Un’altra America

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

In occasione della manifestazione degli studenti americani contro la guerra nella Striscia di Gaza


Delle “élite del potere” americane (R.Mills), cioè dell’America imperialista, soffre anche la gente comune, non solo le nazioni di tutto il mondo. Sarebbe, ovviamente, ingiusto non dire che c’è stata ed esiste ancora un’altra America democratica e libertaria. Da ricordare: La Guerra d’Indipendenza americana (1775-83) dalla dominazione britannica fu di grande ispirazione per la Rivoluzione francese e per la rivolta delle colonie spagnole in America Latina. La Dichiarazione americana sui diritti dell’uomo (1776), adottata prima della Dichiarazione francese sui diritti dell’uomo e del cittadino (1789), esercitò una forte influenza non solo “sull’ulteriore sviluppo costituzionale degli Stati Uniti, ma anche sulla lotta per le relazioni democratiche in Europa, soprattutto durante la rivoluzione borghese francese”.

L’America ha prodotto figure storiche significative. Uno degli statisti più importanti della storia recente è Abraham Lincoln (1809-1965), presidente degli USA, oppositore della schiavitù dei neri, dichiarò la liberazione degli schiavi (1863), condusse il Nord alla vittoria nella Guerra Civile Americana Guerra (1861-1865). È caduto vittima di un uomo del Sud.

Fidel Castro, il leader della rivoluzione cubana, che sopravvisse a 10 presidenti americani ed evitò 600 attentati contro di lui, conservava un busto di Lincoln nel suo modesto gabinetto e la sua famosa dichiarazione “che gli taglino la mano se troveranno una sola parola che abbia scritto contro il popolo americano” – ha combattuto la battaglia con i governi americani. Ha anche condannato fermamente l’attacco terroristico a New York e Washington nel 2001. Le parole profetiche di Castro secondo cui sarebbero comparsi “nuovi ribelli” sono state confermate dalle proteste di massa degli studenti americani.

Anche prima di queste manifestazioni, i movimenti antimperialisti e antiglobalisti americani erano un modello per tutti i popoli progressisti del mondo su come combattere la violenza, l’ingiustizia, l’oppressione e la discriminazione.

E Martin Luther King, politico nero, combattente per i diritti dei neri negli USA, vincitore del Premio Nobel per la pace (1964) è vissuto fino a entrare a far parte della storia e della leggenda. Come il suo grande predecessore, fu vittima di un assassinio (1968).

Oggi, gli intellettuali più influenti del mondo provengono dall’America – “portatori di luce” non solo del loro tempo: I. Wollerstein, N. Chomsky, V. Anealuxas e altri pensatori sociali che sono critici nei confronti del passato e del presente americano e aiutano a liberarci dall’illusione che i governi statunitensi difendano la democrazia e i diritti umani in tutto il mondo. Ciò che Marx ed Engels hanno detto dei filosofi greci, possiamo dirlo anche degli scienziati americani di oggi: sono i nostri grandi maestri.

Tra i nuovi ribelli citati da Castro, grande statista e rivoluzionario (ha resistito per decenni agli attacchi dell’imperialismo americano), «ci sono molti americani, che applicano nuove forme e diversi metodi di protesta davanti ai quali tremano i padroni del mondo. ” – In tutta l’America, gli studenti stanno manifestando contro la guerra nella striscia di Gaza. Da Yale e Columbia le proteste si sono estese ad altre università degli Usa. Il governo ha usato la forza per reprimere la ribellione. La BBC riferisce che la polizia è entrata nel campus della New York University per sedare una protesta filo-palestinese e ha arrestato diversi manifestanti. L’ insoddisfazione per la guerra che Israele sta conducendo contro Hamas nella suddetta enclave è stata notata anche a Berkeley in California, al Massachusetts Institute of Technology (MIT) e in altri college americani. Questa è in realtà una guerra contro i palestinesi, non solo contro Hamas: viene condannata anche la loro sconsiderata azione terroristica di rapimento di cittadini israeliani innocenti.

Reuters ha riferito che la polizia ha arrestato dozzine di persone durante le manifestazioni filo-palestinesi a Yale. I manifestanti hanno bloccato il traffico intorno ai campus di Yale e New Haven, nel Connecticut, chiedendo che i legami finanziari con i produttori di armi fossero interrotti. Voice of America riferisce che le proteste alla Columbia University ricordano le manifestazioni contro la guerra del Vietnam, tenutesi in quell’università più di 50 anni fa.

A New York e in altri istituti di istruzione superiore, i manifestanti hanno sollevato la questione dei “finanziamenti e altri aiuti che questa università riceve dai produttori di armi e dalle aziende che hanno interessi nell’occupazione israeliana”, oltre a rinunciare a questa forma di finanziamento. Questo è il nocciolo del problema: il complesso militare-industriale collegato al capitale finanziario è il motore dell’economia americana, la conditio sine qua non del suo sviluppo e della creazione di nuovi posti di lavoro. Pertanto, l’imperialismo è profondamente incorporato nel sistema: senza conflitti bellici e la creazione di focolai di guerra, l’America capitalista non può sopravvivere.

Traduzione da serbo, Olga Handjal

Fonte: https://rkrsmanovi.blogspot.com/2024/04/neka-druga-amerika.html?m=1

Fonte foto: La Repubblica (da Google)
https://rkrsmanovi.blogspot.com/2024/04/neka-druga-amerika.html?m=1

4 commenti per “Un’altra America

  1. ndr60
    1 Maggio 2024 at 8:54

    Infatti io sono convinto, da sempre, che il popolo statunitense sia la seconda vittima della sua élite. La prima vittima è il resto del mondo.

    • Andrea
      1 Maggio 2024 at 17:03

      Beh, una parte lo è sicuramente vittima, ma è altrettanto indubbio che i governi sono espressione del “sentimento collettivo” di un popolo, per cui risulta difficile credere che tutto il popolo statunitense sia vittima delle sue élite.
      Tra l’altro questo è un discorso che riguarda tutto il mondo, da Occidente a Oriente. e quindi non solo gli statunitensi.

      • ndr60
        2 Maggio 2024 at 9:04

        Quindi “Chi è causa del suo mal, pianga se stesso”. Vero, in parte. Dimentichi però il ruolo poderoso della propaganda, che proprio in USA ha il suo centro, a partire da Hollywood, e che nel XXI secolo si è arricchita dei social network (tutti in California) e di un apparato di sorveglianza da far invidia alla Stasi.

  2. Enza
    1 Maggio 2024 at 14:55

    Grazie molte per questo intervento. Tocca il nocciolo della guerra viva che l’Impero alimenta nel pianeta.
    Ho una cara amica che vive a Pittsburgh e mi racconta… anche perchè insegna ad università.
    Ben detto pure da parte di ndr60.

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