Ombre (e poche luci) sul MEK

Maryam Rajavi e il rabbino Daniel Zucker, a capo del gruppo Americans for Democracy in the Middle East, supporter sionista del MEK

 

“È bene dirsi la verità. Dirsi la verità è sempre stato il presupposto di ogni comunicazione dotata di senso’’ (Giacomo Leopardi)

La Rivoluzione islamica iraniana nel 1979 è stata uno spartiacque per la vita politica del paese. Da un lato si sono consolidate quelle forze sociali e politiche che hanno trovato in Khomeini il loro rappresentante, fra cui anche la gran parte dei ceti popolari e proletari radicalizzati, dall’altro lato varie fazioni politiche che hanno scelto la via dell’esilio, sottoposte a critica da numerosi osservatori per la loro prassi politica considerata ambigua. E’ il caso dei Mojahedin-e Khalq (MEK), formazione originariamente “islamosocialista”, ma da alcuni anni a questa parte vicinissima al mondo neoliberista occidentale (e a quello neocon in particolare). Si tratta di un riorientamento politico chiaramente filo-Usa, dato che il MEK, nel suo programma, propone l’abolizione del carattere musulmano sciita della Repubblica iraniana. Ma vediamo, più da vicino, che cos’è il MEK, chiamando questa organizzazione a rispondere agli articolisti che più volte gli hanno puntano contro il dito. Il MEK è in grado di replicare a giornalisti come Hersh? Fino ad ora non abbiamo letto nessuna controdocumentazione e – è bene dire – un movimento ‘’democratico’’ non acquista legittimità a suon di sentenze giudiziarie. Il lettore presto avrà gli strumenti per farsi una sua autonoma opinione.

Che cos’è il MEK, qual è la sua storia ?

Il MEK nasce negli anni ’70 come organizzazione islamosocialista, partecipa alla lotta contro lo Scià Reza Pahlevi, salvo poi successivamente non riconoscere il nuovo governo di Khomeini. Nel momento in cui scoppia la guerra fra Iran ed Irak – nella quale i due paesi si dissanguarono l’un l’altro, il MEK scelse di schierarsi con Saddam Hussein, all’epoca considerato da gran parte della sinistra musulmana come un cane da guardia degli Usa. Nell’Irak baathista, quindi con la tolleranza e il tacito assenso di Hussein, venne fondato l’Esercito di Liberazione Nazionale (MLA ), cioè il loro braccio armato. A causa di questa scelta il MEK, a detta del governo di Teheran, si inimicò la gran parte del popolo iraniano che lo ritenne ‘’colpevole di aver contribuito ad uccidere i figli dell’Iran’’, utilizzando le parole dei rappresentanti del mondo sciita. Dopo l’invasione americana dell’Irak il Mek condivise la strategia e gli obiettivi politici di Washington e i suoi leader, Massoud e Maryam Rajavi, presero parte a varie iniziative promosse dagli Usa, cosa che emerge da numerosissime foto reperibili da tutti in rete.

 

La rappresentante del MEK in compagnia di Ileana Ros-Lehtinen, neocon statunitense.

 

Il palese atteggiamento anti-sciita e anti-iraniano ha trasformato il MEK nel suo stesso DNA, fino ad abbandonare la sua originaria ispirazione socialista. Non risulta infatti che ci siano documenti in cui si propone e si rivendica il superamento del capitalismo. I Mojahedin-e Khalq finirono anche col riconoscere Israele entrando in rotta di collisione con la sinistra araba ed islamica che, proprio sul tema dell’antisionismo, ha sempre avuto una forte pregiudiziale. Domanda: il MEK si è mai considerato antisionista? Se qualcuno è in grado darmi una risposta affermativa sarò felice di ricredermi.

