24 maggio

L’Italia è l’unico paese al mondo che dedica una via alla sua entrata in guerra.
Questa via è a Roma. Ed è una via simbolicamente molto importante. Collega piazza del Quirinale, dove risiedono la presidenza della repubblica e la Corte costituzionale, con via 4 novembre, per poi arrivare a piazza Venezia, sede delle grandi adunate del fascismo. A sinistra via dei Fori imperiali, oggi sede delle celebrazioni del 2 giugno, ieri sede delle parate delle quadrate legioni. Oggi è la via percorsa dal presidente della repubblica, a partire dal parlamento, il giorno del suo insediamento; ieri fu, durante le “radiose giornate”, percorsa da grandi folle che che gridavano “abbasso il parlamento” e che portarono, diciamo così, la maggioranza dei suoi membri ad appoggiare un’entrata in guerra che non volevano.
A volerla furono in tanti: le destre che speravano di cementare intorno a sè una maggioranza “nazionale” e che poi furono spazzate via, prima dalle urne poi dai fascisti; i nazionalisti che crearono poi il mito tossico della vittoria mutilata per finire assorbiti dai fascisti; gli interventisti democratici, tutta la mia famiglia, in nome dei popoli oppressi, per trovarsi in un paese oppressore e nemico della democrazia; e i tanti che pensavano che una guerra breve e vittoriosa avrebbe reso finalmente gli italiani degni dell’Italia mentre sarebbe avvenuto esattamente il contrario.
A dire di no, e a piena voce, furono i socialisti consapevoli, nelle loro stesse viscere, che la guerra sarebbe stata rovinosa; per il paese, per la democrazia e per il mondo del lavoro. Come poi avvenne.
Via 24 maggio è una strada molto bella. E respira pace e serenità. Folle festose; famiglie che assistono al cambio della guardia o che guardano il tramonto. Adesso appartiene a tutti; ma per merito di coloro che ci hanno dato la repubblica e ci hanno restituito la democrazia e la libertà.
A loro, e alle tante vittime di quella lontana guerra, va il nostro ricordo…

La Grande Guerra arrivò anche nelle nostre campagne - Il Corriere ...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.