La macchina del fango sionista contro Marwan Barghouti

Dopo quasi un mese di sciopero della fame la macchina del fango sionista si attiva contro Marwan Barghouti: il leader palestinese sarebbe stato ripreso dalle telecamere proprio mentre – a detta dei sionisti – ‘’interrompendo lo sciopero della fame’’ mangiava due biscotti nascosti sotto il cuscino ed una barretta di cioccolato. I video sono di pessima qualità, la credibilità israeliana è pari a zero.

La moglie del dirigente di Al Fatah, l’avvocato Fadwa Barghouti, ha dichiarato che ‘’Marwan sa bene che ci sono telecamere a violare la sua privacy in ogni momento e che non sarebbe mai caduto in una simile trappola. Tutti i sostenitori della causa palestinese, compreso il neo eletto capo di  Hamas Hanieh – benché non abbia dato indicazione di sciopero ai prigionieri della sua fazione – ha dichiarato che si tratta di una trappola orchestrata da Israele per distruggere l’immagine di Barghouti di fronte ai palestinesi. Tutti i suoi sostenitori ripetono che Marwan sa bene di essere spiato e che non avrebbe mai commesso un errore del genere’’ 1. I dubbi non finiscono qui: si tratta di due filmati senza data ed ora; questo presunto Barghouti ha una altezza decisamente diversa nel secondo filmato se confrontato a dovere col primo. Inoltre mi comunicano che Marwan Barghouti abbia i capelli un po’ più radi rispetto al ‘’non identificato’’ protagonista dei video. Un’ultima questione: perché Barghouti, un uomo di quasi sessant’anni, avrebbe dovuto pagare la sua coerenza con la vita? Un minimo di zuccheri, per non cedere fisicamente alle privazioni del carcere in cui è sepolto vivo, sarebbe il minimo indispensabile. I sionisti dimostrano soltanto la loro ferocia.

L’attivista Julien Salingue ‘’racconta su Facebook che un ”’fake video’ è circolato nei media israeliani e mostrerebbe il più noto dei prigionieri palestinesi, Marwan Barghouti, mentre sta mangiando di nascosto.” Un video ‘ignobile’ secondo il ricercatore’’ 2. Ma questo non ha impedito alle multinazionali pro-Israele di accodarsi alla propaganda likudista:

“Ma è qualche giorno dopo il “fake video” che il caso si gonfia. Quando Pizza Hut – in Israele – decide di utilizzare una pubblicità sui social network, contenente le immagini truccate, con uno slogan: “Barghouti, se rompi lo sciopero della fame, non sarebbe meglio con una pizza?”’’

Una campagna di boicottaggio verso le porcherie di ‘’Pizza Hut’’ è auspicabile e necessaria.

Fonte: https://www.invictapalestina.org/archives/28033

 

L’Italia, come al solito, primeggia per il servilismo verso Israele ed il solito Giulio Meotti – un arlecchino sionista di estrema destra – ha scritto, con atteggiamento da energumeno borioso, sulla sua bacheca facebook: ‘’L’assassino di ebrei israeliani Marwan Barghouti, l’idolo dei progressisti cui in Europa hanno intestato numerose strade, è stato filmato in cella mentre mangiava di nascosto, durante il famoso sciopero della fame con cui ha stregato il mondo e il New York Times. Ma di queste fake news i giornali bolliti non scrivono mai? Solo di quanto è bello Macron?’’. Questo commento, degno di un giornalista venduto, ha trovato l’approvazione dei razzistissimi esponenti delle diverse comunità ebraicosioniste italiane. Leggiamo con un certo orrore: ‘’Per Bargouti è stata creata una nuova merendina da Elite: la Bargutit…ricordando che suo nonno era nelle “Wafer SS”. Lo squallore di questi sionisti ci mostra, ancora una volta, il suo vero volto e state pur certi che, come diceva il grande George Orwell, la bruttezza dell’animo consegna ad ognuno la faccia che si merita. Meotti deve saperne qualcosa.

Ma quanto odio emerge da questi commenti? Siamo davvero al ‘’sion-fascismo’’. Domanda: che dialogo ci può essere con questa gente? Se Reich scrisse ‘’Psicologia di massa del fascismo’’, adesso noi abbiamo abbastanza materiale per un libro intitolato ‘’Psicologia del clan sionista’’; un razzismo rabbioso che, quanto meno, dovrebbe far paura.

Chi è Marwan Barghouti? Ce lo dice il giornalista Gideon Levy in una recente conversazione con il figlio del dirigente di Al Fatah, Aarab Barghouti. Leggiamo e riflettiamo:

‘’Nel mio incontro con Marwan, nel novembre 2001, quando i carri armati israeliani erano già a Ramallah, mi disse che era stato al Ramat Gan Safari [zoo di Tel Aviv, ndtr.] con i suoi figli circa un mese prima. Aarab non vide suo padre, che era latitante, per circa tre mesi prima dell’arresto, il 15 aprile 2002. Nel novembre 2001, passammo nei pressi della sua casa insieme – Marwan la indicò, le diede un’occhiata e non disse niente. I suoi figli – tre maschi e una femmina – erano probabilmente là in quel momento, ma lui non osava più entrare. Era convinto che il suo destino fosse quello di essere assassinato da Israele.

“Ho paura ma non sono un codardo,” mi disse nella piccola macchina in cui c’erano anche le sue due guardie del corpo disarmate. I passanti lo salutavano. Quattro anni prima, nel “Giorno della Terra” del 1997, mentre viaggiavamo in mezzo a pneumatici bruciati in giro per la Cisgiordania, mi aveva chiesto: “Quando capirete che niente spaventa i palestinesi come le colonie?” Citò un amico che aveva detto: “Voi israeliani avete un presente e non un futuro, e noi palestinesi abbiamo un futuro ma non un presente. Dateci il presente ed avrete un futuro.” Allora, vedendo dei carri armati che stavano in agguato alla fine della strada, aggiunse: “Nessuno al mondo riuscirà a spezzare la volontà di un popolo con la forza militare. Non siamo né commando né organizzazioni. Siamo un popolo.”

Pronunciava sempre la parola ebrea che significa occupazione, “kibush”, con una b dolce- “kivush”. E’ possibile che durante i suoi lunghi anni di prigione abbia imparato a pronunciarlo con una b dura.

Marwan Barghouti era un tifoso della squadra di calcio Hapoel di Tel Aviv. Disse di temere il momento in cui i palestinesi avrebbero perso la speranza. Ora sta digiunando per garantire condizioni più umane per le migliaia di prigionieri palestinesi. Non è il primo sciopero della fame che guida in prigione, ma è il più lungo.’’ 3

 

Gideon Levy ci ha detto la verità sul Mandela palestinese, il resto è soltanto codardia dietro la tastiera ed i giornalisti pro-Israele, da quello che giornalmente leggo, primeggiano nella sporca arte della menzogna.

Una nota finale: Nelson Mandela sarebbe stato sufficiente per de-sionizzare Israele? Barghouti forse dovrebbe guardare a ben altri riferimenti politici e culturali ( Ben Bella, Fidel Castro… ) se non vuole lasciare un lavoro – di lotta e di resistenza – incompleto.

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews-le_caramelle_di_barghouti_la_notizia_che_sdogana_la_censura/82_20050/

https://www.invictapalestina.org/archives/28033

http://www.bocchescucite.org/il-figlio-di-marwan-barghouti-mio-padre-e-un-terrorista-esattamente-come-nelson-mandela-di-gideon-levy/

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Fonte foto:Forward.com (da Google)

 

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