Mohammad Javad Larijani, stretto collaboratore di Khameneì, in una intervista alla NBC ha rivelato che “Secondo il governo iraniano molti recenti attacchi (come le esplosioni nei depositi militari) e attentati terroristici (come quelli contro gli scienziati iraniani) sono condotti tramite una collaborazione tra Israele e i Mojaheddin”. Questa tesi poteva essere considerata fino a poco tempo fa come propaganda iraniana ma – come nota un articolo pubblicato su Linkiesta – adesso ne parlano addirittura analisti italiani. Mi limito, soltanto, a riportare alcuni stralci.
Leggiamo dal giornale online italiano che “I giornalisti dell’NBC hanno proseguito la propria indagine negli Stati Uniti, indagando sulle informazioni raccolte dalla Cia. Il 9 febbraio di quest’anno tre pubblici funzionari americani, in tre interviste separate, hanno confermato questo legame. Israele ha fornito armi, addestramento e denaro al MEK, affinchè venissero compiute azioni terroristiche in territorio iraniano” 1
L’articolista affonda ancor più il bisturi: chi uccide gli scienziati iraniani ? Elementare, Bibi (Netanyahu), risponde Linkiesta. La cosa interessante, che inchioda Israele e i propagandisti anti-iraniani in Europa, è che il governo di Tel Aviv non ha mai negato il suo coinvolgimento. Al contrario, il Tenente-Generale Benny Gantz si è permesso di dire che l’Iran deve aspettarsi a breve altri eventi “senza spiegazione” 2. Qual è la posizione del MEK rispetto alle parole di Gantz?
Nonostante il MEK, nel 1997, venga formalmente inserito dal Dipartimento di Stato USA nella lista delle organizzazioni terroristiche ( dal 1997 fino al 2012 ), Seymour Hersh ribadisce – a suo dire – del costante sostegno dell’amministrazione repubblicana a questa organizzazione. il giornalista scrisse, nel 2008, un articolo dal titolo “Preparare il campo di battaglia” dove spiegava che “Il MeK era sulla lista dei terroristi del dipartimento di Stato per più di un decennio, ma negli ultimi anni il gruppo ha ricevuto armi ed intelligence, direttamente o indirettamente, dagli Stati Uniti. Alcuni dei fondi segreti di nuova autorizzazione, mi ha detto il consulente del Pentagono, potrebbero finire nelle casse del MeK”. Qualcuno ha pensato di replicare a Hersh? O dobbiamo pensare che  ‘’chi tace acconsente’’?

Della stessa opinione è Ismail Salami di GlobalResearch. La sua analisi sembra non lasciare spazio al dubbio “The terrorist Mujahedin Khalq Organization AKA MKO or MEK seems to be a ubiquitous agent any time there is an assassination in Iran. A shadowy cult with myriad of financial, military and intelligence connections to Tel Aviv and Washington, the MKO works in league with Kidon, the assassination unit within the Mossad. There are solid reports which indicate that the MKO members have received military and intelligence training both from the US forces as well as from the Mossad’. 3  Nello stesso articolo viene menzionato un rapporto della NBC News di Richard Engel e Robert Windrem dove “cites two anonymous senior US officials with two interesting claims: 1) that it was MEK which perpetrated the string of assassinations of Iranian nuclear scientists and 2) the terrorist group “is financed, trained and armed by Israel’s secret service.” So the report testifies to the veracity of what Iranian officials have asserted about the involvement of MEK and Israel in murdering nuclear scientists on the Iranian soil”.

