Je suis Shaykh Zakzaky

Ancora una volta le comunità sciite hanno dovuto fare i conti con il terrorismo: lo scorso 14 dicembre, in Nigeria, a Zaria, l’esercito regolare ha massacrato ben 300 musulmani (secondo fonti iraniane le vittime sarebbero addirittura mille) durante la cerimonia religiosa del Hosseyniyah Baqiyatullah, una ricorrenza sacra locale. Il massacro ha colpito il Movimento Islamico nigeriano, mentre la guida religiosa, Mu’allim Ibrahim al-Zakzaky, nota per le sue critiche alla corruzione del governo e delle strette relazioni che intrattiene con gli USA e con Israele, è stata ferita ed arrestata.
L’Iran ha immediatamente reagito convocando l’incaricato d’affari nigeriano a Teheran. La protesta è stata netta e chiara, lo stato africano non può continuare a nascondere le sue gravi responsabilità:”La Repubblica islamica dell’Iran chiede fermamente al governo della Nigeria di chiarire gli aspetti della vicenda, il trattamento dei feriti e a quanto ammontano i danni” 1. Siamo di fronte ad un atto (impunito) di terrorismo statuale, altra faccia della medaglia rispetto al terrorismo “movimentista” di Boko Haram, Al Qaeda e dell’ISIS. Il governo nigeriano colpisce un movimento politico indipendentista avverso alla linea governativa, pensando, in questo modo, di mettere a tacere le legittime proteste degli sciiti che, come nello Yemen, rappresentano gran parte della popolazione e delle classi lavoratrici del paese. Inutile girarci intorno: le ragioni di una simile strage vanno ricercate nei legami ideali e politici della comunità sciita nigeriana con l’Iran e la Rivoluzione khomeinista, nell’opposizione alle logiche neoliberiste e alle politiche di un governo sostanzialmente asservito agli interessi americani.
Si sono mobilitate, per ottenere giustizia, anche altre comunità musulmane sciite. In Italia la Comunità Imam Mahdi ha lanciato un appello chiedendo di “inviare e-mail di protesta all’ambasciata della Nigeria in Italia” 2, oltre a un religioso appello alla preghiera. Ma basta davvero soltanto la preghiera per porre fine a tutto questo? La strage del 14 dicembre è figlia di una violenta politica occidentale (di cui l’Italia è complice) basata sulla spoliazione dei beni e delle risorse appartenenti al popolo nigeriano. Le potenze occidentali giocano su due piani: da un lato foraggiano organizzazioni terroristiche come l’ISIS e Boko Haram, veri fucili puntati sulla nuca delle popolazioni civili, dall’altro rimpinguano le casse delle dittature alleate come, fra le altre, l’attuale governo nigeriano. Per chi si ribella solo massacri, bombardamenti, occupazioni militari e colpi di Stato.
Il movimento jihadista Boko Haram, nei confronti del quale l’esercito regolare pare usare i guanti bianchi, ha più volte infierito contro i musulmani che seguono la dottrina dell’imam Khomeini. Ricordo – ad esempio – che nel novembre 2014 ben 20 pellegrini furono massacrati durante la giornata dell’Ashura dedicata alla commemorazione del martirio dell’imam Hussein, nipote di Maometto, avvenuto a Kerbala, in Irak, nel 680 d. C. Questi massacri, che avvengono nell’indifferenza globale, sono veri atti di guerra nei confronti dell’Iran, nemico – sembra strano? – tanto di Boko Haram e dell’ISIS quanto di Israele. Coincidenze?
Anche una parte rilevante della comunità cristiana nigeriana si è stretta attorno agli sciiti. Il pastore Omokri ha attacca duramente l’ignavia delle gerarchie ecclesiastiche. Gli cedo la parola perchè il suo messaggio è altamente significativo “Come cristiano provo grande vergogna per il silenzio delle autorità cristiane sull’uccisione degli sciiti. Cristo non sarebbe rimasto in silenzio”. Le parole di Reno Omokri sono davvero dure “Se rimanete in silenzio quando gli sciiti vengono uccisi perché voi non lo siete, poi non sorprendetevi se gli altri rimangono in silenzio quando è il vostro fratello ad essere ucciso!’ Questa è la sua conclusione “Chiedo a tutti i nigeriani di pregare che questi scontri con gli sciiti non aumentino. La storia non si ripete, sono gli uomini a ripeterla” 3. Ma la Chiesa avrà la forza e soprattutto la volontà politica di prendere le distanze da quell’imperialismo con cui per tanto tempo è stata alleata? Sarà capace di allacciare un vero e costruttivo dialogo con il mondo sciita e con la Repubblica Islamica dell’Iran che di quel mondo è la massima rappresentante? In tutta franchezza, nutro dei dubbi in proposito.
Vedremo mai nel nostro ipocrita mondo occidentale, cartelloni e t-shirt con la scritta “Je suis Mu’allim Ibrahim al-Zakzaky’”? Credo proprio di no. E’ evidente che non tutte le vittime sono uguali.
http://italian.irib.ir/notizie/politica5/item/206737-iran-convocato-ambasciatore-nigeriano-su-massacro-musulmani-sciiti
Riporto integralmente l’appello della Comunità Imam Mahdi per tutti coloro che volessero aderirvi:
A seguito dell’aggressione dell’esercito nigeriano che ha causato il massacro di Zaria provocando centinaia di morti, la distruzione della “Hosseyniyah Baqiyatullah” e dell’abitazione del nobile Shaykh Zakzaky, e il ferimento e arresto della nobile guida del Movimento Islamico della Nigeria e di numerosi suoi collaboratori e seguaci, invitiamo i fratelli, le sorelle e tutti gli uomini liberi ad inviare e-mail di protesta all’ambasciata della Nigeria in Italia al seguente indirizzo di posta elettronica: chancery@nigerianrome.org
http://www.ildialogo.org/islam/mondoscita_1450300374.htm
https://www.facebook.com/132225576897095/photos/pcb.860969794022666/860967560689556/?type=3&theater

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