Nicaragua: l’imperialismo delle banane ha fallito il colpo di stato

L’imperialismo statunitense ha rilanciato la dottrina Rumsfeld/Cebrowski nel Bacino dei Caraibi, ciononostante i governi patriottici di centro-sinistra sostenuti dallo Stato socialista cubano hanno evidenziato l’indebolimento dell’Impero USA: la stabilità delle nazioni che hanno rigettato la Dottrina Monroe obbligherà il Pentagono ad adattare la ‘’guerra perpetua’’, con modalità differenti, nelle Repubbliche delle Banane occidentali. Il fallimento del golpe in Nicaragua riflette l’incapacità di Washington nel condizionare i processi elettorali nelle nazioni antimperialiste, condizione necessaria per il respingimento della dottrina della ‘’guerra eterna’’.

Il 15 novembre, l’estrema destra cubana inscenerà l’ennesima pagliacciata destinata al fallimento: contrariamente a quanto pensa la sinistra di classe occidentale non si tratta dello scontro fra due modelli di sviluppo, capitalismo/socialismo, ma dell’esportazione nel Bacino dei Caraibi di una nuova tattica di dissezione neocoloniale: la distruzione delle infrastrutture statali nel mondo non globalizzato, una dottrina messa a punto dai neoconservatori e definita da alcune fazioni dell’imperialismo tradizionale. In Venezuela, con i medesimi pretesti, questa tattica è fallita nel 2018, e Caracas deve la propria vittoria proprio alle istruzioni di Damasco: il golpismo tradizionale di Nixon e Trump ha lasciato il posto alla ‘’guerra lunga’’ di Bush, Clinton ed Obama, una prospettiva guerrafondaia che necessita d’uno spreco abnorme di risorse. La Repubblica delle Banane ‘’yankee’’ è in bancarotta: le sconfitte elettorali (es. Bolivia, Perù e Nicaragua) e quelle militari (es. Afghanistan e Siria) andrebbero sommate all’arretramento del dollaro in quanto valuta di riserva mondiale; quando Washington non sarà più l’usuraio del Sud del mondo Pechino venderà al Pentagono la corda per impiccare i propri gerarchi (riadattando la celebre citazione di Marx).

La propaganda della CIA non è una prerogativa (soltanto) della ‘’destra’’: la socialdemocrazia europea, adottando il paradigma teorico post-modernista sulla ‘’fine della storia’’, ha abbracciato l’ideologia eurocentrica contrapponendo la società aperta dei Chicago Boy all’interventismo economico; il marxista-leninista statunitense, Rainer Shea, conscio della fragilità ideologica della sinistra di classe nel Nord del mondo, ha tracciato alcune linee guida per i partiti comunisti contro la propaganda imperiale sulle ‘’democrature’’:

‘’Dobbiamo esaminare attentamente ogni affermazione che sentiamo sulle contraddizioni a Cuba, Venezuela, Nicaragua e gli altri Paesi antimperialisti, compresa Cina e Corea, continuamente vilipese. Se falliamo nell’internazionalismo, se diventiamo fiduciosi nelle nostre autorità da cedere alle narrazioni di delegittimazione degli antimperialisti globali, non otterremo nulla da tale egoismo se non il continuo fallimento della rivoluzione nel centro imperiale. Questo bisogno di umiltà si estende a ogni aspetto del nostro lavoro. Come avvertiva Mao, “non dobbiamo mai adottare un atteggiamento arrogante di sciovinismo da grande potenza e diventare presuntuosi”, un pericolo soprattutto per i cittadini statunitensi’’ 1

Gli Stati Uniti d’America rappresentano una ‘’democratura’’ imperialista, tutto ciò che la Cina non potrà mai essere. Di fronte alla pandemia, il Nicaragua non è l’Italia e nemmeno gli Stati Uniti: Managua sintetizza un modello sanitario vincente.

