Putin come Netanyahu. Lo dice anche Potere al Popolo…


E’ quanto meno singolare che una forza sedicente antagonista e antimperialista che sostiene di appoggiare il processo verso un mondo multipolare, equipari il leader di uno dei due bastioni dei BRICS, la Russia, al macellaio nazista/sionista Netanyahu.

Eppure è proprio quello che è accaduto e che accade. Cito testualmente uno stralcio del comunicato di Potere al Popolo pubblicato poco dopo una delle due manifestazioni che si sono svolte ieri a Roma contro la guerra e il riarmo:”Non saranno generici “No alla guerra” a fermare i Netanyahu, Trump, Von der Leyen, Rutte, Putin e Meloni ma la capacità di individuare i nemici dei nostri popoli…” ecc.

Ora, se è ovviamente legittimo non nutrire particolare simpatia per Putin e per il sistema sociale e politico vigente in Russia, è decisamente e politicamente idiota (e grave) porre il leader russo sullo stesso piano del segretario generale della NATO e soprattutto del criminale genocida Netanyahu, per ragioni talmente ovvie che non dovrebbe neanche esserci il bisogno di spiegarle. Sorvolo sulla equiparazione fra Putin e Netanyahu che è a dir poco  di pessimo gusto e resto all’analisi politica.  

PaP chiede a gran voce l’uscita dell’Italia dalla NATO contro la quale la Russia sta combattendo, non a chiacchiere, e sappiamo che USA, Israele e NATO – che sono pressoché la stessa cosa – hanno appena sferrato un violento attacco all’Iran e quindi indirettamente (ma neanche tanto) alla Russia e a tutti i paesi BRICS. E allora come si fa a mettere nello stesso calderone Putin con Trump, Netanyahu e il segretario generale della NATO? Siamo di fronte ad un corto circuito magari favorito dalle alte temperature estive? A prima vista sembrerebbe di sì, ma in realtà le cose sono più gravi di quanto sembrano.

Potere al Popolo è una forza di “sinistra radicale” imbevuta di ideologia neoliberale politicamente corretta che è tuttora l’ideologia dominante nel mondo occidentale, nonostante l’affermazione del già mezzo bollito (dai neocons che controllano il deep state e che hanno ripreso il controllo della situazione) Donald trump. Putin non risponde, ovviamente, ai canoni di tale ideologia e allora deve essere criminalizzato e, appunto, paragonato in tutto e per tutto al più grande genocida del XXI secolo, il massacratore di bambini e bambine, Benjamin Netanyahu. Chapeau! Un vero capolavoro di scienza politica (si fa ovviamente per dire…)!

Così facendo PaP dimostra di essere una forza politica del tutto innocua, compatibile e ideologicamente organica a quello che per brevità chiamiamo “sistema dominante”. L’obiettivo di PaP (di cui la Rete dei Comunisti è la parte più rilevante insieme al centro sociale ex OPG “Je so pazzo” di Napoli) non è evidentemente quello di costruire un ampio fronte politico e sociale che si opponga autenticamente alle politiche guerrafondaie e imperialiste della NATO, di Israele e dell’UE ma essere egemone su quel mondo – ultraminoritario – di “sinistra” cosiddetta “antagonista” che popola i “centri sociali” (per la gran parte del tutto avulsi rispetto alla realtà concreta dei territori in cui si trovano fisicamente) e “rubacchiare” un po’ di consensi ai margini di Rifondazione Comunista e in misura minore di AVS.

La domanda di qualcuno, a questo punto del tutto legittima, potrebbe essere la seguente:” Perché interessarsi di una realtà simile, tanto più se così minoritaria, dal momento che sono ben altri e di ben altra caratura e forza gli avversari da combattere?”.

Per una ragione molto semplice. Perché quella idea sul leader della Federazione Russa, pompata ad arte dai media, è largamente diffusa in gran parte del popolo di sinistra, in quello di destra e in quello che ormai si è totalmente distaccato dalla politica. Logica vorrebbe, dunque, che una forza politica sedicente comunista (e qui mi riferisco in particolare alla Rete dei Comunisti, il resto di PaP è una brodaglietta  politicamente corretta e nulla più) dovrebbe avere gli strumenti per spiegare la complessità delle cose e non aderire pedissequamente  ai mantra ideologici e mediatici dominanti e alla “teoria”, qualunquistica e depistante, dei “due imperialismi”.

