“La prossima guerra in Europa sarà tra Russia e il fascismo, solo che il fascismo si chiamerà democrazia.” (Fidel Castro)
L’attacco
terroristico dei “nazionalisti integralisti” ucraini, utilizzando il
linguaggio del Cremlino “una banda di drogati e neonazisti”, testimonia
come la Nato non abbia nessuna intenzione di riconoscere la sconfitta
militare nella “guerra convenzionale” contro la Federazione Russa.
Maciullato l’esercito regolare, il governo ucraino-nazista persegue nella “guerra
irregolare” poggiando sui legami dei “nazionalisti integralisti” con
l’MI6 britannico, il cervello della “guerra multidimensionale”
contro Mosca.
L’attacco
ai bombardieri strategici russi (la cui entità è ancora da valutare) è stata
una operazione congiunta di USA, Gran Bretagna ed Ucraina, il cui investimento
tecnologico è attribuibile, in larga parte, all’intelligence britannica. Il
ruolo di Donald Trump, alla luce della pubblicistica antimperialista, è ancora
poco chiaro; al contrario “una fonte d’intelligence di primordine”
(citando il giornalista investigativo Pepe Escobar) ritiene che la regia sia
stata, maggiormente, inglese. Londra ha investito, in quanto “stato
profondo”, sui neonazisti ucraini ottenendo il consenso di Washington.
Un
altro elemento che emerge è come Trump non abbia nessuna intenzione di
combattere il deep state, ma si lasci guidare dalle trame d’intelligence
incapace di dissociare gli Stati Uniti dall’imperialismo militare, un segmento
dell’impero americano apparentemente contrapposto a quello economico. Scrive
Pepe Escobar:
“Una fonte della sicurezza mi ha detto che
è stato il Segretario di Stato americano Marco Rubio a chiamare Lavrov – e non
il contrario – per porgere le condoglianze per l’attacco terroristico al treno
sul ponte a Bryansk. Nessuna parola sui bombardieri strategici. Parallelamente,
l’ex comandante di plotone in Iraq, poi testa parlante di Fox News diventato
capo del Pentagono, ha seguito in tempo reale gli attacchi dei droni alle basi
russe.” 1
Donald Trump non è l’uomo che, riprendendo la
lezione di Andrew Jackson, metterà fine all’impero americano, quanto piuttosto
il clown del complesso militare-industriale: un’arma di distrazione di
massa, nel mentre Washington rilancerà la propria immagine come “genocida
più rispettato del pianeta” contando sulla balcanizzazione dei cervelli
indotta dagli Alt Media. Continua Escobar:
“Se Trump avesse autorizzato questi attacchi,
ciò costituirebbe niente meno di una dichiarazione di guerra degli Stati Uniti
alla Russia. Quindi lo scenario più probabile rimane quello di un Trump tenuto
all’oscuro dai neoconservatori rintanati nei silos privilegiati sparsi lungo la
Beltway.” (Ibidem)
Un altro aspetto che emerge è l’incapacità del
presidente USA di dissociare l’eredità di Andrew Jackson dal
neoconservatorismo, un Super clan necrotizzato che, con cinismo e
nell’indifferenza del giornalismo lubrificato (quello professionista che
fa urrà davanti alla dottrina della “guerra eterna”), ha pianificato la
distruzione d’una porzione del pianeta. Donald Trump sapeva, ma non ha voluto
impedire l’ennesimo crimine del governo ucraino-nazista. Un clown.
I comunisti russi chiedono l’esproprio
dell’oligarchia
Secondo Zyuganov, Segretario del “Partito
Comunista della Federazione Russa” (PCFR), il partito Russia
Unita ha commesso diversi errori strategici (15 secondo i comunisti russi)
che hanno portato ad una parziale riconciliazione con l’oligarchia
filo-occidentale. Il documento, che sintetizza la necessità d’una Operazione
Z “interna” ed anti-oligarchica, merita d’essere letto nella sua interezza:
“Le
autorità stanno cercando di appropriarsi della Vittoria del 1945, separandola
dai comunisti e dal socialismo.
“La
Vittoria è il risultato della modernizzazione di Lenin e Stalin. E ora il
governo sta cercando di presentare la Vittoria senza socialismo, senza Stalin e
Lenin. Questa è una falsificazione della storia.”
L’antisovietismo
filogovernativo ostacola l’unificazione del popolo.
“Finché
anticomunismo e antisovietismo trasudano da ogni altoparlante, non ci sarà una
vera unità nazionale.”
