Evangelismo: la nuova ideologia dell’imperialismo

Uno dei paesi che ha obbedito a Trump spostando l’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme è il Guatemala. Questo stato dipende fortemente dagli USA, ma – come ha sottolineato Alberto Negri – la sudditanza verso Washington non è la sola ragione; il presidente Jimmy Morales, ex comico, è un protestante evangelico che ha studiato economia e teologia. Alberto Negri, con la solita precisione, ci ha spiegato che: ‘’ In Guatemala i protestanti sono oltre il 40 per cento. Il protestantesimo, movimento molto frammentato, ha incrociato il giudaismo messianico, detto anche ebraismo messianico, corrente religiosa d’ispirazione giudeo-cristiana ed evangelicale, nata intorno agli anni settanta e ottanta, i cui membri condividono in genere la dottrina cristiana sulla figura di Gesù ma credono anche nella restaurazione della terra, della lingua, del popolo e della fede di Israele’’. Un’altra ragione di questa scelta scellerata è la forte presenza del Mossad in centro America; l’intelligence israeliana ha collaborato con gli USA nello sterminio pianificato dei ceti popolari e proletari, distruggendo i movimenti rivoluzionari, tanto d’ispirazione socialista quanto nazionalista. L’evangelismo è un’ arma controrivoluzionaria, forse fra le più potenti, una vera bomba sociale, di cui dispongono gli USA ed Israele; fortemente avversi al ‘’cattolicesimo popolare’’, al Cristianesimo sociale, alla Teologia della Liberazione e al socialismo, gli evangelici propugnano il disimpegno sociale, l’ultracapitalismo ed il disprezzo verso le minoranze. Dai linciaggi furibondi anti-indios alle persecuzioni degli omosessuali (pensiamo all’omofobo brasiliano Bolsonaro), gli evangelici – forti ammiratori dello Stato etnico israeliano – danno libero sfogo alla loro intolleranza, ragion per cui, oltre ai ricchi capitalisti USA e alla destra sionista, hanno arruolato nelle proprie file molti neonazisti. Si tratta del movimento reazionario più insidioso del ventunesimo secolo. Una vera e propria macchina da guerra contro i popoli ed i lavoratori.

Il colonialismo britannico, per perpetuare il suo dominio mondiale, ha manipolato le tre religioni monoteistiche creando il giudaismo talmudico, l’Islam wahabita ed cristianesimo evangelico. I Padri Pellegrini, mutuando il mito ebraico della Terra Promessa, si lanciarono alla conquista del continente americano, non privi di cattive intenzioni verso le popolazioni autoctone. Lo sterminio dei pellirossa, uno dei più brutali genocidi della storia, venne confrontato all’eliminazione delle popolazioni cananee quindi legittimato su basi ‘’teologiche’’. In questo modo, oltre oceano, sarebbe sorto un nuovo Israele. La verità è atroce: tanto i puritani, ispirati alle idee del monaco intollerante Calvino, quanto i ‘’sionisti religiosi’’ diedero vita ai peggiori movimenti reazionari mai esistiti. Per completare l’opera, Londra s’inventò il wahabismo, una variante tribale, integralista e guerrafondaia dell’Islam. Gli evangelici, i wahabiti ed i sionisti religiosi rivendicano una adesione letterale ai dettati della Bibbia e del Corano rimuovendo ciò che lega le religioni abramitiche: il Corano è fondamentalmente una rilettura araba della Bibbia ebraica con una forte carica universalista. Se i profeti Gesù e Maometto dovettero fare i conti con le ingiustizie delle aristocrazie dell’epoca (romana, persiana e bizantina), Lutero criticò il dispotismo della Chiesa Cattolica. Fu Calvino a seppellire gli insegnamenti luterani, esaltando il nascente capitalismo ed il colonialismo. Roger Garaudy, teorico del Partito comunista francese poi convertito – partendo dal protestantesimo – all’Islam, ribadì la necessità di un nuovo dialogo fra civiltà abbandonando, una volta per sempre, l’imperialismo. Il cattolicesimo popolare e l’Islam sciita hanno compreso questa necessità, ma lo Stato d’Israele e le lobby evangeliche premono, giorno dopo giorno, sull’amministrazione nord-americana per scatenare un nuovo conflitto bellico mondiale. Vogliono una guerra termonucleare, che non risparmierà le popolazioni civili. Chi sono questi signori che odiano così tanto la possibilità di una convivenza pacifica e democratica fra i popoli e alimentano lo scontro di civiltà?