Ci si guarda bene dal farlo. Per ragioni di micro opportunismo si sceglie di aderire alla narrazione ideologica dominante e di contribuire a confondere la testa, purtroppo già confusa e disorientata, di tante persone. Altro non c’è.

Siamo fuori strada, ma di brutto.

13 commenti per “Putin come Netanyahu. Lo dice anche Potere al Popolo…

  1. Giuliano
    22 Giugno 2025 at 19:00

    Condivido il ragionamento e la critica!
    Considerando il periodo storico che stiamo vivendo, ad una settimana dall’attacco assolutamente ingiustificato di Israele all’Iran, l’errore mi sembra ancora più gtave.

    • Fabrizio Marchi
      22 Giugno 2025 at 19:03

      Ammesso che sia un errore… 🙂

      • Giuliano
        22 Giugno 2025 at 19:19

        Sì, hai ragione!

    • Ilio Barontini
      22 Giugno 2025 at 21:41

      Infatti, non è una svista, uno scivolone. Già nel 2022 PaP fece un comunicato nazionale in cui aveva espressamente definito l’operazione militare speciale della Federazione Russa un’invasione criminale, quindi é una chiara posizione politica.

  2. Federico Lovo
    22 Giugno 2025 at 22:13

    “Potere al Pollo”… tipico esempio di sinistra occidentale. Ti farebbero diventare adoratore di Putin anche se fossi nostalgico di Stalin, solo a leggere le loro p-ttanate!

  3. Giulio larosa
    23 Giugno 2025 at 7:00

    Sono sulla stessa strada di Socialismo Rivoluzionario degli ultimi suoi rantoli. Usare le stesse identiche scemenze della propaganda avversaria pensando di potersi presentare come inattaccabili moralmente e quindi diventandone nei fatti complici ed essere per lo stesso motivo completamente inzuppati dell ideologia del politicamente corretto che è la loro ideologia. Di fatto sono una versione onesta del pd onesta non intellettualmente ma onesta perché non vivono di voto di scambio e totale sottomissione al potere finanziario.

  4. ANDREA CATONE
    23 Giugno 2025 at 7:56

    Condivido. L’ideologia neoliberale politicamente corretta è ancora egemone in settori delle “sinistra radicale”. Queste posizioni che oggi mettono sullo stesso piano Federazione russa e NATO inquinano (o peggio) il movimento contro la guerra imperialista. I loro fautori sono gli stessi (o gli eredi) che nel 1999 gridavano “né con la Nato né con Milosevic”, attaccavano con le tute bianche e le donne in nero il governo della Repubblica Federativa Jugoslava, o nel 2011 manifestavano contro Gheddafi, e poi contro la Siria di Asad…

  5. Enrico
    23 Giugno 2025 at 9:23

    Non è vera questa ultima affermazione!! La rdc non è affatto stata equidistante nel 1999! Anzi hanno appoggiato il governo jugoslavo, pur con tutte le distinzioni del caso. Lo ricordo benissimo!

    • Paolo Secci
      23 Giugno 2025 at 15:09

      La rete dei comunisti non 1999 non esisteva o, se esisteva, era totalmente sconosciuta. Esisteva invece rifondazione. Rizzo, che ne era un importante esponente, ne uscì con un gruppetto di parlamentari, giusto il numero necessario per appoggiare i bombardamenti del governo D’Alema. Non è una bella storia quella dei comunisti italiani dalla fine degli anni ’80 in poi tra tradimenti, scissioni, appoggi a governi infami e controriforme economiche e giuridiche contro il mondo del lavoro.

