L’aggressione
imperialista israeliana all’Iran è rimasta senza condanna da parte
di ciò che resta dell’Occidente collettivo: una mucillagine
sociale informe, dove il potere politico viene esercitato da un Super
clan
necrotizzato indottrinato al neoconservatorismo. La dittatura
liberal-globalista
statunitense è lo zerbino della lobby sionista, perciò non
condannerà mai nessun “governo” israeliano.
A differenza di ciò che pensano una parte degli Alt Media, l’attuale Repubblica Islamica dell’Iran ha una forza d’avanguardia nel contrastare la “guerra di quarta generazione” sionista: una spettacolare operazione d’intelligence iraniana ha rivelato la verità sulle atomiche di Israele. L’arsenale atomico di cui dispone Tel Aviv consente all’entità sionista di taglieggiare, come una sorta di boss mafioso, il Medio Oriente; nonostante ciò, le rivelazioni iraniane potrebbero mutare l’atteggiamento delle grandi potenze (a partire da Russia e Cina) nei confronti dello Stato sionista. Israele: entità sionista (sicuramente non possiamo definire Israele uno “stato nazionale”) e governo fascista.
L’attuale
infiltrazione conferma quanto rivelato, a suo tempo, da Jimmy Carter:
Israele possiede dalle 90 alle 500 “bombe
talmudiche”,
pronte ad essere utilizzare per scatenare l’Armageddon
termonucleare. Leggiamo l’analista strategico messicano-libanese
Alfredo Jalife-Rahme:
“Tucker Carlson, il giornalista con il più alto indice di ascolto nei media statunitensi e molto vicino a Trump, ha pubblicato un messaggio ove afferma che il vero obiettivo di un attacco all’Iran non sono le sue armi nucleari, appunto inesistenti, ma l’imposizione di «un cambio di regime». La corretta valutazione di Carlson si basa sulla visita alla Casa Bianca del talmudico ed escatologico Mark Levin per promuovere la propria guerra contro l’Iran. Carlson sottolinea che un attacco all’Iran potrebbe facilmente trasformarsi in guerra mondiale, poiché la Repubblica islamica sciita oggi fa parte dei BRICS, che rappresentano la maggior parte del territorio, della popolazione, dell’economia e del potere militare mondiali (sic).” 1
Il
piano del governo israeliano-fascista segue tre tappe (dal canale
Telegram di Marinella Mondaini):
- Prima fase: attacchi missilistici su siti strategici.
- Seconda fase: sanzioni economiche. Israele colpirà militarmente i porti iraniani, con l’intento d’infliggere ingenti danni economici.
- Terza fase: organizzazione di una “rivoluzione colorata” interna. L’entità sionista farà affidamento sulla borghesia del bazar e la minoranza curda.
La
natura politica del terrorismo israeliano trova una spiegazione nelle
parole dell’”Hitler
di Tel Aviv”,
Netanyahu:
“Questa
è un’operazione per la quale ci siamo preparati negli ultimi mesi.
Perché proprio ora? Perché non prima, come molti chiedono? Si è
trattato di una preparazione pensata a fondo. Confermo che a metà
novembre 2024 ho dato l’ordine di iniziare i preparativi per un
attacco alle infrastrutture nucleari iraniane. Tutto si è svolto
secondo un calendario serrato. Si trattava di preparare
l’eliminazione del programma nucleare iraniano.
Questo era
chiaro non solo a noi, ma anche agli alleati e alle persone coinvolte
nell’operazione. Un attacco al programma nucleare iraniano ha avuto
conseguenze devastanti per Teheran. Il programma era la base per la
distruzione di Israele – questo era lo scopo per cui era stato
creato. Ci siamo assicurati di capirlo attraverso un’azione coerente
e una strategia chiara – e ha funzionato.
Non si trattava solo
di esplosivi o missili, ma di vere e proprie armi nucleari. Non si
trattava di una minaccia astratta, ma di una realtà concreta ed
estremamente pericolosa.
Ho fissato una data precisa. Era una
necessità. Avevamo costruito un sistema in grado di colpire le
infrastrutture nucleari. L’operazione era originariamente prevista
per la fine di aprile del 2025, ma per una serie di ragioni è stato
necessario rinviarla. In seguito, abbiamo fissato una nuova data e
abbiamo portato a termine l’operazione con precisione e pieno
successo, con la partecipazione delle agenzie di difesa e di
intelligence. Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo.
Non è
stata una reazione spontanea. Tutto è stato pensato e pianificato in
anticipo”.
Come
Hitler pianificò la distruzione degli ebrei in Europa (in funzione
anticomunista), Netanyahu, per preservare il Nuovo
Disordine Unipolare,
ha contemplato il genocidio in quanto opzione politica. Impossibile
riscontrare differenze fra sionismo e nazismo. Alla luce di ciò
dobbiamo trarre una doppia conclusione politica:
- Trump non ha nessuna intenzione di combattere il deep state, quanto, piuttosto, lasciarsi trascinare dalla proiezione unipolare del Pentagono senza opporre resistenze.
- La guerra israeliana-statunitense non è rivolta alla Persia, quanto piuttosto ai Guardiani della Rivoluzione. L’obiettivo di Washington è quello di ripristinare la Persia imperialista dello Shah, una dittatura concorrenziale e, nello stesso tempo, alleata col nuovo impero assiro-talmudico.
Israele,
un regime genocida, ha aggredito dolosamente un Paese
musulmano-sciita il quale garantisce pieni diritti politici alla
comunità ebraica locale. Dall’altra parte, il regime di Netanyahu,
ebrei di provenienza caucasica (di fatto, non sono israeliti),
contempla lo sterminio del popolo palestinese d’origine semita. Il
governo israeliano configura un regime antisemita, una delle più
grandi anomalie della storia contemporanea, creato artificialmente
all’inizio del secolo scorso dagli anglosassoni per smembrare la
regione.
Rimane
un ultimo quesito:
“In modo sincronico, due cittadini israeliani, Roi Mizrahi e Almog Attias, entrambi di 24 anni, sono stati arrestati il 20 maggio con l’accusa di spionaggio a favore dell’Iran, dove tra l’altro esiste una comunità di 10.000-20.000 ebrei, a seconda delle statistiche, soprattutto nella regione di Isfahan/Shiraz. Si è trattato di un’operazione autonoma dell’Iran nel cuore di Israele? O di una fuga di notizie orchestrata dall’opposizione a Netanyahu e/o da settori contrari alla guerra dell’amministrazione Trump?” (Ibidem)
Il
sionista-revisionista Netanyahu ha risposto alla più grande falla
dell’intelligence israeliana, comportandosi proprio come Adolf
Hitler. Non è una coincidenza: Netanyahu ha la psiche di un serial
killer,
mentre Israele è uno “stato
del male” che,
con cinismo e nell’indifferenza, contempla la distruzione d’una
porzione del pianeta.
Il presidente russo si è proposto come mediatore del conflitto. La domanda conclusiva rimane invariata: soltanto Russia e Cina possono salvare il mondo dall’Armageddon termonucleare? L’alternativa per Ernesto Guevara era “socialismo o morte”, oggigiorno dovremmo scrivere “mondo multipolare o morte”.
https://www.voltairenet.org/article222440.html
Fonte: Google