Gli evangelici, in America Latina, hanno sostenuto le dittature di Pinochet, Videla e Fujimori, esaltando le dottrine economiche della Scuola di Chicago. Non sopportano il pauperismo cattolico ed impongono agli sfortunati finiti nelle loro sette il disimpegno sociale. Chi è benvoluto da Dio diventa ricco; il capitalismo, seguendo i loro sproloqui, è la massima espressione della volontà divina. Il giusto e l’ingiusto scompaiono. Nessuna religione – per quanto, personalmente, possa essere critico verso il monoteismo assolutistico – si è spinta fino a questo punto. I ricchi, i teorici del capitalismo e dell’imperialismo al massimo non devono eccedere nella repressione, ma esercitando il loro dominio – dicono gli evangelici – non fanno altro che raccogliere i premi concessi loro, generosamente, da Dio. Quali premi, mi viene da chiedere? La distruzione di interi popoli, la mortificazione dei lavoratori, la fine dell’indipendenza nazionale sotto il giogo del gendarme statunitense o israeliano. Il loro Dio è crudele, vendicativo e geloso, dovrebbe replicare un credente onesto. L’evangelismo, in realtà, non è una religione; non è, come diceva Hegel, una ‘’rappresentazione dell’assoluto’’, non corrisponde a nessuna ricerca del ‘’sé collettivo’’, ci troviamo davanti ad una vera e propria ideologia bellica ed anti-popolare che sta generando deserti sociali. L’evangelismo ha distrutto migliaia di vite sottoproletarie gettate, dopo essere state spolpate per ‘’bene’’ dalla setta, nell’abbandono. Un vuoto esistenziale difficile da riempire.

L’antropologa Alessandra Ciattini ci ha spiegato le ragioni che hanno portato all’ ‘’evangelizzazione’’ del Sudamerica. Leggiamo: ‘’L’ipotesi della protestantizzazione dell’America Latina non scaturisce dalla “teoria della cospirazione”, ma è suffragata di documenti molto precisi, i quali sono la Informe di N. Rockfeller del 1969, i Documenti di Sante Fe I e II, del 1980 e 1989. Da tali documenti si ricava la forte preoccupazione dell’amministrazione statunitense per tendenze progressiste sorte nella Chiesa cattolica a seguito del Concilio Vaticano II; preoccupazione del resto condivisa da papi come Wojtyla e Ratzinger. In particolare, nel documento di Santa Fe II, in cui si fa addirittura riferimento alla riflessione di Antonio Gramsci e alla grande importanza che questi ha attribuito alla dimensione culturale e morale, si afferma: “Non basta più lo Stato con i suoi caudillos, non basta il giogo della dipendenza economica, non basta nemmeno l’intervento militare diretto degli Usa” (M. Filippini, Gramsci globale, 2011: 150). Per concludere invita a operare vigorosamente anche in campo ideologico, come del resto mostra l’operato di varie agenzie statunitensi che controllano a livello internazionale la libertà religiosa, finanziano le chiese loro gradite e i “cristiani che lottano per la democrazia” (per es. l’Institute on Religion and Democracy)’’ 1. Lo storico Diego Siragusa con il suo libro, Papa Francesco marxista?, ha cercato d’inserire Bergoglio all’interno dello scontro fra il cattolicesimo popolare e l’evangelismo imperialista. Papa Francesco sa molto bene che la Chiesa Cattolica, se vuole sopravvivere, deve dare un senso alla vita dei diseredati, quindi il neoliberismo ed il fondamentalismo puritano, arrivati a questo punto, si configurano in quanto nemici frontali della cristianità. Francesco I criticò – a torto – profondamente la Teologia del popolo e quella della liberazione, ma, una volta Papa, ha dovuto fare una scelta: allearsi col suo antico nemico contro il pericolo neocalvinista. Si è ravveduto, ma la sua svolta sarà sincera? Pagine e pagine di Togliatti e Garaudy ci spiegano l’importanza di un dialogo fra cattolici, socialisti e comunisti, spero che gli uomini di fede, con un po’ di sale in zucca, non rimuovano le pagini più nobili della loro (non tutta disprezzabile) storia.

