Siamo uomini o bufali?

Appunti per un film distopico (ma non troppo) che andrà distribuito nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti d’Europa e d’America

 

Scena 1

Panoramica su un allevamento di bufale. I maschi vengono eliminati alla nascita perché inutili per il mercato.

 

Scena 2

Una parrucchieria. A qualsiasi ora di qualsiasi giorno della settimana. Affollatissima.

 

Scena 3

Un centro estetico. Idem come la scena 2.

 

Scena 4

Un negozio di abbigliamento. Affollato da sole donne.

 

Scena 4

Una presentazione di libri con firmacopie. Affollata soprattutto da donne.

 

Scena 6

Una sala d’aspetto di un qualsiasi medico. Affollatissima soprattutto da donne.(Sono stati scritti libri sul fatto che gli uomini vanno dal medico solo quando stanno per morire!).

 

Scena 7

Un supermercato. Affollato soprattutto da donne.

 

Scena 8

Immagini veloci di altri luoghi di consumo con folle di donne e rari uomini.

 

Scena 9

Luoghi di lavoro pericolosi, come miniere, silos e impalcature. Con uomini che muoiono, spiaccicati, bruciati, asfissiati.

 

Scena penultima

Un briefing aziendale. La manager del marketing spiega che, a parità di condizione sociale, oggi una donna consuma merci e servizi almeno tre volte più di un uomo. Ma la cosa interessante è che, in breve tempo, il rapporto può diventare il quadruplo e il quintuplo. I margini di aumento per l’uomo sono legati quasi solo alle pay-tv per guardare lo sport. Irrilevante! In tutti gli altri settori le donne sono anni luce avanti sulla via dei consumi. Il mercato non può più aspettare! Bisogna agire subito e far occupare tutti i posti di comando a chi consuma. Anche a costo di trasformare il mondo in un’unica grande parrucchieria.

Prende allora la parola la manager sociologa. Spiega che per ottenere questo risultato deve affermarsi un’agenda morale che giustifichi l’operazione. Deve entrare in ballo una correttezza politica indiscutibile. Una convinzione che non si può non essere dalla parte delle vittime del patriarcato. Un progressismo dei consumi che, per definizione, agisce per il bene dell’umanità. Questo vuol dire, ad esempio, che non si compra un abito alla moda per farne sfoggio, ma per affermare la propria identità di vittima che però non è più vittima e quindi finalmente libera di indossare ciò che le piace. In definitiva, l’operazione deve configurarsi come l’unica possibile via d’uscita a un mondo ingiusto creato dagli uomini.

 

Scena ultima.

Una lunghissima fila indifferenziata di uomini e bufali si avvia verso un gigantesco tritacarne collegato a un’enorme cloaca che smaltisce il tutto.

Vengono preservati per un breve tempo solo alcuni esemplari di entrambe le razze, dai quali verrà estratto il seme. Poi anch’essi finiranno nel ciclo di smaltimento rifiuti.

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11 commenti per “Siamo uomini o bufali?

  1. Piero
    20 Settembre 2023 at 12:56

    Concordo

    Dopo avere estratto tutto il possibile dalla componente maschile dell’umanità, il pensiero liberale (con il capitalismo come strumento realizzativo di se stesso) passa a quella femminile.

    Aggiungo solo che è il passaggio obbligato prima di passare all’essere asessuato, essere perfetto di compimento di tale pensiero dato che la sessualità è vista ancora da tale ideologia come un ostacolo.

  2. gino
    22 Settembre 2023 at 0:09

    ma perché questa maggior propensione al consumo delle D?
    un buon psicoanalista direbbe che é per sostituire la minor propensione al sesso, cioé il piacere della fruizione di merci sostituisce il deficitario piacere sessuale.
    una situazione culturale determinata dalla morale anti-sessuale REALMENTE dominante.
    dico “realmente” perché teoricamente e mediaticamente stiamo tutti a fare orge dalla mattina alla sera fin dall´etá di 12 anni e con 78 partners l´anno di media.

