Trump paga il suo debito alla lobby ebraica

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Foto: Politico (da Google)

 

Il Presidente USA, Donald Trump, ha finalmente esaudito il desiderio dell’imperialismo israeliano: Gerusalemme è la capitale – secondo i neocon – dello Stato ‘’per soli ebrei’’. Una violenza storica e teologica dato che il giudaismo non concepisce una nazionalità ebraica. Tanti articolisti hanno scritto sul tema ma pochi, anzi nessuno in Italia, ha affrontato l’argomento dei miti fondatori dello Stato d’Israele. La censura che il sionismo impone – od auto-impone – sembra, quasi, una condizione mentale. Un tabù da rompere quanto prima.

Il musulmano marxista, Roger Garaudy, scrisse un libro – I miti fondatori della politica israeliana – dove spiegò come né il mito biblico – cacciata degli ebrei da parte dell’Impero romano – né il genocidio ebraico potessero giustificare la nascita di una potenza colonialista e razzista. Quindi, i crimini di Vespasiano e di Hitler non sono un alibi per legittimare la pulizia etnica di fatto in corso in Palestina. Garaudy è stato ingiustamente accusato di negazionismo quando – usando le sue parole – ‘’non smette di denunciare il disegno mostruoso di Hitler, la sua ferocia e i suoi crimini enormi che non hanno bisogno di alcuna menzogna per mostrare la loro atrocità’’. La lobby sionista francese ha riempito di letame Garaudy, ma nelle parole di questo vecchio militante antifascista non c’è traccia di antisemitismo. Leggiamo: ‘’Non ci può essere avvenire e sicurezza per questo Stato e pace nel Medio Oriente che in un Israele ‘’desionizzato’’, che ritorni alla fede abramitica’’. Nessuno stato può essere in quanto stato razzista, lo ‘’Stato ebraico’’ non fa eccezione. Un messaggio che ci spinge a ripensare – liberi dalla diffamazione della lobby – questo autorevole pensatore marxista.

Donald Trump, spostando la capitale a Gerusalemme, vuole spingere la dirigenza russa a prendere posizione (magari obbligandola ad aprire la propria ambasciata a Gerusalemme Est).Una mossa funzionale a rompere l’asse privilegiato fra gli ebrei russi e Netanyahu. Del resto una parte importante della borghesia russo-israeliana si sta rivitalizzando nella Russia neocapitalista e Putin ha spalleggiato questa ‘’nuova oligarchia ebraica’’ critica verso Israele. Il giornalista Israel Shamir ci fornisce una testimonianza interessante: ‘’Israele ce l’ha messa tutta per disilluderli: perfino gli ebrei russi molto ricchi finivano per trovarsi assai poco bene accetti nella propria “patria storica”. L’oligarca Gusinsky è stato sottoposto ad un’indagine penale e ogni volta che torna dalla sua casa in Spagna viene accompagnato direttamente al QG della polizia; uno dei più ricchi ebrei russi, Gaidamak, si è visto sequestrare il proprio conto bancario. Altri immigrati russi meno importanti sono stati maltrattati e sfruttati dalla vecchia classe dirigente israeliana e dai suoi eredi, proprio come vennero maltrattati e sfruttati gli esuli del Marocco quasi quarant’anni fa. Quasi nessuno di loro è riuscito a fare una carriera degna di menzione. La guerra eterna propugnata e sostenuta dai leader israeliani ha per loro poca attrattiva; i missili di Hezbollah gli hanno fatto capire che Israele non è più immune né invulnerabile e che un’eventuale prossima offensiva di Israele contro la Siria o l’Iran potrebbe provocare molte vittime tra i civili israeliani. Corrotto perfino per gli standard mediorientali, pieno di pregiudizi fino al parossismo, Israele è probabilmente il luogo meno attraente possibile per chi possieda dinamismo e iniziativa’’ 1. La Russia capitalista non è l’Urss, quindi anche le sanguisughe possono fare affari. Trump lo sa ed adesso potrebbe mettere a dura prova Putin sfruttando le sue debolezze.

Israele è un carcere a cielo aperto, uno Stato militarizzato che si regge sull’industria bellica ed il contrabbando di diamanti su scala pan-planetaria. La militarizzazione dei territori colonizzati arricchirà il capitalismo USA e quello israeliano. Il governo nord-americano ha messo in conto anche questo. Una precisazione: perché si parla d’occupazione israeliana e non d’imperialismo sionista? Lo storico Ilan Pappe, ebreo socialista, ci ha spiegato che l’intero progetto sionista va visto come ‘’uno schema, non solo come un singolo evento. Una struttura di colonialismo di insediamento attraverso cui un movimento di coloni si insedia in una nazione. Fin quando la colonizzazione non è completa e la popolazione indigena resiste con un movimento di liberazione nazionale, ognuno dei periodi di cui mi occupo non è che una fase all’interno della stessa struttura’’ 2. Il presidente USA, con questa mossa, vuole portare avanti la pulizia etnica della Palestina completando la saldatura fra l’estrema destra evangelica antisemita, i cristiano-sionisti ed i ‘’sionisti religiosi’’. In questo modo scongiurerà la ‘’quarta guerra civile americana’’ ovvero la resa dei conti fra il Padronato ed il complesso militar-industriale. L’architetto della catastrofe è Jared Kushner, un personaggio che , ben presto, sarà più potente e pericoloso dello stesso Soros. Altro che ‘’pazzo’’, Trump è uno ‘’statista imperialista’’ che fa danni, danni seri.

