USA: bombardamenti elettorali in Libia

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Foto: www.serviziopubblico.it

Si racconta che l’ugonotto Enrico IV si fece cattolico per poter diventare re di Francia … “Parigi val bene una messa”.
Ai nostri giorni si pensa che la nota faccendiera Hillary Clinton, esperta in assassinii di massa e in ingegnosi false flag, abbia chiesto al suo sodale Barach Obama di anticipare i programmi già previsti (pare) a gennaio e di bombardare i suoi alleati a Sirte, altrimenti quel “sociopatico narcisista” (secondo qualche medium degli States) di Trump avrebbe potuto accusarli di essere dei mollaccioni e sottrarre così a lei il trono della “più grande democrazia del mondo” . E’ facile supporre che Hilary, fervente ammiratrice di Enrico il Grande, abbia detto (o pensato) “La presidenza degli Stati Uniti val bene qualche migliaio di morti” ….E così fu .

La Federazione russa si è lamentata per i raid accusando gli USA di illegittimità. Accusa da non prendere in considerazione perché potrebbe essere ritenuta valida se esistessero un diritto internazionale e Tribunali indipendenti ma dato che ciò non è, l’accusa dell’Orso russo è “inopportuna” (si veda il caso Milosevic “Macellaio dei Balcani”, giudicato innocente a cinque anni della sua morte, dopo essere stato massacrato mediaticamente e mediaticamente non riabilitato; si veda la sentenza “politica” del tribunale di arbitrato sulla contesa Filippine/Cina per le isole Spratly emessa da cinque giudici occidentali-quattro europei- a favore delle Filippine -alias Stati Uniti-) 1) .
Un pronunciamento ONU esiste: gli States possono colpire a loro piacimento, senza neanche l’autorizzazione del Congresso, in ogni parte del mondo, laddove viene riscontrato, a giudizio della Presidenza USA, il pericolo terroristico. Un pronunciamento emesso subito dopo il crollo delle torri gemelle e accettato dalla ” Comunità internazionale”. La risoluzione ONU favorevole a questo bombardamento come a tanti altri (si pensi ai droni che, simili a divertenti videogame, mietono vittime civili in Pakistan, in Iraq, in Afghanistan …) si “poggia” sul pronunciamento di cui sopra.
Ridicola del tutto risulta, per dare una veste legale credibile, la richiesta di intervento da parte di un “governo” fantoccio 2) creato dalla Nato e “riconosciuto” dalla Nato stessa.

Che l’aggressione militare contro la Libia sia operata per accaparrarsi le enormi ricchezze del sottosuolo libico (gas, petrolio, acqua ), e solo in seconda istanza contro lo Stato islamico e il jihadismo (la cui forza non è paragonabile ai numeri che si riscontrano in Siria: si ipotizza non più di 6.000 militanti in gran parte fuori dalla città di Sirte) oramai risulta evidente. Come dovrebbe essere evidente che le incursioni di militari Italiani, Francesi, Inglesi creeranno ulteriore destabilizzazione, una frammentazione ancora più marcata, con aree di influenza governate da milizie cui i prodi dell’Occidente democratico ricorreranno per poter attingere ai pozzi e alle falde acquifere… A meno che non si costituiscano forme di alleanza tra le tribù, tra le milizie contro gli invasori per fare della Libia ciò che vogliono gli abitanti della Libia e non ciò che vuole l’Occidente imperiale, cosa che io, da cattivo patriota, mi auguro fortemente.

Un’ultima notazione di fondo. All’assassinio di Gheddafi e alla distruzione della Libia era interessata 3) in modo particolare la Francia per due ragioni di fondo.
Innanzitutto un più facile accesso alle ex colonie che ancora sono sottoposte al dominio francese e che attualmente rivelano un nervosismo politico da tenere sotto controllo, anche tramite bande terroristiche mercenarie pagate da Hollande, bande che seminano il terrore (vedi Repubblica Centrafricana) 4) e che giustificano l’arrivo dei militari d’Oltralpe per “salvare la democrazia”
In secondo luogo per contrastare il coraggioso tentativo di Gheddafi di creare un nuovo ordine monetario nel continente africano (tramite i miliardi dei Fondi Sovrani, trafugati dopo il 2011 dall’Occidente democratico), con il varo del dinaro d’oro e delle “Banche africane” 5) che avrebbe messo fuori gioco il Franco africano moneta obbligatoria nelle ex colonie e facilitato il riscatto dell’Africa che invece per l’Occidente umanitario deve restare subordinata e “sottosviluppata”.
Non a caso Giscard e Mitterand hanno spesso ammesso pubblicamente che la ricchezza della Francia dipendeva dalle sue relazioni con le ex colonie …

NOTE
1)L’arbitrato del Tribunale dell’Aia è stato respinto dalla Cina che come l’India non intende sottostare ai Tribunali occidentali ( all’Aia cinque giudici e tutti occidentali) . La Cina intende stabilire per tutte le isole del mar cinese meridionale accordi bilaterali con i Paesi interessati (Brunei , Filippine , Malesia , Taiwan …) , accordi già avviati e sempre rinegoziabili . Il Vietnam si è gia pronunciato e ha ritenuto corretta la decisione di Pechino .
2) Il governo di unità nazionale di Serraj sarà riconosciuto dalla Nato ma non certo da Tobruk .Un governo venuto dal mare , scortato da militi occidentali e che non è ben visto da molte milizie .
Un governo che non ha un minimo di autonomia .
3) Impresa che è riuscita brillantemente grazie anche al “collaborazionismo” italico ,in particolare del Parlamento e dei Vertici dello Stato che hanno favorito con la loro insana politica la penetrazione dell’imperialismo francese a discapito dell’imperialismo italiano .Minare i privilegi di cui l’Italia godeva (due terzi delle concessioni petrolifere erano in mano all’Eni) e subentrare ad essa in parte o in toto .
4) La repubblica Centrafricana è stata devastata dai Seleka ,signori della guerra , le cui truppe erano formate da mercenari ciadiani , sudanesi , ugandesi , supportate dal Presidente del Ciad , Idriss Deby , particolarmente gradito da Holland per la sua opera di destabilizzazione nella regione (Mali ,Costa dìAvorio , Sudan)
5) le banche africane progettate e in via di realizzazione da parte di Gheddafi (secondo il mite Paolo Gentiloni “Gheddafi .Abbatterlo era una cosa sacrosanta”) : la Banca africana d’investimento (in Libia) ; la Banca centrale africana (in Nigeria) ; il Fondo monetario africano (in Camerum)

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