Erdogan: un caudillo al servizio di Washington

Pace in patria e pace nel mondo” Kemal Ataturk
In modo apparentemente casuale, il giorno dopo ( martedì 24 novembre ) l’incontro fra il Presidente russo Putin e la guida della Rivoluzione islamica iraniana, Khamenei, in cui si è discusso soprattutto della lotta al terrorismo jihadista, un Sukhoi Su-24 Fencer dell’aviazione russa è stato abbattuto sul confine siriano dalla Turchia mentre volava ad un’altitudine di 6mila metri. Il Ministero della Difesa russo ha dimostrato che l’aereo volava all’interno del confine siriano e, come ben sappiamo, la Russia – a differenza della Francia – è intervenuta in Siria contro l’ISIS su esplicita richiesta del governo di Assad.
Ma non è tutto. Pandora tv comunica che “le agenzie di stampa russe segnalano che ieri tre giornalisti russi, due corrispondenti dell’emittente televisiva RT e un cronista della TASS, sono stati feriti in un attacco con missili anticarro al confine tra Siria e Turchia. Per Roman Kosarev, corrispondente di RT, l’attacco è stato deliberato”. (1)

La Turchia cerca lo scontro con la Russia ? Cerchiamo di abbozzare una prima analisi.

La reazione di Vladimir Putin…

La reazione di Putin non si è fatta attendere. La dichiarazione dello statista russo non lascia spazio al dubbio “È un evento che supera il normale quadro della lotta al terrorismo”. E ancora: “Invece di stabilire un contatto immediato come dovrebbe essere, per quanto ne sappiamo la Turchia si è rivolta ai suoi partner della NATO per discutere la questione, come se noi avessimo abbattuto il suo aereo, e non lei il nostro” (2).

Perché la Turchia – invece di chiarire l’accaduto – si rivolge alla NATO?

L’Alleanza Atlantica è una coalizione di Stati imperialisti (più alcuni stati vassalli) guidata dagli Usa. Dal 2011, la NATO è impegnata a rovesciare il governo baathista siriano a vantaggio della Fratellanza Musulmana a cui aderisce l’AKP, il partito che governa in Turchia. Avanzo una prima ipotesi: Erdogan pensa di provocare una reazione fuori misura del governo russo, magari una azione militare contro la Turchia. Cui prodest? Erdogan, a questo punto, obbligherebbe Obama a scendere in guerra al suo fianco contro Russia e Siria, ed ecco che il progetto “neo ottomano” della “Grande Turchia” potrebbe prendere forma. Una prospettiva non del tutto fantasiosa dati i deliri di onnipotenza delle classi dirigenti turche.

La risposta di Putin è stata forte ma equilibrata: ”La perdita di oggi equivale al fatto che i complici del terrorismo ci hanno pugnalato alle spalle. Quello che è successo oggi non si può descrivere diversamente”. Se l’intento di Erdogan è quello suddetto non credo che avrà molto successo.

Seconda ipotesi: i neoconservatori americani stanno preparando il clima di guerra adatto per far partire, dopo le elezioni del 2016, l’aggressione imperialista contro il governo progressista siriano del Ba’th. Erdogan, del resto, ha accettato di essere una marionetta dei falchi Usa e la sua rielezione (a spese di Gulen, il preferito della Clinton e dell’FBI) avrà pure avuto un prezzo.

Questa ipotesi è più credibile alla luce delle dichiarazioni di alcuni esponenti repubblicani. Uno di loro ha annunciato – cito testualmente – “che ogni aereo in Siria e nelle vicinanze di un paese NATO che spegne il transponder verrà abbattuto!” (3).

Dobbiamo anche prendere in considerazione il fatto che i ribelli cosiddetti “moderati” armati dalla CIA’ avrebbero – in caso di aggressione americana – favorito il dispiegamento delle truppe Usa. L’intervento legittimo di Russia ed Iran ha impedito questa catastrofe rendendo ai guerrafondai di Washington le cose molto, ma molto, più difficili.