Devo dire che, dopo opportune ricerche in rete, non ho trovato sito più anti-MEK di GlobalReseach, eppure non mi risulta che questa organizzazione abbia mai chiesto un pubblico contraddittorio. Lo studioso Philip Giraldi ha una opinione simile ai colleghi sopra citati: ‘’The Muhadedin-e-Khalq, the Iranian terrorist group that has assassinated at least six Americans and is now assisting the Israeli government in killing Iranian scientists, a prima facie definition of what constitutes terrorism. The group was on the State Department terrorist list from 1997 until 2012, when Secretary of State Hillary Clinton de-listed it in response to demands coming from friends of Israel in Congress as well as from a large group of ex government officials, many of whom were paid large honoraria by the group to serve as advocates. The paid American shills included former CIA Directors James Woolsey and Porter Goss, New York City Mayor Rudolph Giuliani, former Vermont Governor Howard Dean, former Director of the Federal Bureau of Investigation Louis Freeh and former United Nations Ambassador John Bolton. The promoters of MEK in congress and elsewhere claimed to be primarily motivated by MEK’s being an enemy of the current regime in Tehran, though its virulent anti-Americanism and terrorist history make it a somewhat unlikely poster child for the “Iranian resistance.”’’. Parole gravi, non c’è che dire, i nomi fatti appartengono alla elite neocon. Se gli esponenti del MEK non hanno rinnegato il passato, dovrebbero, quanto meno,  smentire con fatti e documenti quanto viene detto sul loro conto.
Nel 2009 il MEK ( o anche MKO )  – e qui non posso che attenermi a ciò che dicono le autorità iraniane – tentò di assassinare l’ex presidente Ahmadinejad. La notizia fu ripresa da molti media internazionali fra cui anche Il Sole 24 Ore, anche se l’accaduto non fu riportato nella sua gravità (Il Sole 24 Ore edulcorò la notizia con l’atteggiamento tipico dei media occidentali ). Eloquenti furono le dichiarazioni di Ahmadinejad: “Gli stupidi sionisti hanno ingaggiato dei mercenari per assassinarmi”. Se Ahmadinejad avesse ragione ( ed io, sinceramente, non sono in grado di smentirlo né di confermarlo, quindi non sono nelle condizioni di esprimere giudizi ) ciò che emergerebbe sarebbe l’identikit di una organizzazione eterodiretta.
Un anno dopo fu organizzata a Parigi una manifestazione contro il governo di Teheran: era il 26 giugno 2010. Mentre Obama prese le distanze da questi jihadisti, i neocon continuarono ad appoggiarli e i diversi governi francesi hanno continuato ad ospitare le loro sedi. In quell’occasione “Circa 30.000 persone provenienti da tutta Europa, hanno sentito i discorsi dell’ex Primo Ministro spagnolo, José Maria Aznar, e dell’ex ambasciatore Usa alle Nazioni Unite, John Bolton, che hanno appena fondato assieme la Friends of Israel Initiative- chiedendo al Dipartimento di Stato di non considerare i mujaheddin del popolo un’organizzazione terroristica, e l’Unione europea a rafforzare le sanzioni unilaterali contro l’Iran” 3. Quell’episodio, certamente, rappresentò l’anticamera di qualcosa di più pericoloso, dice lo schieratissimo Hersh: secondo lui la CIA si stava preparando a fornire al MEK addestratori qualificati oltre ad una più vasta rete di copertura d’intelligence, l’analista statunitense ne pare certo.
Il giornalista Seymour Hersh ha denunciato la presenza, in Nevada, di campi di addestramento jihadisti ricollegabili al MEK. Ecco cosa scrive in proposito:“They got the standard training, in commo, crypto [cryptography], small-unit tactics, and weaponry—that went on for six months [and] they were kept in little pods.” 4 I neocon – dice Seymour – hanno messo gli antigovernativi iraniani nelle condizioni di colpire duro, quindi di procurare anche seri danni alla popolazione civile sciita. I rappresentanti del MEK sono nelle condizioni di smentire tutto ciò?
Il 2012 è l’anno in cui i Mujahedin cessano, per Washington, di essere dei terroristi. Il 6 gennaio organizzano una conferenza a Parigi alla quale prendono parte esponenti dell’elite statunitense come Tom Ridge, John Bolton, Howard Dean e di quella francese come Philippe Douste-Blazy, Andrè Vivien .
Nella Repubblica Islamica dell’Iran c’è chi paragona questi oppositori a Daesh. Il sito iraniano iran-interlink cita Press TV e sostiene che “According to sources, who declined to be named, the MKO terrorists are undergoing training on how to conduct terrorist operations in Iran and Iraq and are also receiving technical as well as information technology (IT) training from Israeli agents”. 7
Si parla di un transito di armi dal MEK a Daesh. Domanda molto semplice agli oppositori iraniani: è vero?

Se il MEK si reputa ancora una organizzazione progressista è in grado di fare chiarezza su tutto ciò? Resto in attesa.

 

Fonti:

mano armata israele http://www.linkiesta.it/it/blog-post/2012/02/12/la-cia-svela-mek-mano-armata-disraele-leuropa-riveda-le-sue-posizioni/4249/

scienziati iraniani http://www.linkiesta.it/it/blog-post/2012/01/11/chi-uccide-gli-scienziati-iraniani-elementare-bibi/3648/

Israel sponsored terrorist http://www.globalresearch.ca/mujahedin-khalq-organization-mko-us-israel-sponsored-terrorist-entity-directed-against-iran/5423450

attacco fallito Ahmadinejad http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-08-05/attacco-fallito-ahmadinejad-080042_PRN.shtml

voltaire.net http://www.voltairenet.org/article166095.html

iran interlink http://iran-interlink.org/wordpress/?p=6884ù

iran interlink http://iran-interlink.org/wordpress/?p=5709

iranian opposition http://www.nytimes.com/2012/09/22/world/middleeast/iranian-opposition-group-mek-wins-removal-from-us-terrorist-list.html?_r=0

 

 

 

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