La Palestina è tutta la Palestina

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Fonte foto: Al di là del buco (da Google)

 

La pietra miliare su cui si fondano le “rivendicazioni” sioniste sulla Palestina è la Conferenza di Sanremo del 1920 (un’estensione della Conferenza di Pace di Parigi del 1919) cui parteciparono le potenze vincitrici ad eccezione degli Stati Uniti.
In tale occasione venne affidato alla Gran Bretagna il mandato sulla Palestina come “impegno sacro” per la “costituzione nella stessa Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebraico”.

Le potenze coloniali ritennero di nessuna importanza il fatto che “la terra santa” fosse abitata da un popolo di cui di fatto venne riconosciuto “uno stato illegittimo di occupazione”. Venne così dato riconoscimento alla “connessione storica del popolo ebreo con la Palestina e alle basi per ricostituire la loro nazione in quel Paese”.

Nel mandato veniva specificato ” Nulla deve essere fatto che pregiudichi i diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche esistenti in Palestina ” 1) Meglio ancora se i naturali abitanti della Palestina se ne vanno via da terre non loro. Dove?
Prima della firma del mandato, la Gran Bretagna sottrasse al territorio mandatario in questione la Cisgiordania che venne aggiunta ai territori sotto”sovranità araba”. Per i luminari sionisti tutto a posto ” Gli arabi palestinesi godono da lungo tempo dell’autodeterminazione nel proprio stato, lo stato arabo della Giordania”

Nel luglio del 1922 il Mandato venne approvato dalla Società delle Nazioni e in tal modo divenne vincolante per tutti i 51 membri della Società. La dichiarazione Balfour del 1917( che riconosceva i legami storici e religiosi degli Ebrei “con la terra dei loro padri che sotto la dominazione greca e romana divenne nota come Palestina”) ebbe dunque la consacrazione di un riconoscimento giuridico internazionale che dava il via alla “legittima” conquista della Palestina e con essa agli illegali atti di terrorismo e alle espulsioni…un genocidio non sottoscritto dalle nazioni imperiali ma di fatto permesso e facilitato.

Con l’avallo della allora comunità internazionale, con l’argomentazione “pseudogiuridica” dell’esistenza di una terra senza popolo, apparve doveroso e nel pieno diritto compiere i spietati atti barbarici contro una popolazione quasi del tutto disarmata. Incendio di abitazioni e di negozi, distruzione totale di villaggi e scomparsa dei loro nomi, omicidi di massa, devastazione blasfema delle istituzioni religiose anche cristiane, profanazione dei cimiteri, espulsione di massa, terrorismo anche contro soldati inglesi che si opponevano a tanta crudeltà.

Così venne edificato lo stato d’israele. Genocidio ed espulsione. Il Giro d ‘Italia, a guida RCS, sotto la direzione di Mauro Vegni, vorrebbe celebrare il settantesimo anno della sua nascita che corrisponde alla Nabka, alla feroce pulizia etnica, alla tragedia del popolo palestinese, con la provocatoria prima tappa che parte da Gerusalemme. In seguito verranno interessate Haifa (la splendida città palestinese ricca di popolazione e di traffici che venne spazzata via dalla furia belluina sionista), Tel Aviv e il Negev.
Churchill, l’uomo che istigava gli Americani a buttare dopo Nagasaki la bomba atomica su Mosca prima che Stalin riuscisse a raggiungere l’equilibrio atomico, disse: “E dove altro potrebbero essere gli Ebrei se non nella terra di Palestina, con la quale sono stati intimamente e profondamente associati per oltre tremila anni”.2)

Del resto, Gerusalemme continua la pulizia etnica con l’abbattimento di case e di espulsioni forzate mentre Il movimento BDS 3) ci rammenta che nel sud dello stato decine di cittadini di beduini palestinesi non godono degli elementari servizi e che i beduini stessi vengono minacciati della revoca della cittadinanza.
Con il Giro d’Italia, Israele punta al definitivo riconoscimento della sua politica, all’avallo per tutte le sue iniquità (e non abbiamo parlato dei “territori occupati” e di Gaza teatri di varie efferatezze) e del riconoscimento istituzionale di Gerusalemme capitale finora osteggiato dalla “Comunità internazionale. Il governo Gentiloni si rende complice e allo stesso tempo artefice di questa scellerata impresa.

Il Movimento BDS si appella ai militanti perchè facciano pressione su RCS affinché rispetti il diritto internazionale e riposizioni la gara fuori dai confini dell’apartheid, tramite la loro stessa petizione, tramite i social, via mail…
Personalmente credo che già in questo periodo, davanti alle giaculatorie del potere italiano ed israeliano ci debba essere una buona copertura di informazioni, di conferenze, di convegni, di brevi comizi, di cortei…e soprattutto un’assordante impegno dei militanti nelle piazze, nelle strade, nei social durante le prime tre tappe, e, se possibile, anche oltre…

Ricordiamoci. La Palestina, colpita duramente non è solo Cisgiordania e Gaza ma anche la terra e la popolazione sotto dominio dello stato coloniale e razzista di Israele.
La nazione palestinese è tutta la Palestina. E non vi saranno due stati (di impossibile applicazione) 4), ma uno solo, lo stato della Palestina, dove potranno convivere religioni diverse ed etnie diverse.

NOTE
1) La raccomandazione fu del tutto bypassata dai Sionisti. Come sempre hanno fatto con le risoluzioni ONU
2) Questa considerazione dell’eminente statista colonialista è una buffonata. Nessun rispetto della verità storica
3) BDS. Movimento palestinese per il boicotaggio, il disinvestimento, le sanzioni. Diffuso in tutto il pianeta con adesioni illustri. Il Sionismo ne ha una gran paura e lavora furiosamente perché i vari stati lo mettano fuorilegge.
4)Lo stato sionista potrebbe, al limite, accettare l’esistenza di due stati. Ma in quel caso lo stato palestinese sarebbe una stato fantoccio, privo di libertà e di dignità

1 commento per “La Palestina è tutta la Palestina

  1. Franco
    10 agosto 2018 at 11:32

    Non esisteva NESSUN popolo palestinese in quella che viene oggi chiamata Palestina! Erano terre abbandonate e desolate come Mark Twain ci ricorda nel suo scritto.
    Dopo la 2 guerra mondiale arabo scartati da tutti i paesi arabi limitrofi sono andati in Palestina (basta vedere i cognomi di origine egiziana marocchina e tunisina) sull onda delle persecuzioni naziste per cercar fortuna a danno degli ebrei.
    Storicamente assiri romani babilonesi hanno combattuto e ci sono scritti dove si parla sempre di ebrei ma NESSUNO scritto parla mai di “guerre” con il popolo palestinese o economie o esistenza di questo popolo. Purtroppo sono cose che nessuno nn si possono dire… ma basta studiare per capire che ogni popolo ha lasciato tracce storiche… i palestinesi fino al 1945… INESISTENTI…. molto strano eh?

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