Gli Usa ed Erdogan alleati di Al Qaeda

Il governo statunitense non ha mai nascosto le sue simpatie verso Al Qaeda, infatti, proprio di recente, da Sputnik sappiamo che “Il Fronte Al-Nusra, affiliato di al-Qaeda in Siria, ha rilasciato un video nel quale ha apertamente ringraziato il Free Syrian Army (FSA), che gli Stati Uniti hanno propagandato come un “gruppo di opposizione moderata”, per aver fornito loro missili anticarro TOW di fabbricazione americana”.
( Ecco il link del video: https://www.youtube.com/watch?v=WDknTFk-HXE ).

I rifornimenti di armi continuano a sopraggiungere dall’Arabia Saudita, Israele aiuta i terroristi di Jabah Al Nusra dandogli soccorso medico (con tanto di ricoveri in ospedali privati) nei pressi del Golan siriano (4), Qatar ed Emirati Arabi non cessano di riempire di soldi queste bande di mercenarie.

Ancora, mi chiedo: Erdogan ha altri marionettisti dietro di sè? Il giornalista Thierry Meyssan ci dice che “Si è appreso che il banchiere di Al Qa’ida, Yasin al-Qadi, che veniva designato come tale e ricercato dagli Stati Uniti dopo gli attentati contro le loro ambasciate in Kenya e Tanzania (1998), era un amico personale sia dell’ex vicepresidente USA Dick Cheney sia dell’attuale primo ministro turco Recep Tayyip Erdoğan” (5). Sarà per questo che Erdogan, in spregio del diritto internazionale, colpisce gli aerei russi consegnando i piloti della Federazione Russa in pasto ai terroristi “moderati” della CIA? La Turchia, alla luce delle documentazioni emerse, può essere considerata un partner credibile per la lotta al terrorismo?

Qualche giorno fa l’opinione pubblica occidentale si è commossa di fronte alla strage di Parigi ma molte meno lacrime sono state versate per le vittime degli attentati di Beirut, nel Mali, per quelle dell’aereo russo abbattuto sul Sinai e tanto meno ora per Sergey Anatolievich Rumyantsev, il pilota russo caduto in Siria combattendo le bande terroriste jihadiste. La domanda finale è doverosa: potrà mai un Occidente così ipocrita imparare a rispettare il diritto di autodeterminazione dei popoli?

…..
(1)  http://www.pandoratv.it/?p=4847
(2)  http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=13520
(3)  https://www.youtube.com/watch?v=zpHPjoI_clM
(4)  http://odiodeclase.blogspot.it/2015/11/mas-de-500-yihadistas-reciben-atencion.html
(5)  http://www.voltairenet.org/article181678.html

 

2 commenti per “Erdogan: un caudillo al servizio di Washington

  1. armando
    25 Novembre 2015 at 15:43

    La domanda è doverosa, ma la risposta è scontata: NO, questo Occidente non rispetterà mai l’autodeterminazione dei popoli, a meno che non gli convenga in funzione della sua strategia geopolitica. Ammesso che in quel caso si tratti veramente di autodeterminazione autentica, e non di bande fatte nascere e foraggiate dagli USA stessi, ma che col popolo hanno poco a che fare.
    Quanto al video è stupefacente la faccia di bronzo del senatore. Pensate, L’aggressore Putin vuole difendere la sua unica base militare all’estero, mentre gli USA ne hanno circa settecento (700). Inammissibile, veramente inammissibile la protervia dello zar del Cremlino!!
    Comunque credo che il senatore “falco” stia facendo il gioco delle parti col presidente “colomba”. Gioco teso ad accreitare Obama come un moderato di buon senso solo perchè non si schiera apertamente coi guerrafondai neocon. e non bombarda direttamente Mosca e l’Iran. Come gli piacerebbe!

  2. Alessandro
    28 Novembre 2015 at 23:39

    Questa volta Erdogan l’ha fatta grossa e giustamente Putin gliela farà pagare. La Russia è per la Turchia un partner commerciale molto importante, non il contrario, e l’abbattimento del caccia è stato un atto di una stupidità enorme. Patetico poi il tentativo di riavvicinamento del leader turco quando si è reso conto del danno che aveva provocato al suo stesso Paese.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.