Talking about Trees

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

 

Billy Wilder dichiarò che “La corazzata Potëmkin” era stato uno dei film più importanti per la sua giovinezza “uscito dal cinema ero un rivoluzionario”, riuscendo così con il proiettare  un film “rivoluzionario” a creare così nello “spettatore” Billy Wilder una coscienza di classe “rivoluzionaria”.

Oggi giorno il proiettore non è più un “mitragliatore che spara pallottole”, ma per i quattro importanti cineasti sudanesi, che tentano di riaprire in una città del Sudan il cinema-arena “Rivoluzione” chiuso da anni, non si è trasformato in un comune proiettore che proietta fotogrammi o pixel.

È già un atto “rivoluzionario” tentare di riaprire un cinematografo, come ci racconta il film “Talking About Trees”, che segue con grande sincerità tutta la tenacia dei quattro cineasti sudanesi che con tutte le loro energie avendo sempre meno possibilità di chiedere indicazioni per la strada da percorrere,  cercano di sgretolare, più con la testa che con il piccone, il muro della burocrazia delle forze reazionarie che hanno in mano il potere e quelle dell’oscurantismo religioso, cercando di invertire anche in Sudan quel flusso dove lo sguardo della spettatore non è più legato a quello della sala cinematografica.

Seguendo le correnti cinematografiche dell’Africa, il “Circolo Itinerante Proletario Georges Politzer”, ritorna a dare notizie di sé, non sottraendosi a questo esempio di “cinema di battaglia”, non dimenticando che è in gioco non solo il cinema, ma anche il confrontarci nel sentimento della condivisione, risale nella sua “macchina del tempo” cercando di fare emergere con la “macchina cinema” tracciati trasversali e inediti, uscendo dai nostri “Spazi” abituali (“Spazio Ligera”) che fraternamente ringraziamo.

Il nostro cannocchiale adesso punta lo “Spazio Micene” figurando un passaggio di testimone con il cinema-arena sudanese “Rivoluzione”, come in un sistema di vasi comunicanti nel tenerci tutti insieme, con nessuna distanza invalicabile, perché non abbiamo fatto naufragio anzi superando gli oceani interagendo con le correnti delle immagini in movimento, e il biglietto del cinematografo dell’ardore “rivoluzionario” non è ancora scaduto.

Stefano Contena Valsecchi

“Circolo Itinerante Proletario Georges Politzer”

 

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