I cattolici di sinistra hanno iniziato a muoversi contro l’imperialismo USA? Due teologi, Antonio Spadara e Marcelo Figueroa (di formazione protestante), hanno scritto, insieme, un eccellente saggio contro la follia evangelica. Credo che riportarne qualche passo, possa essere illuminante. L’evangelismo, in questo elaborato articolo, viene inquadrato – anche se i due religiosi non utilizzano questi termini – come ideologia del neocolonialismo statunitense. Lo studio è davvero ben documentato.

‘’Un altro aspetto interessante è la relazione che questa collettività religiosa, composta principalmente da bianchi di estrazione popolare del profondo Sud americano, ha con il «creato». Vi è come una sorta di «anestesia» nei confronti dei disastri ecologici e dei problemi generati dai cambiamenti climatici. Il «dominionismo» che professano – che considera gli ecologisti persone contrarie alla fede cristiana – affonda le proprie radici in una comprensione letteralistica dei racconti della creazione del libro della Genesi, che colloca l’uomo in una situazione di «dominio» sul creato, mentre quest’ultimo resta sottoposto al suo arbitrio in biblica «soggezione».

In questa visione teologica, i disastri naturali, i drammatici cambiamenti climatici e la crisi ecologica globale non soltanto non vengono percepiti come un allarme che dovrebbe indurli a rivedere i loro dogmi ma, al contrario, sono segni che confermano la loro concezione non allegorica delle figure finali del libro dell’Apocalisse e la loro speranza in «cieli nuovi e terra nuova».

Si tratta di una formula profetica: combattere le minacce ai valori cristiani americani e attendere l’imminente giustizia di un Armageddon, una resa dei conti finale tra il Bene e il Male, tra Dio e Satana. In questo senso ogni «processo» (di pace, di dialogo ecc.) frana davanti all’impellenza della fine, della battaglia finale contro il nemico. E la comunità dei credenti, della fede (faith), diventa la comunità dei combattenti, della battaglia (fight). Una simile lettura unidirezionale dei testi biblici può indurre ad anestetizzare le coscienze o a sostenere attivamente le situazioni più atroci e drammatiche che il mondo vive fuori dalle frontiere della propria «terra promessa».’’ 2

Questa ideologia ha favorito l’avvento della destra più intollerante che, sulla scia di Steve Bannon, ha sostituito l’antisemitismo con l’islamofobia. Per i due teologi la maggiore pericolosità dell’evangelismo sta in ‘’questo strano ecumenismo ascrivibile alla sua visione xenofoba e islamofoba, che invoca muri e deportazioni purificatrici. La parola «ecumenismo» si traduce così in un paradosso, in un «ecumenismo dell’odio». L’intolleranza è marchio celestiale di purismo, il riduzionismo è metodologia esegetica, e l’ultra-letteralismo ne è la chiave ermeneutica’’. Il loro ‘’ecumenismo dell’odio’’ lo ritroviamo nei movimenti neofascisti, in quelli neoconservatori e nello Stato d’Israele che vorrebbe sterminare – un po’ come i puritani fecero coi pellirossa – il popolo palestinese. Reagan, Bush, Clinton, Obama ed ora Trump sono, nessuno escluso, i volenterosi fantocci di queste sette. Pupazzi telecomandati che, mandato dopo mandato, potrebbero gettare il mondo nel caos. I neocon, maestri delle pulizie etniche, possono essere fermati? La risposta deve essere, per forza di cose, positiva.

https://ilcomunista23.blogspot.it/2017/10/la-protestantizzazione-dellamerica.html

http://www.laciviltacattolica.it/articolo/fondamentalismo-evangelicale-e-integralismo-cattolico/

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Foto: El Pais (da Google)

 

15 commenti per “Evangelismo: la nuova ideologia dell’imperialismo

  1. gino
    28 Dicembre 2017 at 20:23

    1) confermo l’enorme ascesa in sudamerica degli evangelici e il loro ruolo di testa di ponte del neocolonialismo usa.
    sono stati abili: si rivolgono ai poveri (i bianchi ricchi tendono più verso buddismo e spiritismo), usano rituali sincretici alle religioni afro-indios, offrono il successo economico e sociale qui sulla terra, non impongono regole morali se non la continenza sessuale (un’anteprima assoluta in sudamerica – che personalmente mi disturba molto – il cattolicesimo nella pratica non l’aveva mai fatto).

