“Chef Rubio” aggredito da una squadraccia sionista

Gabriele Rubini, in arte “Chef Rubio”, da sempre sostenitore della causa palestinese, è stato selvaggiamente aggredito sotto la sua abitazione questa sera, mercoledì 15 maggio, da una squadraccia sionista composta da sei persone con il volto coperto.

Un atto gravissimo che ha l’obiettivo di intimorire tutti coloro che si battono in sostegno del popolo palestinese, contro il regime razzista, imperialista e sanguinario israeliano. Non ci riusciranno, ovviamente.

Questa gentaglia, che non differisce in nulla dalle squadracce naziste e fasciste, gode di una sostanziale impunità che gli è garantita da un governo compiacente (come tutti quelli che lo hanno preceduto) e prono ad Israele e alle lobby sioniste. Gli agguati e gli assassinii mirati, veri e propri atti di terrorismo, sono da sempre una pratica costante dei governi israeliani, dei loro servizi segreti e corpi speciali. Israele si sta giocando il tutto per tutto, si trova impantanato in una guerra asimmetrica con la resistenza palestinese che lo vede in una situazione di grande difficoltà, ed è proprio questo che lo spinge ad essere più brutale di quanto non sia mai stato in tutta la sua storia.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà a Chef Rubio. Sosteniamo la lotta del popolo palestinese.

https://twitter.com/i/status/1790825315545039293

7 commenti per ““Chef Rubio” aggredito da una squadraccia sionista

  1. Giulio larosa
    16 Maggio 2024 at 7:16

    Dobbiamo farci sentire, manifestare far vedere la ns solidarietà a Rubio

  2. Giulio Bonali
    16 Maggio 2024 at 7:30

    Domanda da mezza lira di una volta (troppo facile la risposta):

    La pretesa, sedicente antifascista Liliana Segre, sempre pronta a sproloquiare scandalizzata di pseudo antisemitismo (antisionista, ergo: FILOSEMITTA, dato che gli Arabi non sono meno semiti degli Ebrei) condannerà questa assolutamente tipica, paradigmatica, inequivocabile vilissima aggressione fascista?

    • Yak
      17 Maggio 2024 at 3:07

      Mah, sarebbe curioso cercare di capire come mai una ebrea internata ad Auschwitz abbia potuto sposare un deputato missino. Ancora non me lo spiego…

      • Giulio Bonali
        17 Maggio 2024 at 8:33

        A me la spiegazione sembra semplicissima.
        Il fatto che costei da bambina sia stata deportata ad Auschwiz é assolutamente irrilevante circa il suo essere antifascista o meno, dato che non é minimamente dipeso dalle sue idee e scelte politiche di allora (peraltro infantili, e dunque assolutamente immature e passivamente subite dai familiari, come é fisiologico che sia; e anzi praticamente inesistenti).
        Mentre la sua successiva adesione, in età adulta, all’ ideologia filofascista e filonazista (vedi guerra in Donbass-resto dell’ Ucraina) del pensiero unico politicamente corretto nonché il suo miserabile, osceno prestarsi ad icona della stessa e alacre impegno nel mistificare l’ antisionismo (che é un antirazzismo) per antsemitismo (che é un razzismo) dimostra ampiamente che gentaglia missina non le può certo fare schifo.
        Mi sarei stupito se avesse sposato un antifascista (vero, non fasullo come, far gli altri, anche quelli del PD)!

    • 17 Maggio 2024 at 17:06

      CI POSSIAMO CONTARE CHE LO FARA’. INIZIAMO A CONTARE… !

  3. gino
    17 Maggio 2024 at 18:09

    giá lo scrissi: sono tornati i tempi delle mazzate e dei passamontagna… solo che per ora l´ha capito solo il nemico.

    • Fabrizio Marchi
      17 Maggio 2024 at 18:47

      Vero.

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