Il
merito principale del rapporto di Francesca Albanese è stato quello d’aver
riconnesso il genocidio di Gaza e la follia talmudica di Israele, alle centrali
di comando del capitalismo occidentale, delineando un legame indissolubile tra
la finanza speculativa anglotedesca e statunitense col “nuovo” nazifascismo
ebraico. Israele è uno “Stato del male”, concepito come “Stato
razzista”, ciononostante è anche un laboratorio statunitense in cui il
Pentagono sperimenta delle soluzioni estreme: la sperimentazione delle armi di
nuova generazione, nucleari e biochimiche. Nessuno Stato, sulla base di questi
presupposti, avrebbe il diritto d’esistere.
Il
genocidio di Gaza, dopo la Shoah, è il primo esempio di sterminio di un
popolo pianificato su basi industriali, attraverso la deprivazione delle
risorse alimentari, l’aggressione sistematica alle strutture sanitarie e
l’applicazione integrale dell’ideologia sionista: il tribalismo talmudico. Gaza
è il laboratorio del Pentagono. Scrive Caitlin Johnstone: “È un’operazione psicologica? Ampliare i confini di ciò che è
normale e accettabile nella nostra mente, in modo da indurci ad abusi ancora
più orribili in futuro.” 1 Israele ha globalizzato la rilettura lombrosiana sulle “razze
criminali”, ancorandosi ad una rilettura tanatologica della politica; la
dicotomia “destra/sinistra” è stata sostituita dalla contrapposizione
fra tanatologia (ovvero “politica della morte”) ed etnopolitica (“politica
dei particolarismi”). Israele configura la rilettura tanatologica delle
odierne relazioni geopolitiche, un buco nera nella storia contemporanea insieme
al nazismo senza precedenti.
Israele “È una manifestazione di sistemi di credenze
violente, razziste, suprematiste e xenofobe, sempre esistiti ma precedentemente
repressi, che si scontrano con la natura malsana di alleanze in atto da tempo
ma aggressivamente normalizzate.” (Ibidem)
Una dittatura lombrosiana che, qualora il mondo tollerasse esclusivamente
società decenti, non troverebbe posto nelle “pagine del tempo”.
Francesca Albanese, analista di formazione socialdemocratica
(sicuramente non stiamo parlando di una rivoluzionaria), ha chiesto durante una
intervista “Gli
atti di Uccisione, le Uccisioni di Massa, l’inflizione di Torture psicologiche
e fisiche, la devastazione, la creazione di condizioni di vita che non
permetterebbero alla popolazione di Gaza di sopravvivere, dalla distruzione
degli ospedali, agli sfollamenti forzati di massa e alla perdita di una casa di
massa, mentre la gente veniva bombardata quotidianamente, fino alla fame: come
possiamo interpretare questi atti isolatamente?” 2. La brutalità del governo israeliano-fascista
è resa possibile da due fattori:
- L’intima connessione dell’entità
sionista coi fondi d’investimento della finanza speculativa occidentale,
principalmente inglese, tedesca e statunitense.
- L’ideologia talmudica, basata su una
rilettura tanatologica delle relazioni geopolitiche che, con cinismo e
nell’indifferenza, ha trascinato gli Stati Uniti in una folle guerra
d’aggressione imperialista all’Eurasia.
Lo
Stato “per soli ebrei” è un abominio dei Diritti dell’Uomo, un apparato
statuale funzionale al “militarismo imperialista” degli straussiani, eredi
paranoici della categoria “amico-nemico” coniata da Carl Schmitt e
rapportata al Libro di Giosuè. Tel Aviv è l’epicentro di una dittatura liberal-globalista
mondiale, ma anche della tanatologia in quanto fattore scatenante
l’imperialismo del ventunesimo secolo. Netanyahu, erede della tradizione del “sionismo-revisionista”,
ha un solo intento: il “male per il male” nelle dinamiche riedificanti l’antico
impero assiro.
Le
politiche israeliane sono criminali, in passato sull’orlo del genocidio, ed ora
ripercorrono le orme della “soluzione finale”. Negli stessi termini, le
politiche secolari non si discostano (per dirla con Gilad Atzmon) dallo “sciovinismo
giudaico tribale”. Leggiamo da un recente comunicato del “Fronte
Popolare di Liberazione della Palestina” (FPLP) che “La facilità con cui vengono uccisi
civili affamati mentre cercano di ottenere aiuto dalle trappole mortali
sponsorizzate dagli americani riporta alla mente scene dei campi nazisti che
hanno preparato persone a morire di fame e di massacri, e conferma il
coinvolgimento diretto e la partecipazione effettiva degli Stati Uniti in
questo crimine odioso, che l’occupazione commette alla luce dei bombardamenti e
dello stretto assedio che impedisce l’ingresso delle necessità più basilari
della vita”. La
tanatologia è l’essenza stessa della politica ebraica, una concezione delle
relazioni sociali basata, permanentemente, sulla dicotomia fra ebrei e “non
ebrei” alludendo alle antiche ritualità del proto-sionismo religioso.
Condannata dalla storia, Israele configura il
più fallimentare esperimento della scienza politica contemporanea: uno Stato
etnico la cui esistenza non è contemplata da nessuna legge internazionale; un
regime massacratore che, annualmente, scatena almeno 3-4 guerre d’aggressione
neocoloniale contro i Paesi confinanti. Tel Aviv non ha dichiarato guerra alla
Siria oppure all’Iran, ma all’idea stessa di Civiltà.
La fine del sionismo, nella fase crepuscolare
dell’unilateralismo USA, è intimamente legata all’abbandono dell’imperialismo.
Israele è l’essenza stessa di una borghesia necrotizzata che, documenti e
statistiche alla mano, non meriterebbe altro che di finire nella “spazzatura
della storia”.
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-caitlin_johnstone__un_genocidio_ma__anche_molto_di_pi/39602_62088/
https://www.amiciziaitalo-palestinese.org/index.php?option=com_content&view=article&id=8181:chris-hedges-la-persecuzione-di-francesca-albanese&catid=27&Itemid=78
Fonte foto: Avvenire (da Google)