata nel contesto in cui è apparsa, per esempio che anno era? Magari si riferiva a certi processi per stupro in cui la vittima diventava l’accusata, nei tribunali e sulla stampa. Poi può non piacere ma questo è un altro discorso

          • Ros* lux
            16 Gennaio 2025 at 14:24

            Mario ed Anna sono dei nomi talmente comuni rende questa pubblicità la rappresentazione di uno stereotipo ,di un luogo comune,che dal pubblico con scarso senso critico e razionalita’ è recepito come tutti i luoghi comuni come una comoda approssimazione della verità…
            Il fatto che siamo bambini sembra sottintendere che si tratti di una tendenza innata ,quindi sessista ,ai ruoli di carnefice e vittima.
            Con questo genere di messaggio non si fa altro che promuovere ed istigare una contrapposizione sessista nell’opinione pubblica.

          • Giulio Bonali
            16 Gennaio 2025 at 16:38

            Ehi, vacci piano con le infamanti accuse: sono un bianco occidentale e non ho mai oppresso nessuno!

            Invece il sig. Obama (non per niente “insignito a priori” di quell’ autentico marchio di infamia che é il premio Nobel orwellianamente detto “per la pace”) non é un bianco ma ha seminato morte e oppressione in mezzo mondo; e altrettanto ha fatto l’ imperatore Hiro Hito che, oltre a non essere bianco, non era nemmeno occidentale.
            Attribuire certi crimini, abusi, ingiustizie commessi da singoli individui o da ben precisi gruppi sociali e/o politici indiscriminatamente a intere razze o popolazioni é razzismo “bello e buono” (si fa per dire) signora cara!
            Anche se si precisa che c’è pur sempre qualche eccezione che confermerebbe -appunto! Appunto!- la pretesa “regola” (tutti gli ipocriti dicono di sé di non essere razzisti, “ma…”, e citano sempre qualche amico appartenete alla razza -o in caso di discriminazione e iniquità non letteralmente razziale, come questo caso- al sesso preteso “inferiore” (quello di “genere” per me é un concetto meramente grammaticale).

            Circa il fu patriarcato ti invito a leggere il libro di Fabrizio Marchi “CONTROMANO: Critica dell’ ideologia politicamente corretta”, la presentazione del quale apre la pagina di questa rivista telematica: imparerai molte cose importanti che con tutta evidenza ignori (ovviamente se sei intellettualmente onesta; in questo caso attendo fiducioso i tuoi ringraziamenti per la segnalazione).

            Cito: “Magari si riferiva a certi processi per stupro in cui la vittima diventava l’accusata, nei tribunali e sulla stampa. Poi può non piacere ma questo è un altro discorso”.

            E allora che dire di certi processi di stupro nei quali la “vittima”, che aveva avuto decenni prima (quando era un’ attriciucola alle prime armi senza arte né parte) rapporti sessuali senza alcuna costrizione fisica né psichica con registi o attori maiali che in cambio le hanno fatte diventare attrici ricchissime, a ripensarci bene dopo tanto tempo si ricorda che non le erano poi piaciuti?
            A casa mia (sono un vecchio maschio politicamente scorretto) avere rapporti sessuali con concubini (per gli anglomani “partners”) repellenti (maschio o femmine che siano) in cambio di remunerazioni in denaro dirette o indirette non si chiama “stupro” bensì “prostituzione”.
            O di certi altri processi per stupro nelle quali le vittime sono liberissimamente entrate in casa dei “carnefici” in piena notte (il primo caso a me noto é quello di Tison, che probabilmente avrà abbindolato la sua “povera vittima” invitandola a parlare con lui di filosofia, della quel é noto cultore, o a vedere la sua famosa collezione di farfalle); oppure le “vittime” prima della “violenza subita” sono state ubriacate (legandole e versando loro in bocca le bevande alcooliche con un imbuto? NO! Invece offrendo loro gli alcoolici che loro, non costrette da nessuno né ingannati sulla natura delle bevande in questione, avevano liberissimamente e magari volentieri ingurgitato? Secondo questa “logica” dovrebbero essere assolti tutti gli omicidi stradali che provocano incidenti mortali in stato di ubriachezza liberissimamente procuratasi!

