Trump, ovvero il capitalismo duro e puro


Siamo nel mondo dell’assurdo fino alla farsa finale. Tragedia e commedia convivono nel tempo del capitalismo integrale. Trump espressione del capitalismo puro e duro è valutato da talune frange della sinistra extraparlamentare con larvata simpatia. Le sue parole sull’OMS, sui vaccini covid e sulla sbandierata ipotesi di pace in Ucraina stanno producendo quasi un effetto speranza,  ma se si ascoltano le parole di Trump non c’è nulla da sperare. Vuol rendere di nuovo grande gli USA che hanno spaccato l’atomo e hanno portato il benessere nel mondo. Gli incubi cominciano spesso con i sogni di potenza delle potenze in declino.  Agli americani dovremmo consigliare di studiare un tantino di  storia. L’atomo lo hanno usato per la bomba atomica che hanno utilizzato sui civili in Giappone e la presunta ricchezza che avrebbero esportato gli USA è lordata di sangue e sudore. 

Non si possono dimenticare gli innumerevoli “bombardamenti etici” con i quali i popoli hanno “liberamente accettato la democrazia a stelle e strisce”. Si proclama l’intenzione di avviare la pace in Ucraina, ma nel contempo si minacciano già Groelandia e Panama. La pace, come si vede, è nel cuore di Trump. La Groenlandia è parte dello stato danese che, come noto, è nazione facente parte dell’Unità europea e della NATO.  I protettori dell’Occidente dunque  minacciano i loro protetti. Il disgelo rende la Groenlandia appetibile per Trump e per gli americani, le risorse minerarie della Groelandia sono notevoli: oro, diamanti, rubini, gas e petrolio a cui si devono aggiungere le terre rare.  Con lo scioglimento dei ghiacci la Groenlandia è appetibile per le rotte commerciali. I democratici USA non fanno cenno all’opinione e alla volontà dei groenlandesi e dei danesi, ciò che conta è marcare nuovi territori con la potenza militare e finanziaria in modo da contenere la Cina e la Russia.

Si avanza in tal modo verso la guerra planetaria.  La democrazia è sempre solo oligarchica, per cui i popoli devono solo assistere al risorgere della stella degli USA “a qualsiasi costo”. 

Trump è speculare a Biden, sono il medesimo volto del capitalismo rapace e guerrafondaio. Ciò a cui assistiamo è la lotta tra due  cordate di capitalisti che hanno, come sempre, l’unico intento di dominare, saccheggiare e spremere il pianeta come un limone per farne uscire tutto il denaro possibile. L’unico dato positivo è che stiamo assistendo alla lotta tra capitalisti. I popoli che sono stati saccheggiati del senso del “bene e del male” da decenni di manipolazione mediatica si limitano a recitare il ruolo di spettatori. Si piegano le ginocchia e la mente dinanzi ai nuovi “signori e padroni”. Prima ancora che un partito comunista capace di costruire una alternativa all’espansionismo capitalista, manca una cultura critica e di sinistra diffusa senza la quale l’alternativa è impossibile. La cultura critica si costruisce con pazienza mantenendo le posizioni e avanzando. Ci troviamo dinanzi a dei giganti divenuti tali per la nostra impotenza; nostro compito è far crescere la consapevolezza tra i piccoli del mondo, in modo che si possano fugare le ombre inquietanti che si allungano sui popoli e sul pianeta.  Nel frattempo la violenza sta diventando la normalità in cui l’occidente affonda. L’Europa con i suoi capi e e le sue capesse si inchina al nuovo padrone e segue la scia, il rischio è che l’Europa scompaia nella scia del suo asservimento.

Fonte foto: Il Messaggero (da Google)

6 commenti per “Trump, ovvero il capitalismo duro e puro

  1. Federico Lovo
    1 Febbraio 2025 at 23:24

    ho appena visto un confronto tra tale Francesco Toscano (leader di DSP) e Ottolina TV (un canale interessante)… e niente, i trumpisti proprio non ce la fanno! Quanto a Marco Rizzo, che dava lezioni di comunismo e antimperialismo al PC Cinese, forse farebbe bene a chiedersi che tipo di percorso politico ha intrapreso.

  2. ndr60
    5 Febbraio 2025 at 9:56

    Se Trump riporterà, come promesso, parte della manifattura in USA a spese della UE e, allo stesso tempo, la obbligherà a farsi carico delle spese militari Nato, non farà che accelerare la disgregazione della UE. Quindi se è vero il detto *Il nemico del mio nemico è mio amico “, Trump è (molto relativamente) e indirettamente amico delle forze di opposizione a questa UE

    • Fabrizio Marchi
      5 Febbraio 2025 at 11:40

      Il sillogismo sarebbe corretto a patto di considerare l’UE il nemico principale (o la contraddizione principale). Lo è?

      • ndr60
        5 Febbraio 2025 at 14:16

        Caro Fabrizio, è chiaro che il capitalismo stia vivendo una gigantesca fase di ristrutturazione con centro in USA, e che i pro-consoli delle colonie si debbano adeguare velocemente, pena la loro rapida sostituzione. Ed è qui che una forza seria (e unita) di opposizione si può inserire, media main stream permettendo. Un compito difficile, indubbiamente.

  3. Federico Lovo
    5 Febbraio 2025 at 14:48

    La fine dell’UE di per sé è cosa buona e giusta, ma andrebbe sostituita con uno spazio geopolitico decente. Non è il piano dei “nazisti dell’Illinois”, riponete le voste speranze in qualcos’altro.

    • ndr60
      5 Febbraio 2025 at 21:57

      Se intendi con ciò Vannacci & c., sono più che altro fascisti all’ amatriciana. Se invece intendi Rizzo e Toscano, hai proprio sbagliato indirizzo.

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