Oggi le comiche

Quando le cose vanno malissimo può almeno capitare di ridere per non piangere. E’ quello che mi é capitato stamane mentre mi preparavo la colazione vedendo distrattamente i notiziari televisivi. Mentre proseguono il genocidio a Gaza e l’ alacre preparazione della terza guerra mondiale (nucleare) da parte della NATO e dell’ UE, la notizia principale era costituita dalle polemiche suscitate fra il miserabile ceto politico-giornalistico politicamente corretto dalle dichiarazioni fortemente critiche del ministro in carica (SIC!) Salvini sull’ affermazione del Presidente della Repubblica Italiana (a -ri SIC!) che la sovranità, nel nostro paese apparterrebbe, non allo Stato di cui é lui massima “autorità” (si fa per dire, conseguentemente a queste sue parole), bensì all’ “Europa” (= l’ Unione Europea, che da decenni, fra le tante cose anche peggiori e più gravi che perpetra, danneggia pesantemente l’ economia del nostro paese a vantaggio di altre economie del centro-nord del continente, per dirla col linguaggio -sostanzialmente falso, ideologico- di lorsignori; in realtà impoverisce lavoratori e ceti medi del continente e soprattutto della sua parte meridionale a vantaggio del capitale monopolistico finanziario “cosmopolita”). Inutile dire che le opposizioni di sua maestà “insorgono” come é grottescamente uso dire in questi casi da parte del giornalistume: manco stessero sulle barricate a combattere sanguinosamente ed eventualmente a cadere sotto il fuoco nemico (…va beh, saranno barricate “virtuali”, appartenenti al mondo della “realtà allargata” e dell’ “intelligenza artificiale”-imbecillità naturale; quest’ ultima senza virgolette). Ma nell’ ambito della forsennata rincorsa all’ ultimo voto dei coglioni che ancora ci cascano alle imminenti elezioni, ovviamente anche gli altri partiti di governo e perfino altri esponenti del partito dei quali l’ ineffabile Salvini é parte integrante (e nel secondo caso massimo dirigente) “si dissociano scandalizzatissimi”. Ora, posto che il verbo “dimettersi” e il sostantivo “dimissioni” da tempo non esistono più nel vocabolario del ceto politico italiano, nemmeno nei casi di più spudorato e ingiustificabile malaffare, non si possono non notare alcuni aspetti decisamente emblematici della farsesca vicenda nonché in generale delle condizioni in cui versa il nostro paese:

  1. Chi ha mosso questa severissima, apparentemente sacrosanta critica alle inqualificabili parole del presidente della repubblica é ministro in carica del governo che pratica ogni giorno rigorosissimamente, scupolosissimamente, zelantissimamente le politiche da tali deprecabilissime parole significate; governo la cui presidente del consiglio e un cui ministro (collega dell’ ineffabile autore della critica stessa) sedevano visibilmente compiaciuti accanto a chi questa abdicazione dalla sovranità nazionale solennemente proclamava. Ma questo OVVIAMENTE non impedisce all’ autore della suddetta severissima critica di guardarsi bene dallo schiodarsi dalle chiappe lo scranno di ministro delle infrastrutture: si può sempre sperare di trovare qualcuno così coglione dal votare il suo partito che fa il contrario di quanto lui solennemente proclama).
  2. Gli esponenti degli altri partiti di governo che si dissociano scandalizzatissimi dalla sua “severissima critica” al capo dello Stato OVVIAMENTE si guardano bene dal far cadere il governo stesso di cui lui fa parte per cercare di costituirne un altro che lo escluda (non sia mai che si  schiodassero le chiappe dei loro esponenti che ne fanno parte dai rispettivi scranni ministeriali!).
  3. ) Se ne dissociano scandalizzatissimi perfino altri esponenti del suo stesso partito. E fra questi il ministro dell’ economia Giorgetti compie un vero e proprio capolavoro di (tragi-) comica improntitudine, proclamando soffertamente che – udite, udite! – sarebbe “tentato di dimettersi” dalla carica (si può sempre sperare di trovare qualcuno così coglione da votare il suo partito che solennemente proclama, per bocca del suo massimo dirigente, il contrario di quanto fa) …OVVIAMENTE guardandosi bene dallo schiodarsi dalle chiappe lo scranno che occupa.

E’ proprio vero che la realtà supera sempre la fantasia anche dei più eccelsi artisti: nemmeno gli Stan Laurel ed Oliver Hardy o il Totò dei tempi migliori avrebbero potuto inventarsi una battuta così esilarante.

Fonte foto: Il Messaggero (da Google)

1 commento per “Oggi le comiche

  1. Sergio Binazzi
    8 Giugno 2024 at 14:26

    Hai ragione caro Bonali, comunque aldilà dell’attuale contesto elettorale viviamo tutto l’anno in un perpetuo carnevale. È una vera tragedia più che una comica.

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