    2) da un punto di vista teologico, e usando un po’ l’interpretazione psicoanalitica, la distribuzione gerarchica della divinità fra N attori in cielo è il modello cui ispirare la distribuzione del potere in terra.
    quanto N è minore in cielo, tanto più accentrato il potere in terra. la massimizzazione del potere si ha con N = 1.
    da questo punto di vista il cristianesimo cattolico è una religione “socialista” simile al paganesimo, N tende a infinito con i vari gesucristi, spiritisanti, madonne, santi, beati, angeli.
    il cristianesimo evangelico invece è quasi puramente monoteista, N = 2, dio e gesucristo. a volte N = 3 (spirito santo per i “pentecostali”).
    quali sono le religioni con N = 1 e quindi più adatte a un modello di strapotere assoluto? ebraismo e ISLAM.
    queste due sembra si facciano la guerra solo perchè sono 2 aziende che vendono la stessa merce, entrambe ossessivamente zeppe di obblighi e divieti assurdi, entrambe ferocemente antisessuali.
    e se a certe elite occidentali sotto sotto in realtà piacesse l’islam proprio perchè è un ottimo garante celeste di uno strapotere imperiale in terra?

    • Fabrizio Marchi
      28 Dicembre 2017 at 21:14

      Non mi pare però di scorgere (anche solo dei piccoli pezzi di) elite occidentali a cui piace (neanche “sotto sotto”…) l’Islam…Non ne vedo né in Europa (né del sud nè tanto meno dell’est e del nord) né tanto meno negli USA (e neanche in Canada, Oceania ecc.)…

      • gino
        29 Dicembre 2017 at 11:12

        è da un centinaio di anni che le elite occidentali fomentano ideologicamente, finanziano e armano l’islam fondamentalista. certo, per usarli come carne da cannone per le sue guerre coloniali.
        il mio è solo un sospetto, una possibilità dalla bassa probabilità… che mi venne osservando questa insistenza ossessiva a favore dell’islam fondamentalista.
        sai io sono un po’ freudiano, credo che oltre la coscienza ci sia l’inconscio che condiziona le scelte delle persone.

        a sx invece vedo un certo filoislamismo cosciente e la cosa francamente mi pare pittoresca.
        ma forse a sx dipende dall’amore per tutte le religioni che non siano la “nostra”, una specie di “autorazzismo”. ne ho conosciuti a caterve di compagni che, da posizioni coscientemente atee, hanno alla fine ceduto all’inconscio e si sono dati alla religiosità “altra”.

        • Fabrizio Marchi
          29 Dicembre 2017 at 11:42

          Se è per questo l’Occidente, USA e Israele in testa, ha finanziato, armato e foraggiato tutti i fondamentalismi islamici in funzione anticomunista, antisocialista, antisovietica e soprattutto contro il nazionalismo laico e socialisteggiante arabo, a partire dai talebani in Afghanistan (in funzione antisovietica), passando per Hamas (inizialmente sostenuta da Israele in funzione anti OLP) e infine ad Al Qaeda, Al Nusra e Isis (per destabilizzare la Libia e la Siria e in generale il Medio Oriente).
          Però si trattava e si tratta di un sostegno politico, militare e finanziario per ragioni di strategia e tattica geopolitica. Ma questo è un altro discorso. Però che ci siano delle elite sociali dominanti in Occidente che guardino all’Islam come ideologia di riferimento non mi pare proprio.
          Può darsi che a sinistra ci sia qualcuno che per reazione sia spinto a simpatizzare per altre religioni (in questo caso l’Islam) per spirito di contrapposizione con il Cristianesimo, in quanto religione ufficiale del mondo occidentale. Però mi pare un fenomeno veramente infinitesimale. Al contrario, mi pare di notare in Occidente una notevole proliferazione del buddhismo, in particolare di quello giapponese, prevalentemente se non esclusivamente in ceti sociali medio borghesi e mediamente colti, diciamo così. Diciamo pure che è una tendenza in atto ormai da decenni e sicuramente in crescita. E anche in questo caso secondo me questa tendenza è data in larga da un certo rifiuto del Cristianesimo e in particolare del Cattolicesismo oltre che dalla ricerca di risposte al proprio disagio interiore ed esistenziale (che a mio parere niente e nessuno è in grado di lenire ma questo è un altro discorso ancora…ciascuno si aggrappa a quel che può…).
          Però, al di là di qualche sporadico caso individuale, non mi pare di vedere una penetrazione dell’Islam nel mondo occidentale (a parte gli immigrati di fede musulmana). Tu dici di aver visto “caterve di compagni” aderire all’Islam…Bah…a me non pare proprio. Che ti devo dire, anche in questo caso, evidentemente, vediamo la realtà con lenti diverse…
          Dopo di che, se il nostro sport preferito è quello di dare addosso alla “sinistra” (e posso pure essere d’accordo, se fatto con intelligenza, a patto che si dia addosso alla destra con la stessa veemenza…) sempre, comunque e dovunque, è un altro discorso…Però io queste “caterve di compagni” che hanno aderito all’Islam proprio non le vedo…

