Israele attacca l’Iran per conto degli USA

Il regime israeliano, attaccando il centro di ricerca nucleare iraniano di Isfahan, ha aperto un secondo fronte di guerra che si aggiunge alla pulizia etnica della Palestina storica: distruggere le strutture statali in Medio Oriente, condizione necessaria per lo sviluppo indipendente dei singoli paesi, accelerando la costruzione della Grande Israele. Il sionismo revisionista, a differenza del sionismo tradizionale, premedita tre livelli d’espansione imperialista:

  • Il primo livello di conflittualità è interno, ai danni degli storici abitanti: l’obiettivo è la costruzione d’uno stato a tre classi (come è stato recentemente definito dall’élite di Davos), trasformando i palestinesi in una sorta di paria
  • Il secondo livello di scontro ha una proiezione regionale, contemplando la dissezione neocoloniale del mondo arabo, dell’Iran islamico-persiano e della Turchia.
  • La terza proiezione imperialista è globale, quindi il rilancio della ‘’guerra eterna’’ contro il mondo multipolare.

Il regime di Netanyahu, coniugando repressione interna, assassinii mirati e focolai di guerre regionali, ha configurato qualcosa di anomalo per la scienza politica contemporanea, ma purtroppo non priva di precedenti storici: il fascismo ebraico.

Secondo lo storico Ilan Pappe, ci sono tre formazioni sociopolitiche (indipendenti rispetto ai partiti) che compongono il governo sion-con di Netanyahu:

  • I sionisti religiosi: i rabbini che, affascinati dalla colonizzazione della Palestina storica, hanno abbracciato il sionismo, portando l’idea laica della Violenza su di un piano Teo-politico.
  • Gli ebrei nazional-religiosi: condividono il piano di giudaizzazione dei luoghi islamici, abbracciando l’idea messianica dei sionisti religiosi e delle lobby puritane. L’intento è quello di dare all’IDF ed ai vigilantes mano libera per completare l’espulsione dalla terra di Palestina dei suoi storici abitanti; in politica interna (come i sionisti religiosi) condividono una idea corporativista del capitalismo, immaginando Israele come paese nazionalista-ribelle al ‘’nuovo ordine mondiale’’.
  • Gli ebrei laici del Likud: concordano con gli altri due gruppi sulla brutale repressione del popolo palestinese. In politica interna, diversamente, abbracciano il neoliberismo della Scuola di Chicago, il darwinismo sociale e la linea dell’élite di Davos.

L’egemonia sociopolitica dei primi due gruppi fa di Israele il primo stato, apertamente fascista, a condizionare la politica neoliberale di Davos: la lobby progressista, al WEF, considera un ‘’modello’’ il fascismo ebraico del ventunesimo secolo. Scrive Pappe:

‘’I membri di spicco di tutti questi gruppi sono arrivati con iniziative legislative e politiche già pronte, tutte intese senza eccezioni, a consentire a un governo di estrema destra di annullare qualunque cosa sia rimasta della parodia chiamata democrazia israeliana.

La prima iniziativa è già iniziata, sterilizzando il sistema giudiziario in modo tale che non possa, se mai lo ha voluto, difendere i diritti delle minoranze in generale e quelli dei palestinesi in particolare.

Per la verità, tutti i precedenti governi israeliani sono stati caratterizzati dal complessivo disprezzo riguardo ai diritti civili e umani dei palestinesi. Questa è solo una fase in cui ciò viene reso più costituzionale, più generalmente accettato e più evidente, senza alcun tentativo di nascondere lo scopo che gli sta dietro: impossessarsi della maggior parte possibile della Palestina storica con il minor numero possibile di palestinesi.

Tuttavia, se si concretizzerà in futuro, ciò avvicinerà ulteriormente Israele al suo futuro neo-sionista, cioè il vero raggiungimento e la maturazione del progetto sionista: uno spietato progetto di colonialismo d’insediamento costruito su apartheid, pulizia etnica, occupazione, colonizzazione e politiche genocidarie.

Un progetto che finora è sfuggito a qualunque significativa opposizione da parte del mondo occidentale e che viene tollerato dal resto del mondo, anche se è censurato e respinto da molti nella società civile internazionale. Finora non è riuscito a trionfare solo per la resistenza e resilienza palestinese.’’ 1

Ilan Pappe, storico marxista e post-sionista, considera la transizione al neo-sionismo la ‘’fine dell’Israele immaginario’’, quindi che cosa lega il nazionalismo-fascista e territoriale di Netanyahu col transumanesimo di Davos? Il punto d’incontro è la tesi di Noah Harari sullo stato a tre classi, un regime neomoderno (post-moderno secondo il linguaggio di Harari) che tiene insieme la virtualità della democrazia borghese con l’annichilimento sociale di una porzione della popolazione. Harari è il filosofo-hacker che vuole disumanizzare la gran parte dell’umanità, rilanciando una idea di imperialismo ben più cinica rispetto al colonialismo britannico ed al fascismo italiano: droghe, videogiochi e TSO, gli oppressi nella logica di Davos devono diventare cavie umane.

 

Israele, Ucraina e Stati Uniti minacciano l’Umanità

L’attacco israeliano a Isfahan è stato salutato dai nazisti neocons di Kiev, a dimostrazione di come Israele abbia ricucito i rapporti con gli eredi politici di Hitler. I ‘’nazionalisti integralisti’’ vogliono annientare le popolazioni russe, nello stesso modo i sionisti revisionisti stanno cercando di cancellare i palestinesi dalla faccia della Terra, ciononostante Kiev e Tel Aviv hanno margini d’espansione imperialista differenti. Gli straussiani disprezzano la Russia e vorrebbero imporgli nuove forme di imperialismo economico e dissezione neocoloniale, riscrivendo la storia contemporanea: europei e statunitensi, rintronati dalle super-comprate corporazioni-giornalistiche, non sono più in grado di riconoscere il fascismo. I tre schieramenti, rappresentati presso il WEF, rischiano di scatenare la Quarta Guerra Mondiale.

Stati Uniti, Ucraina ed Israele condividono il culto della violenza ed il fascino per il potere; hanno dimostrato di poter incarcerare ed uccidere e, al di là delle rappresentanze politiche, hanno lanciato guerre di sterminio. Considerano il fascismo un’arma da utilizzare nel XXI sec. contro la classe operaia ed hanno abbracciato il transumanesimo di Davos. Dopo essersi assicurati il sostegno delle corporazioni-giornalistiche (oramai grandi apparati burocratici di ‘’pugilatori a pagamento’’, cit. Gramsci) nell’anglosfera, i tre schieramenti ritengono che questo sia il loro momento: non sono in pericolo soltanto i popoli  ma l’idea stessa di Civiltà.

https://www.resistenze.org/sito/te/po/is/poisna16-025888.htm

Iran | attacco con droni nella notte a Isfahan | i sospetti di Teheran su  Israele

Fonte foto: Agenzia Nova (da Google)

 

 

 

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