Procedura di infrazione UE per l’Italia?

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O misura correttiva nella manovra di 3,4 miliardi oppure procedura di infrazione da parte dell’oligarchia germanico-europea. Non certo a caso oggi Moodys, una delle agenzie americane più prestigiose di rating, pronuncerà il suo verdetto: se confermare il miserabile Baa2 dell’ Italia o degradarne la valutazione. Qualora Moodys declassasse il Belpaese di due gradi si entrerebbe nel girone infernale chiamato dagli esperti della finanza, junk, cioè il luogo da cui gli investimenti scappano via data l’aletorietà del valore dei titoli che le banche offrono in garanzia.

E certamente questa sarà la decisione dell’agenzia di rating se l’Italia subirà una procedura d’infrazione (nel migliore dei casi la svalutazione sarebbe di un grado all’imboccatura dell’inferno). Ovviamente le retrocessione (sopratutto se di due gradi) porterebbe lo spread a livelli altissimi e rovinosi per l’economia italiana. Sistema ricattatorio utilizzato sistematicamente dalla troika con la compiacenza della dirigenza greca che ha trascinato il Paese ellenico verso il collasso economico e sociale.
Stesso destino per l’Italia se non esce quanto prima dalla tagliola germanico-europea. Risulta evidente che l’inetto governo italico opterà per la manovra ( a meno che la Merkel con atto di imperio…) che costerà assai cara per la sanità, per l’istruzione, per l’occupazione, per i Comuni, tanto più che Gentiloni ha già accettato la richiesta perentoria di Trump di elevare la spesa militare fino al 2% del PIL ( attualmente oggi assai onerosa con l’1,1% del PIL)
Va ricordato che il governo dovrà accettare ulteriori tagli (debito oltre il 130%) con conseguenze sempre più rovinose per la società italiana se vorrà rispettare, come appare indubitabile dalle dichiarazioni dei politici governativi più in vista, i diktat e i trattati, Fino a quando non sarà più in grado di rispettarli perchè sarà oggetto di una campagna speculativa gestita in prima persona o dal governo tedesco o dalla banca centrale tedesca e dovrà arrendersi alle procedure di infrazione, anticamera del commissariamento della Troika, con perdita definitiva di qualsiasi parvenza di sovranità.

Fin dagli anni 40/50 l’elite finanziaria planetaria aveva giudicato l’Italia l’anello debole per l’affermazione del neoliberismo in Europa, data la presenza di un forte Partito comunista e di agguerriti sindacali confederali . Ragion per cui era necessario ridimensionarli. Ma non sembrava che si potesse sconfiggerli con una potente azione mediatica. Meglio corromperli o ideologizzarli. Il neoliberismo, rafforzato dalle robuste teorizzazioni di Milton Friedman, catturò le menti dei giovani rampanti quali D’Alema e Veltroni e furono questi giovani a trasmutare la natura del PCI e dei confederali.
L’elite aveva compreso che una politica di destra portata avanti da partiti di destra sarebbe stata sconfitta. Più opportuno che una politica di destra venisse portata da formazioni di sinistra perchè avrebbero avuto maggiori possibilità di egemonia su un popolo che avrebbe interpretato le novità come un sicuro contributo “progressista”.
Ed è questa una delle motivazioni che paralizza le masse popolari, sentendosi protette da un governo di sinistra, che le rende cieche davanti alla ininterrota azione di spoliazione e di impoverimento dell’Unione europea.
Naturalmente da approfondire in altri articoli

 

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HONORE’ DAUMIER

1 commento per “Procedura di infrazione UE per l’Italia?

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