          • gino
            30 Dicembre 2017 at 3:07

            1) per “un certo filoislamismo” intendevo una simpatia, non mettersi a pecoroni lodando allah in moschea.

            2) le “caterve” erano nella frase delle religioni “altre” in generale. ne ho conosciuti un botto che si sono dati al buddismo, induismo, hare krishna, ecc.

            p.s. addosso alla destra ci vado prevalentemente nei siti di destra.

  2. Riccardo
    29 Dicembre 2017 at 15:01

    Ho seguito per un po’ di tempo la questione evangelica in Sud America. Mi ero accorto però che per esempio in Brasile dopo una grossa crescita, negli ultimi 5/6 anni la percentuale si sia stabilizzata (su15/18%). Non so bene come sia dalle altre parti. Credo che come in tutte le cose c’è un forte aumento iniziale e poi una stabilizzazione.

  3. Fabrizio Marchi
    30 Dicembre 2017 at 9:06

    @Gino
    Secondo me anche in questo caso sei troppo tranchant, come al solito. Ma è nel tuo carattere, ormai è evidente, come è altrettanto evidente che ti piace provocare. Infatti tu stesso dici che vai sui siti di destra a polemizzare così come su quelli di sinistra. E’ chiaro che hai molto tempo a disposizione…E va bè, contento te…
    In ogni caso quelle “caterve” di persone che hanno aderito a religioni “altre” non riguardano solo i “compagni” ma tanta gente che cerca delle risposte al proprio disagio personale ed esistenziale e che non le trova nel Cattolicesimo. L’Islam mi pare proprio l’ultima delle religioni “altre” a cui queste persone aderiscono. In Occidente e soprattutto in Italia quella più praticata è sicuramente il buddhismo, non c’è alcun dubbio. Se ne incontrano normalmente tantissimi che praticano il buddhismo, a differenza dei musulmani che non se ne vede neanche uno (a parte gli stranieri, ovviamente).
    Per quanto riguarda il filoislamismo, anche qui bisogna chiarire. Non c’è dubbio che oggi esistano dei movimenti islamici, penso ad Hezbollah, ad esempio, fra gli altri, che da un punto di vista politico svolgono una funzione antimperialista. Ed è giusto sostenerli (sempre ammesso che uno la veda dal nostro punto di vista, se uno invece è un filoisraeliano o un filoamericano ovviamente no…). Stesso discorso, ma solo in parte, per Hamas, che è molto diverso da Hezbollah sia sul piano politico che ideologico, però, nella situazione specifica, a Gaza, va comunque difeso (senza ovviamente aderirvi ideologicamente…).
    Questo però non ha nulla a che vedere con il “filoislamismo”. Si tratta di una posizione politica. Non siamo noi che scegliamo le forme e le modalità ideologiche e politiche che si determinano nei vari contesti sociali, nazionale e territoriali. Ovvio che, restando al caso palestinese, preferirei sostenere una forza socialista e laica come era l’OLP piuttosto che Hamas. E grazie al cavolo, mi viene da dire! Ma non dipende da me, purtroppo, determinare la natura politica e ideologica delle forze in campo. Bisogna fare i conti con quello che c’è e che concretamente si determina. Purtroppo il socialismo arabo è stato scientemente distrutto dall’Occidente e da quella parte dell’Islam che ci si è alleato. E ora la situazione è questa. Però, francamente tutto questo filoislamismo a sinistra non lo vedo per niente. Anzi, la grandissima parte del popolo della attuale “sinistra” è ostile all’Islam proprio perché lo percepisce come una religione in netto contrasto con l’ideologia politicamente corretta e femminista e in generale con il sistema valoriale occidentale. E questo vale, ti assicuro, anche e soprattutto per la “sinistra” radicale e quella cosiddetta “antagonista”…A tal proposito un mio articolo nel merito: https://www.linterferenza.info/editoriali/kobane-lultimo-mito-della-sinistra-occidentale/

