Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Da omosessuale non ho mai partecipato né mai parteciperò ai Pride in quanto trovo tali manifestazioni sgradevoli, di cattivo gusto, una sorta di grande Truman Show con ostentazione della propria sessualità in maniera esibizionistica e stereotipata, che si adegua alla società consumistica dello spettacolo, una “carnevalizzazione” del sesso che non ha nessun nesso con la legittima richiesta da parte dei cittadini omosessuali di non subire discriminazioni e non incoraggia alcuna forma di rispetto.
Non solo non mi riconosco nei Pride per il cattivo gusto ma anche perché tali manifestazioni sono vere e proprie adunate di regime, pubblicizzate dalle principali multinazionali e istituzioni finanziarie, espressioni dell’imperialismo come UE e NATO. Ultimo esempio, il Pride di Budapest oggi pubblicizzato dall’UE (le sue bandiere né sono la testimonianza), è servito per tentare di voler mettere in difficoltà il governo ungherese e costringerlo ad allinearsi con il gruppo dirigente europeista sulla questione russa in quanto Orban, seppur lontano dalle mie idee, è colpevole, per la dittatura euro atlantica, di non essere ostile alla Russia, il “mostro” dipinto dalla propaganda euro atlantica per giustificare il riarmo e quindi altri ulteriori tagli a sanità, scuola, trasporti e stato sociale.