Si scrive “educazione sentimentale”, si legge “rieducazione del genere maschile”

Si scrive “Educazione sentimentale” (nelle scuole) ma si deve leggere “Rieducazione maschile”, finalizzata alla castrazione psicologica del genere maschile che deve partire fin dalla giovanissima età.
Questo è il progetto che stanno preparando per i nostri giovani. E’ bene saperlo ed è bene chiamarlo per quello che è.
E sarà messo in pratica con l’avallo di tutto il sistema politico, da “sinistra” (che ne è l’alfiere e il principale sponsor) a destra (che fa buon viso a cattivo gioco), nessuno escluso.
Quando qualcuno mi chiede:” Che cosa intendi quando parli di sistema?”. Ecco, questa è la risposta. Questo è ciò che definisco “sistema”.
Resistere, resistere, resistere. E organizzarsi. Ci vuole coraggio, ragazzi, è necessario esporsi. Chi tace acconsente ed è complice.

1984 di Orwell: libro premonitore – Palazzo Tenta 39

6 commenti per “Si scrive “educazione sentimentale”, si legge “rieducazione del genere maschile”

  1. Piero
    7 Dicembre 2023 at 14:37

    Il genere maschile è stato spremuto e non è più utile (le guerre si combattono con i droni quindi non più legate ad un genere specifico, guardare il film “Good Kill” i sassoni sono avanti, per colpa della Chiesa la rivoluzione scientifica, nata in Italia con Galilei e Cesi e’ emigrata nel nord).
    Ora tocca al genere femminile essere spremuto.

    In attesa del genere asessuato, vero scopo dell’ideologia liberale.

  2. Giulio Bonali
    7 Dicembre 2023 at 15:13

    Sì, ci vuole proprio coraggio per non tacere acconsentendo, e disponibilità ad esporsi, se si ha un minimo di dignità e onestà (intellettuale e non solo).
    Brecht diceva “beato quel popolo che non ha bisogno di eroi”.
    Ebbene noi siamo un popolo sfortunato, che ha tempi assai grami davanti a sé (oltre che dietro, da almeno trent’ anni; qualsiasi riferimento ai fatti dell’ ’89-91 a Berlino, Mosca e dintorni non é puramente casuale).

  3. Ros* lux
    8 Dicembre 2023 at 8:33

    Adesso viene fuori ufficialmente che l’ex parlamentare PD Paola Concia era fin dall’inizio parte del comitato ministeriale,che si stava già occupando del catechismo scolastico
    neofemmminista delle 30 ore…
    Si profila sempre più il nuovo regime bipartisan del premierato di Fratelli e (PD)Sorelle d’Italia .

  4. gino
    8 Dicembre 2023 at 14:01

    purtroppo le cose peggiorano giornalmente anche in brasile.
    ieri il parlamento (a maggioranza dedestra) ha approvato la legge del “no é no” presentata da ministre desinistra (lula fu costretto ad aprire ben 5 ministeri dediti esclusivamente alle politiche politicamente corrette).
    consiste in questo: se un U propone ics a una D, questa dice “no” e lui glielo propone di nuovo, va in galera.
    ora si dá il caso che nella nuova cultura popolare brasiliana (20 o 30 anni fa era ben diverso) la D non ti dice mai “sí”, anche se lo vorrebbe, l´U deve insistere piú e piú volte, un pó per mostrarle che ha intenzioni serie e un pó per umiliarsi e far acquisire maggior potere alla D.
    e mo´ che famo???
    another brick in the wall verso la segregazione fra i sessi e l´eliminazione totale della sessualitá etero.

    ultimamente non mi sta piacendo manco la gestione economica: una valanga spaventosa di assistenzialismo (81% a D, 80% sono frodi) e niente investimenti (crollati del 10% da gennaio).

    non ce la faccio piú, mi sa che gli tolgo l´appoggio.

    • Vins
      21 Dicembre 2023 at 14:37

      Nel medioevo, sull’altare era prassi che il ” vuoi tu…prendere per marito…” dovesse essere ripetuto più volte dal prete alla sposa, prima che costei “cedesse” e rispondesse SI! Immagino che la poverina intanto pensava: Altroché, FINAIMENTE si comincia a trombare a tutta birra! .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.