    • gino
      30 Dicembre 2017 at 10:42

      concordo sull’analisi politica e mi fido del fatto che sei materialmente più a contatto di me con gli ambienti di sx italiana (così non mi dici, per una volta, che sono un castigamatti, ahahah!). ma ovviamente non mi riferivo alla simpatia politica per certi movimenti islamici. mi riferivo ai costumi.

      ma ti spiego. conversando via web m’è capitato non poche volte di incontrare gente di sx politicamente corretta che, quando si tratta di costumi islamici, è stranamente accondiscendente. parlo anche di donne femministe. frasi giustificazioniste del tipo:
      – ah ma in fondo il burka non è tutto sto male
      – ah ma in fondo le menomazioni ai genitali non sono così generalizzate
      – ah ma gli islamici hanno una profonda spiritualità da ammirare
      – ah ma allora sei islamofobo
      boh… forse associano islamici-immigrati e quindi accondiscendono i primi per amore dei secondi? non so.

      ma mi fido di te e quindi penso che sono solo stato sfortunato nell’incontrare quei pochi che dicono ste cose (dico sul serio, non è ironia).

      • Fabrizio Marchi
        30 Dicembre 2017 at 12:58

        Data l’ipocrisia dell’ideologia politicamente corretta e femminista, ormai trasversale a tutti gli schieramenti politici, sicuramente c’è anche una minoranza (esigua) di sinistra radicale o antagonista che da una parte criminalizza i maschi occidentali e dall’altra tende a giustificare usi e costumi dei musulmani. Ma la stragrande maggioranza della “sinistra” politicamente corretta, sia essa liberal, radical o antagonista, è sicuramente ostile all’Islam, non quanto la destra, la Lega ecc. (per non parlare delle neodestre nord europee, tedesche, olandesi ed austriache, che sono una miscela di ideologia gender e razzismo, in particolare islamofobo, vere e proprie mostruosità figlie del sistema…) che se potesse scatenerebbe la caccia all’uomo nei confronti degli islamici, però insomma…L’Islam è visto come un nemico, perché appunto individuato, non a torto, come una religione (ideologia) irriducibile all’ideologia dominante del sistema capitalista occidentale e in particolare proprio agli usi e ai costumi occidentali.
        Vedi? Sei in errore anche tu, ogni tanto, dipenderà dal fatto che per una volta non ti sei affidato alla scienza, in questo caso, ma al tuo “sentire” o al “così si dice”… 🙂
        Destra e “sinistra” sono sostanzialmente accomunate nell’odio viscerale nei confronti del mondo musulmano, ce ne siamo occupati in diverse occasioni. Ecco un articolo nel merito: https://www.linterferenza.info/editoriali/3116/

        • gino
          30 Dicembre 2017 at 16:06

          comunque l’accondiscendenza sul burka era in in lungo articolo di una giornalista di repubblika, giornale non proprio espressione di minoranze “esigue”…

      • Fabrizio Marchi
        30 Dicembre 2017 at 13:11

        P.S. quasi dimenticavo. L’ipocrisia più grande poi – che riguarda sia la destra che la “sinistra” – è che, come ormai noto, l’Occidente è alleato con le parte peggiore e più retriva del mondo islamico, come l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi, il Qatar ecc. e le loro derivazioni religiose/ideologiche (Wahabismo ecc.) e combatte la parte più avanzata e anche progressista che è quella sciita, dopo aver, come dicevo prima, lavorato per distruggere il socialismo panarabo e i movimenti laici, nazionalisti e socialisti e/o socialisteggianti che per almeno un trentennio sono stati egemoni (Egitto di Nasser, Algeria post liberazione, OLP di Arafat e compagni, la Libia di Gheddafi, la Siria di Assad padre e figlio e naturalmente tutti i partici comunisti e socialisti del mondo arabo che fino ad una trentina di anni fa erano tanti e numerosi).
        La distruzione del socialismo arabo è stata una lucida operazione che ha visto l’alleanza fra USA, Israele e mondo occidentale da una parte, e le petromonarchie saudite e qatariote più una buona parte delle borghesie nazionali dei vari paesi arabi. Il nazionalismo laico e socialista panarabo resta un’esperienza molto importante e molto interessante che purtroppo ha risentito anch’essa – e non poteva essere altrimenti – del crollo dell’URSS e del socialismo reale…

