Fa caldo? Colpa del patriarcato


Per ridere un pò…

Secondo l’europarlamentare della Die Linke (la “sinistra” tedesca, sorella quasi gemella della italiana AVS) anche il riscaldamento climatico “è sessista perchè dovuto al patriarcato”. “Infatti – spiega – colpisce soprattutto donne e transessuali. Per non parlare dei palestinesi”. Le donne sono molto più colpite dalle conseguenze dell’emergenza climatica rispetto agli uomini perché la violenza domestica spesso aumenta dopo i disastri ambientali, così come il matrimonio infantile” (la dichiarazione è riportata da un quotidiano, uno dei tanti, a cui non voglio fare pubblicità).Ora, in un contesto relativamente normale, ad una persona che dice simili sciocchezze, le si suggerirebbe di prendersi un lungo periodo di riposo e di farsi curare, anche da uno (molto) bravo, come si suol dire. Qualora invece si rifiutasse e continuasse con simili esternazioni si renderebbe inevitabile il TSO, quanto meno per impedirle di fare danni in seno ad una istituzione come l’Europarlamento (è vero che conta quanto il due di coppe, però…). E invece questa è una delle leader di un partito politico che ha preso qualche milione di voti ed è pure stata eletta all’Europarlamento.Conclusioni: è evidente che non siamo in un contesto relativamente normale. Qualcosa ci è sfuggito di mano…

Fonte foto: da Google

6 commenti per “Fa caldo? Colpa del patriarcato

  1. Enza
    5 Maggio 2025 at 9:39

    Mi hai fatto sorridere… Certo che qualcosa ci è sfuggito di mano. Si possono dare i numeri a qualsiasi livello senza riprovazione, sussulti, brividi. L’epoca dei senza limite. Dire fuori di testa, non basta, e potrebbe mitigare, quasi assolvere personaggi in ruoli chiave, quali capi di stato, di governo ecc. Abbiamo Superbone il cafone americano che è la summa emblematica della fogna in cui siamo precipitati.

  2. Yak
    5 Maggio 2025 at 16:50

    Non so in generale su donne e transessuali, ma mi pare che su di lei il cambiamento climatico abbia parecchio effetto

  3. Piero
    6 Maggio 2025 at 16:09

    Ai comunisti, o ai loro eredi, una volta entrati nei parlamenti borghesi, anche conosciuti come comitati di affari, altro non resta che comportarsi da guitti per il divertimento dei loro padroni.

    I più scaltri ne diventano funzionari per assicurarsi il benessere per se stessi e i propri cari

    • Fabrizio Marchi
      7 Maggio 2025 at 0:46

      Definire comunista una come Carola Rackete equivale a dire che la Terra è piatta, gli asini parlano di filosofia oppure io gioco a calcio meglio di Diego Armando Maradona…

      • Piero
        8 Maggio 2025 at 8:33

        Ho parlato non a caso di comunisti ed eredi.

        Capisco che in mancanza di un Suslov ( custode dell’ ortodossia di pensiero marxista-leninista in URSS), bisogna rifarsi al decennale gioco del “Chi è il più comunista del reame” gioco che ha portato alla scissione dell’atomo del mondo,
        appunto, comunista, per capirne chi ne fa parte con le varie ramificazioni ideologiche occorse nel corso dei decenni.

        • Fabrizio Marchi
          8 Maggio 2025 at 10:30

          Mi sembra un dibattito ormai datato, se non morto e sepolto, per la verità. Poi che qualcuno ci si attardi ancora è qualcosa che riguarda aspetti psicologici e personali di qualcuno ma certamente non di ordine politico. Sicuramente è una questione che non riguarda coloro che scrivono su questo giornale. Capire, analizzare e interpretare correttamente il presente – la famosa analisi concreta della situazione concreta (questo è un concetto leniniano, per la verità, ma tuttora attualissimo)- e possibilmente anche il prossimo futuro è ciò che ci sta a cuore. Del resto il marxismo (inteso come Marx pensiero) non è certo un “oggetto” a-temporale, a-storico ed eterno collocato in una sorta di iperuranio ma una approccio dialettico alla realtà, una “cassetta degli attrezzi” come lo ha definito abilmente Carlo Formenti, che va costantemente rinnovato (la realtà muta e ci vogliono sempre nuovi attrezzi in quella cassetta…).

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