ONG: cavallo di Troia dell’imperialismo USA


“In molti casi, i professionisti delle Ong frammentano i movimenti, li mettono sotto la loro tutela o li sollecitano a progetti apolitici, indebolendo in tal modo il loro programma politico rivoluzionario. I movimenti rivoluzionari insistono nello stabilire il programma di lavoro, nel definire le loro necessità e nell’invitare gli intellettuali a sviluppare la lotta nei termini decisi dai dirigenti popolari. Alcuni intellettuali accettano, molti si ritirano.” James Petras

Le “Organizzazioni non governative” (ONG) sono un Cavallo di Troia dell’Occidente imperialista contro la transizione al mondo multipolare. Ideologicamente neoliberali, mascherano attraverso l’etnopolitica e le “utopie letali” la ricolonizzazione del mondo teorizzata dalla fazione “dem” del complesso militare-industriale USA; una sorta di razzismo capovolto, propagandato dal “ceto medio semicolto” nelle metropoli capitaliste.

Il Burkina Faso smaschera una spia francese

Il Presidente della Burkina Faso, Traorè, ha smascherato una spia francese direttrice della Onlus francese Hope Forward, una associazione a delinquere sovvenzionata da Macron che fingeva di prodigarsi in aiuto delle donne africane. Leggiamo cosa scrive la linguista Marinella Mondaini sul suo canale Telegram: “Dietro questa ONG in realtà si celava un’agenzia di spionaggio finanziata dal Governo Francese per raccogliere informazioni sui centri di addestramento militare e gli impianti petroliferi e preparare una vasta campagna di azioni di sabotaggio e destabilizzazione ai danni del Governo Socialista del Burkina Fasu.” Sono state intercettate centinaia di email criptate, contenenti immagini satellitari delle strutture militari della Nato, pronte ad intervenire militarmente; non c’è che dire, ancora una volta il femminismo imperiale si è dimostrato una costola dell’imperialismo del ventunesimo secolo per imporre il sottosviluppo ai Paesi semi-indipendenti e “non allineati”.

Il Presidente Traorè, citando Thomas Sankara, ha ampiamente dimostrato come l’indipendenza dell’Africa risieda nella redistribuzione socialista dei profitti e nella cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, dismettendo l’ideologia anglofona dell’umiliazione nazionale. Domanda: la Cina è un modello di sviluppo per l’Africa? L’11 febbraio 2018, su L’Interferenza, con l’articolo “Cina: un modello (antimperialista) per l’immigrazione dall’Africa”, delineavo un’alternativa all’ideologia liberal-globalista della lobby progressista:

Una soluzione per l’Africa: più Chavez, più Mao Tse Tung e fuori la “sinistra cosmopolita e sorosiana”. L’evoluzione del conflitto di classe porterà a smascherare questa “sinistra” ponendo dalla stessa parte i lavoratori europei e i settori più avanzati degli immigrati. Il conflitto di classe non ha nulla a che vedere con un antifascismo ipocrita e di maniera della “sinistra” liberale e politicamente corretta. La destra vorrebbe alzare il livello dello scontro realizzando il progetto neocon della “guerra di civiltà’’, ma questi delinquenti razzisti e neofascisti non si rendono conto che questa politica scellerata porterà a far scoppiare fra le loro mani la bomba sociale da loro stessi costruita. Con le politiche repressive e razziste da essi proposte che scavano un fossato incolmabile con i popoli coloniali o ex coloniali, addio “vacanze esotiche” dei turisti occidentali che potrebbero a quel punto trasformarsi in un incubo.

La Cina, con la sua politica estera e il ruolo che obiettivamente si sta ritagliando a livello mondiale, potrebbe oggi portare ad un riequilibrio dei rapporti di forza e anche contribuire con il tempo, direttamente e indirettamente, alla risoluzione di talune questioni, fra cui anche quella dell’immigrazione.” 1

La “sinistra invertebrata” (cit. Perry Anderson) è il nemico principale, ancor più della destra xenofoba, dei lavoratori immigrati.

ONG: Cavallo di Troia dell’imperialismo USA

La Onlus filo-imperialista Amnesty International, in un recente articolo 2, ha definito la Russia un Paese colonialista. L’etnopolitica è l’ideologia della “sinistra” del ventunesimo secolo; cosmopolita, anti-proletaria e subordinata alla borghesia più aggressiva su scala pan-planetaria, quella statunitense.

Inerme davanti alla minaccia dei “nazionalisti integralisti” ucraini di provocare la terza guerra mondiale (in realtà sarebbe la “quarta guerra mondiale”), il passaggio da una guerra multidimensionale e cibernetica a “bassa intensità” alla “guerra totale”, la “sinistra neoliberale” non è più in grado di riconoscere il fascismo perché ha introiettato nel proprio subconscio una forma atipica di nazifascismo, quello “coi tacchi a spillo”. Kiev e Tel Aviv sono le capitali del neonazismo mondiale.

Il 9 maggio, rivendicando l’eredità di Stephan Bandera, uno dei più grandi organizzatori di pogrom antisemiti del ventunesimo secolo, l’ebreo-sionista Zelensky ha dichiarato:

“La nostra posizione nei confronti dei Paesi che pensano di andare o che già stanno andando in Russia il 9 maggio è molto semplice: non possiamo essere ritenuti responsabili di ciò che può accadere sul territorio della Federazione di Russia. La sicurezza è un compito dei russi e, di conseguenza, noi non offriremo alcuna garanzia. Non sappiamo cosa farà la Russia in questi giorni. Potrebbe compiere azioni come incendi volontari, esplosioni e così via, e poi accusare noi. In qualità di presidente ho detto al ministro degli Esteri che dobbiamo informare tutti quelli che ce lo chiedono: “Sconsigliamo di andare in Russia”. E chi decide di andarci comunque, non chieda niente a noi. È una decisione personale” 3

Le ONG e, più nello specifico Amnesty International, sono un megafono degli eredi della Shoah: russofobia, apologia dei tagliagole anti-baathisti in Siria e promozione dell’eversione fascistoide in America Latina. Mussolini, oggigiorno, starebbe con la lobby progressista? Con una sinistra così, non c’è bisogno nemmeno della destra.

Un cocainomane sionista potrebbe indurre gli Stati Uniti, il principale stato genocida in tutto il mondo, sottaciuto dalla corruzione del giornalismo lubrificato, a distruggere una gran parte del pianeta.

https://www.voltairenet.org/article222235.html

Fonte foto: da Google

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