        • gino
          30 Dicembre 2017 at 16:03

          sì, questo lo sappiamo bene

  4. Giacomo
    3 Gennaio 2018 at 2:19

    N=1 è vero per l’Islam e l’ebraismo, ma si deve distinguere il carattere universale dell’Islam dal monoteismo molto più chiuso ebraico. L’ebraismo non fa molti proseliti e quando lo fa è legatissimo all’idea della terra promessa, concetto che non si concilia con la dar-ar-Islam dei musulmani che in linea di principio è qualunque terra dove esistono musulmani. Per questo l’Islam ha una maggiore propensione ad essere una fede in qualche senso rivoluzionaria, ovviamente con tutte le contraddizioni macroscopiche che nascono dall’essere anche una religione che prescrive delle precise pratiche e persino un corpus di leggi che regola la convivenza. Quanto Qutb insiste su “Non avrai altro Dio all’infuori di me” intende anche “Non avrai altro Signore all’infuori di me” nel senso che gli altri Signori possono essere abbattutti non appena se ne presenta la necessità e che gli individui sono tutti eguali davanti a Dio (ma è un Dio tanto trascendente che diventa un deux-ex-machina per l’eguaglianza). La sinistra radicale (e non) ha capito molto poco l’Islam, vorrebbe apprezzarlo ed ha un riflesso di simpatia per le comunità islamiche occidentali che sono molto secolarizzate ormai e che ha le proprie icone (Ben Jelloun e tanti altri, o politicamente il sindaco di Londra Khan), ma non lo comprende a fondo, ne potrebbe date le concezioni ad esempio proprio sul ruolo della donna, come sottolineava Fabrizio, molto diverse (sebbene entrambe non proprio favorevoli all’uomo [beta] per motivi che sarebbe lungo spiegare).

  5. Roberto Delpopolo
    7 Settembre 2018 at 21:14

    I problemi gravi che tutti falliscono nell’analizzare sono problemi di mafie che in turno scagionano guerre. Non esiste solo la mafia di cui ci parlano ma esiste anche la possibilità che la mafia sia nel governo che pretende di avere una facciata onesta. Tale mafia, che essa sia intenzionale o dovuta a semplice ignoranza inizia quando non si tiene conto che le leggi di obbligo non possono essere gestite per profitti personali incontrollati. La legge di obbligo da un chiaro vantaggio a chiunque sia un fabbricante ed un venditore del prodotto che viene messo in commercio e che deve essere acquistato all’occorrenza. Il primo errore è quello di permettere ai fabbricanti di mettere le loro azioni in pubblico nello stock market dato che ciò causa conflitti di interesse. Il secondo errore è quello di non gestire con leggi speciali i territori nei quali un oggetto debba essere prodotto per evitare formazioni potenzialmente criminali. La mancanza di tutto ciò ha innescato la veloce formazione di gruppi di potere basati specie in America che pretendendo di comportarsi come i tedeschi, hanno preso il controllo dei mercati per garantirsi la vendita di prodotti sottomessi a leggi di obbligo. Dagli stessi falsi tedeschi sono partite anche altre leggi di obbligo. Si evita di trattare il fenomeno come mafia ma ha il sapore di mafia in quanto ci sono forti connessioni con lo stock market, ingenti traffici di soldi e profitti enormi. Quando le leggi di obbligo vengono formulate per ottenere maggiori guadagni si entra in un circolo vizioso dove il crimine aumenta, gli incidenti aumentano e le leggi di obbligo aumentano. Da ciò nasce sia la guerra contro le mafie e sia un incrementale terrorismo dato che anche i musulmani ricchi sono coinvolti con lo stock market e le leggi di obbligo. La mafia diventa invisibile agli occhi di chi crede che la legge stia operando con onestà ma l’ingordigia, le multe esagerate, gli abusi di potere e la riluttanza del governo nel procedere nei rimborsi sono tutti segni di presenza di illegalità. Gli attentanti contro le torri gemelle sono stati un’attacco contro lo stock market e non direttamente contro tutti gli americani e si parla di Bin Laden coinvolto con azioni di stock market. La politica diventa un circo mediatico dove ciò che conta sono i profitti ed il potere ma non la legalità. Siamo noi la fine del mondo. La nostra noncuranza nel disciplinare i politici o la finanza per permettere agli industriali profitti non etici e potenzialmente criminali, tradisce i nostri valori e fa della nazionalità una burla mediatica.

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