Il fallimento dell’Operazione Barbarossa 2.0 ha portato alla morte cerebrale alcuni stati imperialisti occidentali. L’8 luglio, l’ex premier giapponese, Shinzo Abe, è stato assassinato durante un comizio elettorale: la famiglia Abe, negli anni ’50, completò l’integrazione dell’oligarchia shintoista giapponese nella Lega Anticomunista Mondiale introducendo in Giappone l’evangelismo della Chiesa dell’Unificazione del reverendo Moon. Dopo la tragedia nucleare del ’45, una prova di forza statunitense contro lo Stato sovietico, il paese nipponico si alleò pubblicamente con la CIA riciclando il fascismo shintoista nella variante neocons. Del fascismo veniva salvato l’anticomunismo, riabilitati i criminali di guerra, ma l’ideologia ufficiale diventava il neoconservatorismo USA: dal ‘’morire per l’Imperatore’’ al ‘’morire per gli Stati Uniti d’America’’.
Come i nazisti negavano la finalità genocida delle camere a gas, Abe negò l’esistenza delle ‘’donne di conforto ‘’ e che il Giappone imperiale trasformasse migliaia di donne, nei paesi colonizzati, in schiave sessuali massacrando innocenti. Shinzo Abe non era un teorico del multipolarismo nipponico (come ritengono alcuni osservatori russi ed iraniani), ma un samurai dell’estrema destra.
Shinzo Abe, il samurai della CIA
Dopo aver appoggiato tutte le guerre d’aggressione neocoloniale del clan Bush, Abe si convertì alla dottrina Rumsfeld/Cebrowski ritenendo che la guerra imperiale è un ‘’diritto sovrano della nazione’’. A livello interno, silenziò le opposizioni ‘’pacifiste’’, perseguì secondo le leggi del vecchio fascismo nipponico le forze anti-monarchiche ed introdusse nelle scuole lo studio di La mia guerra di Hitler negando gli stupri consumati dall’esercito imperiale in Cina e Corea del Nord: una linea politica tipica degli shintoisti convertiti alla dottrina della ‘’guerra eterna’’. Nel caso ucraino non si schierò contro l’Atlantismo dei nazisti neocons, ma contestò agli Stati Uniti la mancanza d’i n intervento diretto in Cina in sostegno del separatismo etnico di Taiwan: lo statista-reazionario giapponese avrebbe desiderato l’ucrainizzazione dell’isola. Un autentico samurai del neoconservatorismo: durante il mandato presidenziale di Donald Trump teorizzò una alleanza tattica fra Giappone e Corea del Sud, come potenze nucleari emergenti all’interno dei Nove Occhi, nella prospettiva d’aggredire militarmente la Corea del Nord, una aggressione sistematizzata dai teorici dell’imperialismo nipponico nel breve periodo. Nel suo pensiero politico non c’è ombra del ‘’pacifismo costruttivo’’ (come emerge in un articolo della marxista iraniana Nazanin Armanian 1), del resto Russia e Giappone dalla fine della Seconda Guerra Mondiale non hanno mai firmato alcun trattato di pace.
Il reverendo Moon, mentore della famiglia Abe e fondatore della Chiesa/setta dell’Unificazione, creò in Asia un vero e proprio giro d’affari condizionando perfino il giornalismo lubrificato USA:
‘’Il “Principio Divino” che cominciò a predicare dopo la fine dell’occupazione giapponese era un sincretismo di riferimenti biblici, confucianesimo e ceondosimo. La religione fu fondata ufficialmente a Seul. Se anni dopo Moon sposò Hak Ja Han che divenne la “Vera Madre” con il marito a capo della “Vera Famiglia” composta da dieci figli. Il reverendo divenne molto famoso in tutto il mondo dopo i suoi viaggi e i suoi discorsi, anche negli Stati Uniti, soprattutto dagli anni Settanta in poi. Per un suo sermone riunì in Corea del Sud circa un milione e 200mila persone. La Chiesa dell’Unificazione dagli anni Novanta aprì numerose sedi in giro per il mondo. E divenne una sorta di multinazionale, grazie alle cospicue donazioni che riceve: gestisce fabbriche di automobili, attività manifatturiere, giornali come il conservatore Washington Times, ospedali, immobili, università fabbriche, società finanziarie.’’ 2
Un impero finanziario paragonabile, sul fronte ‘’islamico’’, alla Gladio di Fethullah Gulen; un personaggio che sta alla religione islamica un po’ come gli ANTIFA stanno all’antifascismo degli anni ’30. Riciclaggio di denaro sporco, anticomunismo, matrimoni di massa e ‘’donne di conforto ‘’, il retroterra culturale e politico del defunto leader giapponese ci permettono di definirlo, in una prospettiva storica, il samurai dello shintoismo neocons.
La destabilizzazione politica negli ‘’stati vassallo’’ di Washington
Gli ‘’stati vassallo’’ degli Stati Uniti, in Europa ed Asia, sono prossimi alla morte cerebrale: la crisi dei governi italiano ed inglese, due avamposti strategici del Pentagono, è sintomatica della decomposizione dei paesi a capitalismo maturo. In Germania il 10 luglio, dopo aver partecipato ad una festa del SPD diverse donne hanno accusato malori e nove di loro hanno riferito d’essere state drogate e violentate. In Francia, Macron ha consentito alla società statunitense Uber di raggirare le normative interne truffando migliaia di cittadini. Il capitalismo senile UE è cerebralmente morto.
In Asia, la CIA sta cercando di trasformare la mobilitazione popolare nello Sri Lanka in una ‘’rivoluzione colorata’’ anti-cinese, mentre il continente africano vede in Pechino l’unico partner commerciale affidabile. Con la riuscita militare dell’Operazione Z e la caduta del bolsonarismo in America Latina, Washington potrebbe entrare nella medesima condizione di morte cerebrale degli imperi in fase di disfacimento. Non gli resta che la carcassa del fascismo del XXI sec. ovvero la costruzione della ‘’società del controllo ‘’.
https://blogs.publico.es/puntoyseguido/7832/shinzo-abe-el-samurai-de-la-extremaderecha/?fbclid=IwAR0_CG5WzbvBoS9OwDEqkiNEhMNaZOrCTiseTcg7j_VXAQsPEgYxy_jftJc
https://www.ilriformista.it/che-cose-la-chiesa-dellunificazione-del-reverendo-moon-la-setta-e-i-sospetti-sullattentato-a-shinzo-abe-309852/?refresh_ce
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