Il Sionismo è una tigre di carta

’L’imperialismo è una tigre di carta’’ (Mao Tse Tung)

 

La comunità degli Alt Media ha analizzato l’aggressione imperialista israeliana alla Terra di Palestina da una prospettiva ‘’umanitaria’’, dismettendo il sostegno antimperialista alla Resistenza antimperialista islamica-patriottica. Hamas, unendo tutte le fazioni della Resistenza palestinese (compresi i marxisti del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina), ha permesso alla guerriglia asimmetrica di affrontare e forse vincere un conflitto aperto contro la dottrina della ‘’guerra eterna’’, un modo ‘’irregolare’’ d’intendere i conflitti di cui gli israeliani sono ‘’maestri sporchi’’.

Le ragioni della decadenza dell’esercito israeliano, Tsahal, sono state documentate per la prima volta nel 2015 dalla stampa specializzata, ma la classe politica israeliana è stata messa davanti alla realtà nel 2018; il Gen. Yitzhak Brik, ascoltato alla Knesset, stupì i deputati spiegando come i soldati, avendo smarrito il concetto di difesa del Paese, utilizzavano l’esercito come passerella per intraprendere indecorose carriere politiche. Il decentramento degli apparati d’intelligence e la corruzione della classe politica hanno trasformato il deep state israeliano in un ‘’sistema di sicurezza’’ più bucherellato del formaggio groviera, gettando il mito dell’’’invincibilità del Mossad’’ nella ‘’spazzatura della storia’’. Conclude l’analista strategico Thierry Meyssan, Presidente della Rete Voltaire ed esperto di questioni militari:

‘’In questi giorni la stampa israeliana è tornata sulle dichiarazioni del generale Brik secondo cui, in una guerra futura, gli israeliani potrebbero essere costretti a difendersi da soli senza sperare nel soccorso delle forze armate.’’ 1

Il 7 ottobre (2023) la Resistenza palestinese ha dimostrato di poter vincere una guerra convenzionale contro l’imperialismo israeliano, vanificando gli sforzi del Mossad di portare il conflitto sul piano della ‘’guerra irregolare’’. Non avremo nessuna invasione di Gaza. I crimini sionisti e la brutalità delle classi dirigenti di Tel Aviv, una cerchia di transumanisti che considera l’umanità (quantomeno per ciò che concerne i ‘’non ebrei’’) antiquata, non hanno facilitato un attacco di terra. L’IDF, temendo che i miliziani di Hamas potessero uscire dai tunnel alle loro spalle, hanno tentato (invano) di distruggere il maggior numero di tunnel sotterranei, verificando negli ultimi giorni l’inutilità strategica-militare delle loro azioni. Uccidere civili innocenti non è strategia militare, né sicurezza, ma crimine. Lo storico Orazio Di Mauro aggiunge:

‘’Che ci siano riusciti è possibile in un numero limitato di uscite, ma i tunnel non hanno una sola uscita: ve ne sono tante e molte sono quelle poste nei centri abitati. Come ha dimostrato il reporter di Russia Today, che è entrato e uscito ed è rientrato dalla città sotterranea a Gaza. Rimane il fatto che le perdite israeliane non sono mai dichiarate dallo stato ebraico, che per scelta politica dal 1948 non emette bollettini nei quali elenca le proprie perdite di uomini e materiali. Comunque, chi volesse capire ciò che accade deve partire dal fatto che ad oggi siamo in presenza di battaglie israeliane di ricognizione e il comando militare cerca di sondare le capacità di Hamas, che non ha nessuna intenzione, allo stato delle cose, di mostrare la propria forza, frenando le prime scorribande dell’IDF.’’ 2

I sionisti uccidono un centinaio di donne e bambini innocenti per ogni combattente di Hamas; la guerriglia islamica, non colpendo la popolazione israeliana, è stata definita dall’analista strategico Kevin Barrett ‘’guerriglia anti-terroristica’’ 3. Il Segretario Generale degli Hezbollah, Hassan Nasrallah, nel discorso del 03/11/2023, ha analizzato l’incapacità dell’esercito israeliano di vincere una guerra territoriale, ovvero una ‘’guerra convenzionale’’ e ‘’di terza generazione’’. Una fonte vicina alla dirigenza di Hamas afferma che il movimento islamico-patriottico ritiene di poter vincere il conflitto, umiliando l’aggressore sionista (come, in parte, aveva fatto nel 2014):

‘’Secondo la fonte Hamas ritiene che l’attuale conflitto abbia “spinto il popolo palestinese e la resistenza palestinese verso la vittoria e la liberazione”, aggiungendo: “Penso che Israele abbia perso molta fiducia nel futuro”.’’ 4

Tralasciando il piano umanitario e portando il discorso sulle tematiche militari ed antimperialiste, l’analisi cambia radicalmente: Israele è un regime neocoloniale al tramonto; uno Stato razzialista il quale, una volta esaurito il proprio ruolo storico di ‘’braccio armato dell’imperialismo USA’’, potrebbe essere sacrificato dal Pentagono con la dottrina della ‘’guerra eterna’’. Secondo Meyssan:

‘’A Gaza è quindi in gioco non la questione palestinese, ma la supremazia occidentale, l’imposizione delle sue regole, nonché gli indebiti vantaggi che ne traggono gli Occidentali.’’

La Russia ne è consapevole e – prosegue il Presidente della Rete Voltaire – sta effettuando delle simulazioni concernenti una possibile guerra termonucleare. Qualora l’Operazione Speciale Z dovesse sradicare del tutto ‘’la banda di drogati e neonazisti’’ in Ucraina, una sconfitta strategica per l’imperialismo USA, potrebbe rappresentare l’inizio della fine per le ideologie che perpetrano oppressione umana e sociale: compreso il sionismo, la ‘’Grande Bugia’’, definita correttamente dal giornalista Alan Hart ‘’bubbone tumorale della politica estera’’.

https://www.voltairenet.org/article219939.html

https://www.facebook.com/photo?fbid=928028632177269&set=a.557701059210030

https://comedonchisciotte.org/perche-sostengo-hamas/

https://www.ambienteweb.org/2023/11/06/guerra-israele-palestina-come-hamas-vede-landamento-del-conflitto-a-gaza-e-perche-pensa-di-poter-vincere/

Blinken esorta alla calma Israele e Palestina - Rivista di geopolitica  eastwest

Fonte foto: da Google

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