Israele: le ragioni di una disfatta. Crimine sionista vs strategia militare palestinese

La guerra ‘’di quarta generazione’’ dell’imperialismo israeliano contro la Terra di Palestina è stata condotta con cinismo ed omertà, sulla pelle del popolo palestinese, ma anche della classe operaia israeliana: i vertici dell’IDF non pubblicano – un classico della loro disonorevole storia – nessun bollettino sulle perdite militari, dimostrando – come abbiamo già spiegato sull’Interferenza – di non riuscire a condurre una ‘’guerra convenzionale’’ nel medio periodo. Le ragioni del collasso del complesso militare-industriale israeliano possono sintetizzarsi in tre punti:

  • La dipendenza militare di Israele dagli Stati Uniti, una potenza super-imperialistica impegnata in un doppio fronte bellico: l’aggressione neocoloniale alla Federazione Russa e la ‘’guerra ibrida’’ contro la Repubblica Popolare Cinese.
  • Il decentramento del deep state in America Latina ed Asia. Il Mossad ha spostato all’estero i propri quadri confermando la natura ‘’cosmopolita’’ del sionismo: la lobby sionista preesiste allo Stato ‘’per soli ebrei’’, conducendo un piano di conquista pan-planetario. L’Israele virtuale dei lobbisti puritani non è Tel Aviv, ma USA e Gran Bretagna.
  • La mancanza d’addestramento dei militari israeliani: soldati abituati a spassarsela sul lungomare di Haifa, non possono confrontarsi con una guerriglia addestrata e motivata ideologicamente. Il Krav Maga e le tecniche di difesa israeliana, sono un logo commerciale per ‘’piccoli borghesi’’ annoiati negli USA ed in Europa.

Il trattamento che Israele sta riservando ai prigionieri politici palestinesi è degno della Germania hitleriana, ciononostante il sionismo ha egemonizzato la corporazione-giornalistica occidentale, trasformando l’informazione nel megafono dell’estrema destra ebraica-statunitense: dall’altra parte, la ‘’sinistra’’ ha dismesso l’idea di popolo curandosi degli interessi delle minoranze secondo il paradigma ideologico della politica-etnica. Con una ‘’sinistra’’ così, potrebbe non esserci bisogno nemmeno di Netanyahu. Ha ragione Gideon Levy: ‘’Israele è uno Stato del male ‘’, ma decisamente più pericoloso della Spagna di Franco o del Cile di Pinochet.

Per impedire diserzioni all’interno dell’esercito, Netanyahu ha sovrapposto l’Intelligenza Artificiale (IA) alle Capacità Umane, confermando Tel Aviv come capitale del ‘’transumanesimo-fascista’’:

‘’Per mandare avanti la propria guerra, il governo di emergenza è stato costretto a mobilitare quasi tutti gli ebrei (non gli arabi) in età di combattere. Tuttavia il primo ministro Benjamin Netanyahu ha temuto che alcune nuove reclute si rivoltassero e rifiutassero di obbedire a ordini criminali. Per questo motivo ha attivato in seno alle FDI una nuova procedura di designazione degli obiettivi. In passato lo stato-maggiore riusciva a fatica a selezionarne un centinaio al giorno. Gli ufficiali dovevano fare attenzione a limitare i danni collaterali.
Ora gli obiettivi non vengono decisi da militari, ma selezionati da software. Non c’è più responsabilità umana, quindi nessuno può opporsi a ordini criminali. La macchina ne seleziona cinquecento al giorno; non informa più sui possibili danni collaterali. Meno se ne sa, meglio l’ingranaggio funziona.’’ 1

Sotto la Striscia di Gaza, la Resistenza palestinese dispone d’una fitta rete di tunnel chiamata ‘’Metropolitana di Gaza’’. Questi tunnel non possono essere distrutti e sono predisposti a resistere all’assedio per un periodo superiore ai 90 giorni. Nel mentre, l’economia israeliana è collassata: la borghesia-suina di Tel Aviv è cerebralmente morta. La guerriglia asimmetrica ha adoperato la tecnica – compendiata militarmente da Mao Tse Tung – del ‘’mordi e fuggi ‘’, con piccoli gruppi di combattenti che usciti dai tunnel avrebbero attaccato l’IDF su un terreno sfavorevole ad un esercito-professionale, per poi sparire nuovamente sottoterra. Una fonte autorevole, l’analista strategico Scott Ritter, ci spiega la riuscita di questa strategia militare:

‘’E ha funzionato. Sebbene le forze israeliane siano riuscite a penetrare nelle aree meno urbanizzate nella parte settentrionale della Striscia di Gaza sfruttando la mobilità e la potenza di fuoco delle loro truppe corazzate, i progressi sono illusori, poiché i combattenti di Hamas tormentano continuamente gli israeliani, usando micidiali razzi a doppia testata per disattivare o distruggere i veicoli israeliani, uccidendo decine di soldati israeliani e ferendone altre centinaia. Anche se Israele è reticente nel rilasciare le cifre dei veicoli blindati persi in questo modo, Hamas sostiene che sarebbero parecchie centinaia. Le affermazioni di Hamas sono avvalorate dal fatto che Israele ha interrotto la vendita dei vecchi carri armati Merkava 3 e ha riorganizzato il proprio parco mezzi in nuovi battaglioni corazzati di riserva per compensare le pesanti perdite subite sia a Gaza che lungo il confine settentrionale con il Libano, dove le forze di Hezbollah sono impegnate in una mortale guerra di logoramento con Israele in operazioni volte a sostenere Hamas a Gaza.’’ 2

Netanyahu è un folle che, nel tentativo d’applicare la Dottrina Dahiya, ha messo le proprie forze armate nel tritacarne. La follia del Premier israeliano è analoga a quella hitleriana davanti alla sistematizzazione della ‘’conquista degli spazi vitali ad est’’. Netanyahu ragiona come un fascista moderno. Hamas, con lungimiranza, ha dimostrato una conoscenza approfondita delle tecniche di guerriglia nelle aree periferiche: lo studio e l’addestramento sul campo (utilizzo delle nuove tecnologie militari e conoscenza delle arti marziali) hanno permesso alla guerriglia palestinese, di rilanciare l’opzione diplomatica in una prospettiva antimperialista. La Palestina si è guadagnata il Diritto alla Vittoria.

https://www.voltairenet.org/article220136.html

https://comedonchisciotte.org/hamas-sta-vincendo-la-battaglia-di-gaza/

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Fonte foto: Rete Voltaire

 

 

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