La Clinton, Daesh e l’odio occidentale contro gli alawiti

I ‘’ribelli moderati‘’ della CIA affiliati al gruppo Harakat Nour al-Din al-Zenki, una delle tante ramificazioni locali di Al Qaeda, hanno diffuso in rete un video, a dir poco orripilante, che riprende i mercenari jihadisti mentre decapitano un bambino palestinese colpevole, secondo le loro logiche perverse, di appoggiare il governo baathista siriano(1).

Negli stessi giorni, il quotidiano israeliano Haaretz, ci conferma definitivamente la notizia diffusa per la prima volta dal sito HispanTV(2) che mette definitivamente nei guai il governo ultra sionista di Benjamin Netanyahu impegnato, oramai da oltre tre anni, nell’offrire assistenza medica a  circa 1300 ‘’ribelli moderati’’, affiliati prevalentemente al gruppo jihadista Jabat Al Nusra, nella città di Safer nei territori occupati della Cisgiordania. Altre fonti – fra cui il diario britannico Daily Mail – con largo anticipo, nel 2013, sostenevano che Israele avesse investito ben 13 milioni di dollari per il servizio medico generosamente offerto ai gruppi ‘’ribelli’’ vicini ad Al Qaeda e Daesh.  Domanda: il sostegno di Israele ad Al Qaeda si estende anche sul piano politico e militare? Se Daesh, fino ad ora, ha soltanto sgozzato cristiani e musulmani sciiti senza lanciare un sasso contro lo Stato ‘’per soli ebrei’’ un motivo ci dovrà pure essere.

La Regina del Caos, Hillary, comanda e Daesh esegue: i tagliagole al servizio del Califfo Al Bagdadi minacciano la Russia, ‘’stranissima’’ coincidenza, il giorno dopo che Hillary – ribattezzata Killary – accusò Putin d’aver guidato un attacco informatico contro gli Usa. Daesh tifa Clinton, la madrina di tutti i droni o addirittura della Terza Guerra Mondiale (Diana Johnstone). Ma chi è, in Siria, la novella femminista che Killary appoggia alla presidenza? Si tratta di Lamia Nahas, una fanatica islamista, la quale nel 2015 dichiarò (sottolineatura mia):

‘’Dobbiamo sterminare le minoranze. Misericordia su Hitler che ha sterminato gli ebrei, misericordia sul sultano ottomano Abd Elhamid che ha sterminato gli armeni, misericordia per Saddam unico eroe arabo che ha sterminato gli sciiti.

Dobbiamo smetterla di dire che la Siria è il paese delle convivenze etniche e religiose, dobbiamo sterminare gli Alawiti ed i Curdi’’(3).

Soltanto tre canali informativi hanno ripreso la notizia nascosta, con grande imbarazzo, dai media internazionali: Diario Armenia, Prensa Latina, HispanTV. Questo la dice lunga sulla serietà del giornalismo di regime impegnato a ridurre la professione ad un megafono militarista delle principali potenze imperialistiche – Usa, Gran Bretagna ed Israele – fregandosene altamente di qualsiasi etica professionale. Gli Usa ed Israele si alleano col fondamentalismo sunnita – Fratelli Musulmani turchi, Al Qaeda ed il wahabismo – contro l’ultimo Stato laico mediorientale: la Siria baathista. L’avvocato femminista Hillary/Killary Clinton fa il tifo, senza alcuna vergogna, per i barbari signori della guerra che buttano gli omosessuali giù dai tetti oppure vedono nelle donne un mero strumento per la riproduzione sessuale; negli stessi termini, i fanatici sionisti di Tel Aviv – di destra, di centro e di ‘’sinistra’’ – diventano gli alleati dei, più volgari, negazionisti della Shoah. Netanyahu si comporta proprio come Jabotinsky, il sionista di estrema destra che esaltò i ‘’valori spirituali dell’antisemitismo’’ stringendo accordi – politici, militari ed economici – con la dittatura hitleriana. Mettiamo Al Bagdadi – ben addestrato nei campi militari statunitensi – al posto di Hitler – ben finanziato dalla famiglia Bush come ha recentemente dimostrato il giornalista Webster Tarpley – ed il gioco è fatto.