    • Piero
      22 Settembre 2023 at 11:18

      Il mito (forma di conoscenza arcaica, comunque con una sua validità) ci racconta che la cacciata dal Paradiso terrestre fu dovuta ad un atto di vanità. Comunque sia, la storia ebbe inizio. E di quella vanità (che poi è potere) la componente maschile non ne ha mai piena comprensione.
      Diamonds Are a Girl’s Best Friend, come ben dovrebbero sapere gli uomini “antichi”

    • Lucilio Santoni
      22 Settembre 2023 at 23:27

      sì, la domanda che poni è cruciale – concordo pienamente anche con la tua risposta – mi piacerebbe che ci fossero anche altri contributi su questo, perché a me sembra la questione oggi fondamentale per indagare se possa esserci ancora una vivibilità in Occidente

      • gino
        23 Settembre 2023 at 15:36

        lucillo,
        io purtroppo sono pessimista, e non solo per l´occidente.
        poii secondo me internet ha dato la mazzata finale, una comunicazione che allontana materialmente le persone.
        sono cambiamenti irreversibili.

      • Enza
        24 Settembre 2023 at 6:48

        Il Mercato ha un unico obiettivo: vendere. Non ha nessun parametro che non sia la valutazione della capacità di consumare. E le donne ( il femminile in genere) consumano di più. Già detto. Non ha nessuna remora morale seppur abilmente manipoli per creare il pensiero unico che è funzionale al suo profitto. Chiaro.
        Per il sesso, settore molto redditizio, tra pseudo-liberazione sessuale, sesso virtuale, femminismo aperto, solitudine social, mi pare significativo Future sex di Emily Witt.
        Con una brevissima ricerca, si trovano interessanti recensioni.
        La vivibilità in Occidente è fortemente compromessa, almeno secondo i modelli con cui finora ci hanno blandito ed è convenuto ci fossero. Ma il mare è troppo vasto e insidioso. Risposta insufficiente, almeno la mia.

    • Yak
      23 Settembre 2023 at 6:48

      Bravo Gino hai centrato un punto fondamentale

    • Fabrizio Marchi
      23 Settembre 2023 at 10:59

      Sì, condivido, una delle tante truffe ideologiche in circolazione è che noi si viva in un contesto di “liberazione sessuale”. Nulla di più falso e proprio la sistematica esposizione di “merce”, cioè di sesso, conferma che così non è. Se fossimo in un contesto realmente libero sul piano sessuale, tutta questa esibizione di sesso non avrebbe ragione di esistere. E la logica che sta dietro ad ogni merce è sempre la stessa: guardare e non toccare, se vuoi usufruire devi pagare, quindi galoppa e datti da fare, altrimenti te la puoi scordare. Naturalmente si tratta di una sintesi estrema ma credo che ci siamo capiti. Viviamo in un sistema dove nulla è sottratto alla logica capitalistica, tanto più il sesso che è una forza naturale enorme che ovviamente non può essere lasciata galoppare liberamente perchè metterebbe in crisi l’ordine sociale. Anzi, è la prima cosa che deve essere normata dentro le logiche del contesto sociale e culturale dominante. In nessun contesto sociale e storico la sessualità ha goduto di una sua autonomia. E men che meno in quella attuale, nonostante le apparenze.

      • Lucilio Santoni
        27 Settembre 2023 at 18:44

        Ricordo una battuta di Daniele Luttazzi (che non a caso hanno fatto sparire dalle scene) che diceva più o meno così: “Ho un amico che frequenta le prostitute. Un giorno gli ho detto: perché non ti trovi una donna normale e stai più tranquillo? Mi ha risposto: perché non me la posso permettere”.

        • Fabrizio Marchi
          28 Settembre 2023 at 0:22

          🙂 🙂

        • gino
          29 Settembre 2023 at 17:23

          lucilio,
          il mio scrittore preferito, charles bukowsky (che mi fecero conoscere i compagni anni 70), 50 anni fa scrisse che le prostitute sono odiate perché abbassano il costo della f..a 🙂
          premesso che sono prematuramente vedovo e che vivo in brasile, anche io oggi frequento solo loro ma i motivi sono altri: le brasiliane sono diventate mostruose, nel corpo e nello spirito. sembra di stare in jurassic park.

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