Gli imperialismi israeliano e nord-americano hanno tre nemici geopolitici: Russia, Cina e Vaticano. Se in Cina governa il Partito comunista cinese, quello contro la Russia ed il Vaticano è un regolamento di conti all’interno del campo capitalista. Bergoglio non può permettere che le sette evangeliche schiaccino il cristianesimo, provocando una notevole perdita di fedeli in Asia, Africa ed America Latina. Mentre i suoi predecessori hanno trasformato la Santa Sede in una agenzia di Washington, questo lungimirante ‘’diplomatico borghese’’ ha rotto con l’ideologia neocon cercando, forse fuori tempo massimo, di modernizzare l’etica cristiana. Il cristianesimo ha una storia di terrificanti stermini coloniali, ma lo scontro fra Trump e Francesco I può diventare la vera posta in gioco. Putin e Bergoglio sono i veri obiettivi di Jared Kushner. Domanda: la lobby sionista sta alzando il tiro mirando, direttamente, a Mosca e al Vaticano?

Uno dei primissimi ispiratori, dal punto di vista teorico, del sionismo imperialista, fu addirittura il genocida Oliver Cromwell il quale, dopo aver deposto il re Carlo I, fondò una Repubblica basata sulle idee del monaco intollerante Calvino, sterminando cattolici ed irlandesi. Manipolando la religione ottenne il sostegno della borghesia ebraica, cosa non da poco perché forte della nuova alleanza cominciò a ipotizzare la creazione di uno Stato etnicamente puro nel bel mezzo del mondo arabo, protettore degli interessi coloniali londinesi. La guerra d’indipendenza americana e quella di secessione sancirono la definitiva vittoria dei puritani. Il nazionalismo ebraico arrivò in America. Oggi Trump sta seguendo le orme di Cromwell, rinsaldando l’ideologia evangelica con quella ‘’sionista’’. Jared Kushner è il suo profeta.

La borghesia USA, per finire, ha sovrapposto gli interessi israeliani a quelli nazionali vedendo il prevalere della lobby sionista sulla stessa borghesia interna. James Petras ha ragione: Israele comanda Washington. Sempre Petras ha analizzato: ‘’Il ruolo predominante di Israele nell’impostazione della politica americana in Medio Oriente è in massima parte prodotto dal successo che essa ha nel reclutamento, nella socializzazione e nel motivare gli Ebrei d’oltreoceano; ciò gli dà il potere di comportarsi come forza organizzata e legittimata ad intervenire nella politica USA, e ad imporre così la propria agenda’’ 3. Le ‘’comunità ebraiche’’ diventano ‘’centri d’aggregazione sionisti’’, questi ultimi si spostano a destra e per finire si trasformano in lobby anti-nazionali le quali fanno gli interessi di uno Stato estero. Non è casuale che lo storico Diego Siragusa definisce, da molti anni, la ‘’comunità ebraica’’ italiana come la sezione italiana dell’estrema destra israeliana. Il sionismo, col suo tribalismo descritto da con grande maestria da Garaudy e dall’ebreo antisionista Gilad Atzmon, sta distruggendo la democrazia non solo in Palestina, ma nel mondo intero.

Non dobbiamo dimenticarci che ‘’Le dottrine Suprematiste razziali hanno condotto la Germania nel baratro di un cieco sodalizio fra guerra mondiale e totalitarismo, a causa del quale perirono milioni di persone’’, per questo conclude Petras: ‘’Sono sempre di più gli Ebrei, specie i più giovani, che si sentono respinti dai crimini di Israele perpetrati nei confronti dell’umanità. Il prossimo passo per loro (e per noi) deve essere quello di affrancarsi e criticare, demistificare e sollevarsi contro la tossica ideologia Suprematista che collega la potente composizione nazionale del potere Sionista e dei suoi cloni politici, ad Israele’’. Il tribalismo sionista deve essere sconfitto, in nome dell’universalismo e dell’uguaglianza fra i popoli e le nazioni. Israele va, senza rendersene conto da vero ‘’Stato pazzo’’ (Trump è uno ‘’statista’’, Netanyahu soltanto un burattino con le mani sporche di sangue) verso la catastrofe.

http://blogghete.altervista.org/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=513:gianluca-freda&catid=32:politica-internazionale&Itemid=47

http://zeitun.info/2017/11/28/intervista-ilan-pappe-come-israele-ha-trasformato-la-palestina-nella-piu-grande-prigione-al-mondo/

http://contropiano.org/documenti/2016/04/17/la-dottrina-della-razza-superiore-legame-fra-israele-ed-mondo-del-sionismo-078006

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