Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Questo articolo tratta dell’esperienza del nostro amico Danilo Bughetti che ha curato un “cammeo” nell’ambito di uno spettacolo teatrale sulla violenza di genere ricevendo numerosi consensi da parte del pubblico. Informiamo inoltre che Danilo Bughetti presenterà il suo libro “Diario di un atto d’amore”, ispirato alla propria esperienza di padre separato, il 6 giugno ore 19:00 presso la Sala Cinema “Antonio Cerone” del Municipio Roma VI in Via Fernando Conti. Alla presentazione interverrà anche Fabio Nestola.
Educare alla Verità: la mia esperienza nello spettacolo “Gli Ostacoli del Cuore”.
Lo scorso 2 maggio ho avuto l’onore di partecipare allo spettacolo teatrale “Gli Ostacoli del Cuore”, con protagonista Giuliana Salce e per la regia di Ferruccio Fumaselli, un’opera intensa e coraggiosa che affronta il delicato tema della violenza di genere.
Il mio intervento, accolto con calore e attenzione dal pubblico, si è focalizzato su un aspetto spesso trascurato: l’importanza di superare gli stereotipi divisivi che dipingono la violenza di genere come un fenomeno unidirezionale. Nelle mie attività di educazione civica con gli studenti, insegno che la violenza non è una questione di genere, ma di relazioni umane deteriorate. Ho iniziato l’intervento invitando la platea a riflettere sul cambiamento nei rapporti umani, che spesso si manifesta nei toni di voce e nella prossemica. Chi alza la voce lo fa per imporre il proprio punto di vista, incapace di persuadere altrimenti. Gli innamorati, al contrario, comunicano con sussurri e sguardi, dimostrando che il rispetto reciproco è la base di ogni dialogo. Un gesto che ha colpito il pubblico è stato l’invito a guardare la propria mano mentre si punta il dito contro qualcuno: tre dita rimangono rivolte verso noi stessi, come a ricordarci che prima di giudicare l’altro dobbiamo riflettere sul nostro comportamento.
Per rendere il mio intervento più concreto, ho proiettato circa 75 link a notizie di cronaca che riportavano episodi di violenza perpetrata da donne sugli uomini, concentrandomi sui periodi di novembre 2024 e marzo 2025. I dati hanno evidenziato 7 omicidi, 14 accoltellamenti, 2 ferimenti con armi da fuoco, 21 aggressioni e 14 reati di stalking, un panorama spesso ignorato dai media tradizionali. La reazione della platea è stata sorprendente. Alla fine dello spettacolo, nel foyer, molte persone – donne in particolare – si sono avvicinate per esprimere il loro apprezzamento. Alcune di loro, impiegate come cancellieri nei tribunali di Roma, hanno condiviso esperienze personali, confermando l’esistenza di disparità di trattamento verso uomini vittime di violenza, anche nel sistema giudiziario.
Questo confronto sincero e aperto mi ha confermato l’importanza di un’educazione basata sulla ricerca della verità e sull’abbandono di narrazioni mediatiche ingannevoli. La scuola, il teatro e la cultura in generale devono unirsi per formare individui capaci di pensare criticamente e di affrontare la complessità delle relazioni umane senza pregiudizi. La serata è stata, per me, un’occasione preziosa per ribadire che il vero cambiamento parte dalla consapevolezza e dall’ascolto reciproco.
Fonte foto: da Google