Russia
Unita è la fonte di fallimenti sistemici.
“Russia
Unita sta implementando tutto con errori, inciampando continuamente, nonostante
le istruzioni del presidente fossero chiare e professionali.”
La
quinta colonna continua a distruggere il Paese.
“Abbiamo
una quinta colonna che non vuole vincere. In politica, in economia, nei media,
avvelena il Paese con le sue bugie.”
L’oligarchia
si arricchisce durante l’SMO.
“Durante
tre anni di guerra, l’oligarchia continua ad arricchirsi. Ci sono ancora più
miliardari. E nessuno di loro vuole pagare le tasse normali.”
Sabotaggio
sistemico dell’economia.
“Se
il governo avesse voluto la vittoria, l’avrebbe assicurata nell’economia. Ma
per ora, c’è stallo e mancanza di sistema.”
Le
autorità temono la vera ideologia della Vittoria.
“Hanno
paura di ammettere che non è stato il capitalismo a ottenere la vittoria, ma il
potere sovietico e il Partito Comunista guidato da Stalin.”
Il
partito al potere ha rovinato le elezioni.
“Hanno
riscritto le leggi elettorali. Settimana lavorativa di tre giorni, lavoro da
remoto, commissioni composte solo da loro stessi: questa è una vera e propria
frode.”
Il
modello liberal-oligarchico si è esaurito.
“Putin
ha ammesso a Valdai: il capitalismo è arrivato a un vicolo cieco. Allora perché
continuiamo a brancolare in questo vicolo cieco?”
Il
governo non è in grado di formare e promuovere personale qualificato.
“Non
si può governare la Russia senza avere migliaia di persone qualificate in ogni
regione. E tutto ciò che hanno è la finzione.”
L’amministrazione
presidenziale non comprende l’importanza di una competizione politica leale.
“Stanno
cercando di mettere tutto sotto il loro controllo, senza capire che una
competizione leale è la base dello sviluppo del Paese.”
Critiche
alla politica occidentale e rimproveri alle élite al potere russe.
“L’Occidente
vuole farci saltare in aria dall’interno. Ma noi stessi li stiamo aiutando,
continuando a distruggere l’ideologia, il sistema, il personale.”
La
rottura con il popolo è la principale sconfitta del governo.
“Finché
il genuino sentimento di Stato, basato su verità e giustizia, verrà sostituito
da campagne di pubbliche relazioni, il popolo non seguirà un governo del
genere.”
Alleanza
strategica con la Cina: un’alternativa alla rotta verso l’Occidente.
“Noi,
il Partito Comunista della Federazione Russa, stiamo implementando programmi di
interazione con la Cina di successo, mentre l’élite al potere continua a
correre tra i vari obiettivi.”
L’unità
è possibile solo su una piattaforma socialista.
“La
vittoria è possibile solo sulla base della giustizia, dell’amicizia e del socialismo.
Ma il nazionalismo borghese e l’oligarchia stanno conducendo il Paese a un
vicolo cieco.”” 2
Le
quinte colonne interne stanno favorendo il terrorismo dei “nazionalisti
integralisti”? La Federazione Russa deve combinare lo sradicamento d’una “banda
di drogati e neonazisti”, con una risocializzazione dell’economia nazionale,
diventando un modello per il Sud Globale contro il “cosmopolitismo
senza radici”(per dirla con Suslov): non c’è pace dentro il capitalismo, ma
soltanto corruzione, guerra e sfruttamento.
Pepe
Escobar ritiene che la Russia stia pensando ad una maniera per sconfiggere
l’imperialismo USA, senza scatenare la terza guerra mondiale (in realtà sarebbe
la quarta): la soluzione sta nell’alleanza strategica con la Cina post-maoista
e l’Iran khomeinista, contro un nemico nichilista capace di contemplare
l’Armageddon termonucleare.
La
classe operaia di tutto il mondo, dall’altra parte, deve unirsi contro la Nato,
contrapponendo al capitalismo un programma mondiale di socializzazione
dell’economia. I primi a meritare la “socializzazione” sono le corporation
giornalistiche: i giornalisti provocano le guerre.
https://comedonchisciotte.org/in-attesa-degli-oreshnik-mentre-il-kabuki-di-istanbul-procede-non-negativamente/
https://contropiano.org/documenti/2025/05/21/le-quindici-critiche-del-pcfr-al-governo-di-russia-unita-0183244
Fonte foto: Corriere del Ticino (da Google)