La foto che vedete qui sotto mostra una squadriglia della flotta aerea britannica, cioè della seconda potenza imperialista del pianeta – quella che bombarda allegramente qua e là in giro per il mondo – che sfreccia con i colori arcobaleno durante il Gay Pride di Londra, fra grida di giubilo e lodi a Sua Maestà da parte dei partecipanti.
Qui sotto potete invece vedere le automobili della polizia americana vestite a festa, naturalmente con i colori arcobaleno, durante il Gay Pride di San Francisco (la stessa cosa si è ripetuta in tutti i Gay Pride in tutte le città americane):
Ovviamente è la stessa polizia che spara sui neri nei ghetti e sui messicani al confine con la California e il Nuovo Messico; il braccio armato del sistema giudiziario americano che spedisce nelle patrie galere un quarto dell’intera popolazione carceraria mondiale (in gran parte neri e ispanici). Però vuoi mettere essere ammazzati o arrestati da un poliziotto gay o da una poliziotta lesbica. Cambia tutta la prospettiva…
Questa che vedete sotto, versione arcobaleno, è invece la Casa Bianca, cioè il palazzo presidenziale della più grande superpotenza mondiale, quella che si è caricata sulle spalle l’onere di difendere la libertà dei popoli, i diritti e la democrazia in tutto il mondo, costi quel che costi:
In ultimo, ma non per ultimo, qui abbiamo la foto di due soldati israeliani gay (Israele è il paradiso del mondo Lgbt) che si tengono per mano. Gli stessi che fanno il tiro al bersaglio a Gaza sui palestinesi. E però, anche in questo caso, vuoi mettere essere centrati da un cecchino gay o da una cecchina lesbica. Tutta un’altra prospettiva…
Queste immagini confermano, anzi, rendono evidente il potenziale sovversivo, direi, senza esitazioni, rivoluzionario del movimento Lgbt, parente stretto, anzi strettissimo, se non una vera e propria costola, del femminismo. Era proprio quello che noi tutti auspicavamo e di cui sentivamo la necessità. Una bomba termonucleare piazzata nel cuore dello stato e dell’impero. La “specificità” che trasformerà il mondo, i rapporti di produzione capitalistici, le diseguaglianze sociali, che porrà fine allo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, all’imperialismo, al colonialismo. Forse anche ai maremoti.
E pensare che una volta, tanti, ma tanti anni fa (come nelle favole…), c’erano dei movimenti omosessuali che addirittura inorridivano alla sola idea di rivendicare il diritto di sposarsi, perché consideravano il matrimonio una istituzione borghese, anzi, l’istituzione borghese per eccellenza. Oggi sfilano festanti salutati dalle “frecce arcobaleno” dei bombardieri di Sua Maestà la Regina…
E che vogliamo fare, i tempi cambiano, non sempre in meglio…