Nuove alleanze geopolitiche: Erdogan contro Soros e l’YPG con i sauditi

L’opportunismo politico dei separatisti curdi – PKK ed YPG – non è nuovo agli analisti antimperialisti. Le ultime notizie sembrano confermare (in peggio) quanto scritto precedentemente: truppe militari saudite sono giunte nei territori controllati dalle milizie curde, con l’obiettivo dichiarato di frammentare la Siria laica appoggiando uno Stato indipendente curdo. Un evento grave taciuto dalla sinistra post-marxista la quale ignora il carattere reazionario del Kurdistan, di fatto una sorta di ‘’secondo Israele’’ citando Khomeini, ma segnalato dai media indipendenti della sinistra islamica e latino-americana. Scrive il canale Movimento Politico della Resistenza: I curdi del PKK/YPG con lo Stato del Rojava stanno diventando la ‘’vergogna del mondo intero’’ 1. Un’ affermazione forte, non c’è dubbio, ma politicamente motivata. Lo stesso Manifesto, qualche mese fa ha dovuto ammettere (sottolineatura mia):

La preoccupazione delle autorità siriane è ben fondata. Se da un lato i curdi da tempo teorizzano una nuova Siria, “federale”, in cui potrà trovare realizzazione la loro aspirazione alla piena autodeterminazione, dall’altro il sostegno diretto che ricevono dagli Stati uniti e l’arrivo a Raqqa del ministro saudita, indicano che è in corso una partita a scacchi dagli esiti incerti e pericolosi. La visita di as Sabhan non può essere letta come un sincero interesse di Riyadh per la ricostruzione di Raqqa distrutta per l’80% da bombardamenti aerei e combattimenti. Il ministro non ha solo incontrato i membri del Consiglio Civile. Ha anche avuto un lungo colloquio con l’ex capo della Coalizione siriana dell’opposizione, Ahmad al Jarba, che aveva reclutato tanti combattenti sunniti per farli unire ai curdi nelle Fds. Con al Jarba, secondo indiscrezioni di fonte siriana, il ministro avrebbe discusso dell’appoggio saudita, anche economico, alla separazione dalla Siria attuale di Raqqa e di altre porzioni del nord del Paese. Per il giornale online Raia al Youm, l’Arabia saudita mettendo subito piede a Raqqa e mostrandosi vicina ai curdi siriani, segnala a Turchia e Iran, suoi avversari, che avrà un ruolo di primo piano nella definizione del futuro del nord della Siria in armonia, naturalmente, con gli interessi degli Stati Uniti. «Riyadh – spiega Raia al Youm – così facendo ha anche voluto ringraziare il presidente Donald Trump per il suo rifiuto di certificare l’accordo sul programma nucleare iraniano e per le accuse di sostenere il terrorismo e minare la stabilità della regione che ha rivolto a Teheran». 2

 

Non so quanto l’articolo di Michele Giorgio sia condiviso dalla redazione del giornale ‘’comunista’’ (oramai di centro-sinistra), ma di sicuro ha il merito di valorizzare le critiche del governo siriano al separatismo curdo. Rileggiamo: “La preoccupazione delle autorità siriane è ben fondata”. Se il PKK, anni fa, si dichiarava marxista-leninista, allo stato attuale è in rotta di collisione (se non opposizione feroce) con la sinistra palestinese ed il Partito comunista siriano; una parabola politica segnalata da chi scrive nell’indifferenza della sinistra radicale obnubilata dal mito del federalismo democratico. Nel 2017 scrissi che: ‘’Direi che è una vera beffa per la Sinistra Imperiale scoprire come Trump, il neofascista Trump, abbia, nel giro di pochi mesi, aumentato i rifornimenti verso gli etnicisti che, per la sinistra dello svacco e i movimentisti no global, sarebbero dei ‘’rivoluzionari libertari’’. L’YPG non si nasconde dietro un dito ed ammette ’Trump ci aiuta più di Obama’’ 2. Nemmeno una parola – come spesso capita nella tradizione degli opportunisti – sul razzismo di Trump o sul fatto che Obama, una volta diventato la marionetta di Killary Clinton, si sia trasformato in un guerrafondaio senza scrupoli meritevole d’essere processato per crimini contro l’umanità’’ 3. Da parte mia non ci fu nessun accanimento politico, semplicemente sovrapposi l’analisi – e la capacità di fare previsioni nel medio/lungo periodo – alle utopie letali di un certo orientamento anarchico.

Qualche giorno fa i miliziani dell’YPG si sono incontrati con i paramilitari statunitensi in modo alquanto amichevole; non si tratta di una collaborazione tattica, ma di un orientamento strategico condiviso fra la potenza imperialista USA ed il neo-separatismo etnico curdo. Siria e Turchia sono, per ragioni diverse, preoccupate da quest’asse.

I miliziani dell’YPG ed i militari USA  insieme amichevolmente nella città siriana di Manbiy 4

 

La frontiera turco-siriana è illegalmente occupata, una occupazione condannata dal diritto internazionale oltre che Iran, Turchia e Federazione russa. La fotografia di cui sopra preoccupa tanto le autorità turche quanto quelle siriane. I curdi, alleandosi con gli USA, perseguono una strategia politica suicida, pericolosissima per la stessa popolazione martoriata dal fanatismo sunnita di Erdogan. Dietro questi cambi di casacca ci sono ragioni geopolitiche.

Il giornalista marxista Bahar Kimyongur, critico feroce (giustamente) delle politiche autoritarie della Confraternita Musulmana turca ha riferito come: ‘’La fondazione Soros lascia la Turchia; È la fine ufficiale di una vecchia amicizia tra Soros ed Erdogan’’ 5. Rompendo con lo speculatore internazionale Soros, Ankara si sta orientando verso Mosca; tutto questo rende il separatismo politicamente appetibile per la sovversione wahabita e per il magnate ebreo-ungherese, noto pianificatore di colpi di Stato neofascisti. Dal federalismo democratico al vassallaggio imperialista.

 

Soros ed Erdogan, alleati tattici per oltre dieci anni

Collaborando militarmente con l’Arabia Saudita ed accettando la geopolitica della fazione Alt Right dell’imperialismo USA oltre alle – indirette – lusinghe di Soros, il PKK/YPG sta diventato una forza oggettivamente reazionaria. Una valutazione politica risultato di una scrupolosa raccolta di documenti, analisi e fotografie eloquenti.

 

1.

https://movimientopoliticoderesistencia.blogspot.com/2018/11/los-kurdos-reciben-el-apoyo-militar-de.html

2.

https://ilmanifesto.it/riyadh-amica-dei-curdi-per-spaccare-la-siria/

3.

https://www.linterferenza.info/esteri/lypg-plaude-ai-bombardamenti-usa-siria/

4.

https://www.hispantv.com/noticias/siria/393824/turquia-fuerzas-eeuu-kurdas-ypg-manbij

5.

https://www.facebook.com/baharitalia/photos/pcb.1514109365400285/1514109318733623/?type=3&theater

 

Stefano Zecchinelli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.