  2. Gilda
    16 Gennaio 2025 at 9:44

    Gli esempi che fa in questo articolo non sono pertinenti, anzi secondo me assolutamente fuorvianti. Se volutamente o per qualche preconcetto interiorizzato non lo so. Cosa vuol dire sostituire il bambino, il “carnefice”, con un nero, un orientale ecc? Semmai andrebbe sostituito con un bianco, perché sono i bianchi occidentali che, storicamente, sono stati gli sfruttatori, gli oppressori, i carnefici. Come storicamente viviamo in una società patriarcale che opprime, e anche uccide, le donne. Questo non vuol dire che tutti gli uomini sono cattivi e tutte le donne buone, ma semplicemente ammettere che questa è una società che da secoli è patriarcale. Come è capitalista, e allora ci sarebbero stati un padrone e un proletario. Come è basata sul potere bianco, e allora ci sarebbero stati un bianco e un nero (o chi per lui). Ammetterlo, che questa è la realtà, non vuol dire essere contro i maschi, ma contro una società maschilista. Potremmo poi sapere la data di questa campagna di Toscani? Magari riferisce a certi processi per stupro in cui poi la vittima diventa a, nelle aule dei tribunali e sui giornali, l’accusata. Poi può non piacere, ma i suoi argomenti non mi sembrano convincenti

    • Giulio Bonali
      16 Gennaio 2025 at 16:43

      Per non ripetermi la invito a leggere la mia critica a Grimilde.
      Ma soprattutto a leggere il molto istruttivo libro di Fabrizio Marchi

    • Grimilde
      16 Gennaio 2025 at 22:12

      Boh, neanche io ho mai oppresso nessuno, io parlavo di storia, non di responsabilità individuali.

      • Giulio Bonali
        17 Gennaio 2025 at 8:23

        No, tu hai letteralmente scritto (copio-incollo):

        “Perché è incontrovertibile che nel corso della storia siamo stati i bianchi occidentali [N.B.; non certi ben determinati gruppi sociali e/o singoli bianchi occidentali; inoltre la prima persona plurale usata da una bianca occidentale rafforza e attesta oltre ogni ragionevole dubbio la razzistica generalizzazione, N.d.R.] a opprimere il resto del mondo”.

        E invece nel corso della storia sono stati REGNANTI, IMPRENDITORI, MILITARI, PIRATI, AVVENTURIERI, ALTRE BEN PRECISE, PARTICLAORI FATTISPECIE DI CRIMINALI IMPERIALISTI E NON AFFATTO I (TANTISSIMI) ONSETI LAVORATORI “bianchi occidentali”; ai quali non mi vergogno affatto di appartenere come nessun appartenente ad alcuna etnia (o sesso) deve vergognarsi delle ingiustizie, oppressioni e orrori praticati da altri, diversi appartenenti alla medesima etnia, sostenere la qual cosa é RAZZISMO “bello e buono”, mia cara!

      • Ros* lux
        17 Gennaio 2025 at 8:26

        Vero ..Si tratta di luoghi comuni del passato ,ma lei non coglie che oggi sono insulssagini anacronistiche.
        Un riflesso dell’antistoricismo dell’ideologia sessista neofemminista.

  3. Grimilde
    16 Gennaio 2025 at 11:05

    L’unica cosa che effettivamente non piace neanche a me è che si tratti di bambini, meglio sarebbero stati degli adulti

    • Yak
      16 Gennaio 2025 at 21:14

      Il fatto che siano dei bambini è essenziale nel messaggio, non è affatto un caso.

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