Erdogan, il sultano neo-ottomano, era fino a pochi mesi fa il ‘’cane pazzo della NATO’’. Il Diario Armenia ha denunciato le sue pulsioni razziste, nostalgiche dei massacri anti-armeni ed anti-alawiti dell’Impero ottomano: ‘’Nuestra propia historia individual y colectiva reciente, ha documentado lols crímenes y quiénes son esos criminales, que vienen del siglo XIX (y de antes también). Por ejemplo, el Sultán Abdul Hamid, de execrable memoria, es uno de esos monstruos que está por revivir de la mano del actual Frankestein de la política anatólica’’(4). Chi è realmente Erdogan ? La Russia che, dopo il fallito golpe di Istanbul, vuole riallacciare relazioni diplomatiche e commerciali col governo di Ankara fino a che punto può fidarsi di un simile personaggio? Il giornalista Bahar Kimyongur ci spiega che (sottolineatura mia):

‘’Il progetto megalomane di Erdogan è dovuto alla sua necessità di conquistare lo spirito dei popoli da lui sottomessi. Una sorta di revanscismo dell’eredità dell’Impero Ottomano. Egli si sente il nuovo Selim Ier, il sultano soprannominato «Il terribile» o «Crudele», colui che ha sottomesso la Siria e l’Egitto all’inizio del Sedicesimo secolo.

Non è un caso che Erdogan abbia battezzato il terzo ponte sul Bosforo (al momento in costruzione) col nome del suo mentore imperiale. Come il sultano Selim, Erdogan vorrebbe regnare sulla Siria e sull’Egitto. E come il sultano Selim, Erdogan invia le sue truppe a massacrare gli aleviti, gli alauiti e le altre comunità sospettate di disonestà, eresia e di troppa vicinanza all’Iran.

Tuttavia, a differenza del sultano-califfo, Erdogan non è che uno zerbino di un impero più forte di lui, quello degli Stati Uniti. La sua carriera politica alla testa dello Stato è segnata dalla sua volontà di conciliare le sue ambizioni personali con gli interessi dei suoi padroni. È arrivato perfino ad arrivare a sostenere il terrorismo in funzione della guerra siriana, sostegno incoraggiato da parte degli Usa da quando oltre confine è scoppiata la guerra civile’’(5).

Il crudele sultano Selim I, nel 1514, sterminò oltre 150.000 alewiti cancellando dalla Turchia la componente più laica e progressista dell’Islam. In Siria, dopo la Rivoluzione nazionalista del 1963, il Ba’th edificò uno Stato laico – all’epoca alleato dell’Unione Sovietica – seguendo i precetti anti-oscurantisti dello sciismo decimano. Domanda: l’asse Erdogan-Clinton-Netanyahu contro il Ba’th è stato improvvisato nell’ultimo decennio oppure è il degno approdo di un antico progetto reazionario ed imperialistico? I documenti declassificati parlano chiaro: prima il fondamentalismo sunnita e poi il colonialismo occidentale – compreso il sionismo – hanno trovato nella cultura alawita (sciismo decimano) un irriducibile avversario.

Il mondo arabo non si divide in partiti religiosi contrapposti ai cosiddetti laici ma la contraddizione principale è quella che intercorre fra gli antimperialisti ed i satrapi filo-occidentali. Il conflitto fra il baathismo ed il (neo)jihadismo può essere analizzato, con la doverosa serietà, soltanto se si parte da questi presupposti. Le proiezioni ideologiche, a cui ci hanno abituato i giornalisti ‘’made in Usa’’, non possono che essere fuorvianti e dannose: tanto per la Siria quanto per noi europei.

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(1)  https://www.almasdarnews.com/article/aleppo-rebels-behead-a-child/?utm_source=rss&utm_medium=rss

(2)  http://www.hispantv.com/noticias/Oriente-Medio/29700/Israel-atendio-a-1300-terroristas-sirios-en-un-hospital-en-territorios-ocupados

(3)  http://www.diarioarmenia.org.ar/lamia-nahas-dirigente-opositora-siria-llama-a-masacrar-minorias-etnicas-entre-ellas-a-los-armenios/

(4)  http://www.diarioarmenia.org.ar/preocupantes-intentos-de-erdogan-para-recrear-el-imperio-otomano/

(5)  http://www.morasta.it/kimyongur-vi-racconto-chi-e-veramente-erdogan/

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