 

Come il Nicaragua ha sconfitta la pandemia

Il modello nicaraguense si è basato (1) sul rifiuto dell’ideologia ‘’Alba rossa’’ del confinamento totale e (2) la messa al sicuro della popolazione attraverso l’immunizzazione con i vaccini proteici cubani e lo Sputnik V, il vaccino a doppio vettore virale brevettato dalla Federazione Russa. Il Centro Iniziative Verità e Giustizia (CIVG) ha pubblicato un interessante reportage, su come i sandinisti al governo hanno anticipato gli effetti devastanti dell’emergenza sanitaria globalizzata, favorendo la transizione ad un modello sociale fondato sull’interventismo macroeconomico, leggiamo:

‘’Prevedendo l’impatto della pandemia, da gennaio sono state adottate misure per mitigarne l’incidenza. Sono stati preparati 19 ospedali con equipe professionali, medicine e forniture sanitarie per affrontare il covid-19; inoltre 11.732 letti per ricoveri ospedalieri generici e 562 letti di terapia intensiva. 449 ventilatori, 954 monitor di segni vitali e 574 aspiratori per la cura di ogni tipo di malattia e disturbo. A tutto ciò va aggiunto che il governo ha promosso una giornata di vaccinazione di massa, in cui si sono somministrate 1.2 milioni di dosi contro la polmonite e l’influenza stagionale, per ridurre il numero di casi di malattie respiratorie. È falso, assolutamente falso che il governo non abbia assunto con estrema serietà la sfida della pandemia. È successo l’opposto. Il Nicaragua è stato fra i primi Paesi a prepararsi’’ 2

L’Italia e gli Stati Uniti nei primissimi mesi hanno minimizzato l’emergenza sanitaria saziando gli appetiti della borghesia padronale nera, per poi accettare un estenuante processo di ‘’sodomizzazione politica’’ da parte delle Big Pharma e delle Big Tech. In Italia lo stato d’emergenza, ben presto, è diventato uno stato d’eccezione neoliberista che alcuni osservatori hanno, correttamente, definito fascismo liberista. Il Nicaragua, correggendo il proprio sistema socioeconomico, ha organizzato una massiccia campagna di disinfezione dei trasporti pubblici e privati, mentre in Italia è stata introdotta una ‘’patente per vivere’’: il governo autoritario di Draghi non ha stanziato un euro nella prevenzione e dismesso la sperimentazione del vaccino Reithera, ciononostante una quantità abnorme delle risorse pubbliche vengono impiegate nella repressione del dissenso. Mario Draghi agisce (basandoci sugli accadimenti recenti) da fascista liberista e ‘’vendi patria’’.

L’economia occidentale è al collasso, quella nicaraguense in crescita: ‘’Secondo “Azione contro la Fame”, la pandemia ha duplicato fino a 1.2 milioni il numero di persone che necessitano di aiuti alimentari in Guatemala. In Honduras il governo ha distribuito 800.000 borse di cibo che sono durate tre giorni, e nient’altro. Si è dichiarato che l’America Centrale uscirà dalla pandemia con 29 milioni di poveri in più, in conseguenza del confinamento delle popolazioni e la perdita totale di introiti. Buona parte della classe media sparirà. Questo panorama oscuro sarà minimo in Nicaragua. L’economia è cresciuta del 1,6 % nel primo trimestre (dato del FMI); l’inverno si sta mostrando generoso e la produzione agricola e zootecnica aumenterà, in media, di un 4%. Continuerà ad esserci povertà, ma la fame sarà minima e vi saranno mezzi per farle fronte. Questo brucia alla voxdestra, dottoressa in apocalissi fallite’’ (Ibidem). Il Draghistan, colonia dell’Impero ‘’yankee’’, stando agli indici economici, sta seguendo la ‘’strada del fallimento’’ tipica delle Repubbliche delle banane come Guatemala ed Honduras: Managua vince, Italia e Stati Uniti d’America sono ‘’stati falliti’’.

L’Occidente è sprofondato in una ‘’tirannide liberticida’’ ed il Pentagono ha rilanciato la ‘’guerra eterna’’ contro l’Eurasia. La destabilizzazione controrivoluzionaria pianificata dal Pentagono provocherà nuove scollature geopolitiche, dividendo il mondo in due: la borghesia metropolitana ha intensificato la compressione della forza lavoro, pianificato l’assassinio di Julian Assange e ceduto ai ricatti delle grandi case farmaceutiche. Il Nicaragua non rientra in questa divisione del mondo: l’unica dicotomia valida è Resistenti/Collaborazionisti, nonostante ciò una parte consistente della sinistra post-marxista ha legato il proprio destino a quello dello Stato profondo, divenendone arma di manipolazione, depistaggio e nelle ipotesi più blande provocazione. La gestione militarizzata della pandemia è lotta di classe dall’alto: la ‘’sinistra zombie’’ è contro la classe operaia e gli stati indipendenti.

http://aurorasito.altervista.org/?p=20838

http://www.civg.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1824:nicaragua-di-fronte-alla-pandemia&catid=2:non-categorizzato&Itemid=101

Nicaragua, la “strega” ferma la Chiesa - La Nuova Bussola Quotidiana

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.