  6. ndr60
    23 Giugno 2025 at 19:35

    Condivido il contenuto dell’articolo di Fabrizio Marchi, però ho una domanda: se davvero PaP è una finta opposizione, che ci faceva un poliziotto infiltrato in una sezione del partito a Napoli? Posso fare le seguenti ipotesi: 1) investire nella prevenzione primaria di qualunque voce discordante, anche se apparentemente innocua; 2) accreditare come “vera opposizione al sistema” un partito che evidentemente non lo è, montando un’operazione senza alcuno scopo che far scoppiare appositamente un caso; 3) non esiste nessun caso, l’agente infiltrato ha seguito una manifestante particolarmente avvenente ed è finito per caso in quella sezione di PaP. Per l’accertamento del punto 3), sarebbe utile scorrere i profili FB delle iscritte e relative foto 🙂

    • Yak
      28 Giugno 2025 at 3:25

      Esistono anche gli agenti provocatori, che al momento buono cercano magari di fomentare eventuali azioni avventuriste

  7. Armando
    25 Giugno 2025 at 15:53

    finché non si capisce che “destra” e “sinistra ” sono categorie politiche ormai inutili per le trasformazioni che ha subito il mondo, non si faranno passi avanti verso la verità. Che destra e sinistra vengano sostituite con altre categorie, perché si sono così trasformare da essere, entrambe irriconoscibili. e allora: “Alto Vs Basso”? “globalisti Vs antiglobalisti”? “progressisti Vs conservatori”?

    • Fabrizio Marchi
      25 Giugno 2025 at 17:26

      Ho i miei dubbi anche rispetto alle altre categorie che tu hai utilizzato. Perchè in almeno due delle coppie che hai citato (“progressisti vs conservatori” e “globalisti vs antiglobalisti”) sono presenti forti contraddizioni che non aiutano a comprendere la realtà e di conseguenza a schierarsi. In parole ancora più povere, non tutto ciò che è progresso è giusto così come non tutto ciò che è conservatore è sbagliato. Oggi essere favorevoli allo stato sociale, ai diritti sociali, sostenere il concetto di contraddizione e di conflitto di classe, oppure nutrire perplessità sull’uso della tecnica, sull’IA o sull’utero in affitto e/o in laboratorio comporta l’essere considerati dei conservatori.
      Stessa cosa per quanto riguarda la coppia “globalisti vs antiglobalisti”. Ci sono pezzi di capitalismo in entrambi gli schieramenti, e mi rimane difficile concepire che il team di Trump, a partire da lui stesso fino a Peter Thiel, Marc Anderseen e Musk (anche se con quest’ultimo ora hanno rotto) siano da considerare degli amici dei popoli e sostenitori di una prospettiva socialista (discorso scontato, ovviamente, anche e soprattutto per gli altri pezzi di capitalismo, finanziario, digitale, transnazionale ecc. ).
      L’unica coppia categoriale valida potrebbe essere “l’alto vs basso”, ma di fatto è la riproposizione del vecchio “borghesia vs proletariato”, anche se con un linguaggio diverso perchè, per lo meno nel mondo occidentale, c’è stato un processo di trasformazione e di scompaginamento, diciamo così, delle classi sociali rispetto all’800 e in parte fino agli anni 70 del secolo scorso, e parlare di proletariato come lo si intendeva in senso ottocentesco non è più appropriato. In parte lo stesso discorso vale anche per la borghesia. Io direi che la contraddizione oggi può essere letta come dialettica tra classe capitalista (con al seguito una buona parte di medioalta ma anche di media borghesia) e classe lavoratrice e piccolo e piccolissimo borghese. Ma in fondo sempre lì siamo. Scontro di classe, latente o potenziale, anche se oggi questo scontro è condotto solo da parte della classe capitalista.
      In termini più squisitamente ideologici forse potremmo parlare di socialismo vs capitalismo. Oppure di capitalismo e di anticapitalismo oppure ancora di sostenitori del sistema capitalista e di coloro che si muovono verso un orizzonte di possibile superamento del capitalismo.
      Ciò detto, nella fase attuale, sono ovviamente d’accordo sul fatto che la destra e l’attuale “sinistra” (che non a caso scrivo sempre fra virgolette)sono soltanto facce della stessa medaglia, cioè dello stesso sistema capitalista e imperialista.

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