Povertà

Nel nostro tempo, la povertà ha perso quel fascino “romantico” che un giorno ha forse avuto.
C’è stato un tempo, infatti, in cui la mancanza di mezzi, coinvolgendo ampie fasce della popolazione, veniva vissuta come una sorta di ingiustizia sociale (colpa dei padroni predatori) e si aveva l’orgoglio di “rappresentarla” collettivamente per rivendicarne la cessazione.

Nel nostro tempo, invece, il povero è colui che non può consumare. In questo senso, esso rappresenta il peccatore per eccellenza, dal momento che la partecipazione al consumo sociale costituisce la partecipazione politica più significativa possibile ai sacramenti indispensabili per stare in pace con la comunità. Più si consuma, più si è integrati. Più si consuma, meno probabili sono gli intoppi al sistema. Un cattivo consumatore, e cioè un povero, è un elemento sociale di cui diffidare.

Se una volta la povertà non impediva, anzi suscitava, l’assunzione di una coscienza collettiva di essa, con la speranza di tra-durla in istanza storica che la superasse, ai nostri giorni la povertà comporta soltanto vergogna individuale. Il povero incarna l’esclusione dal sistema: la dimostrazione in figura della forza dei ricchi e dell’inadeguatezza dei poveri – un monito potentemente e patentemente vivo ad accettare le regole del sistema o a perire.

MILANO 04 Lug 2012 - ANZIANI CHE RACCOLGONO GLI SCARTI DI FRUTTA E VERDURA TRA LA SPAZZATURA DEL MERCATO IN VIA PAPINIANO. LA CRISI ECONOMICA HA PEGGIORATO LE CONDIZIONI ECONOMICHE DI MOLTI PENSIONATI p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

MILANO 04 Lug 2012 – ANZIANI CHE RACCOLGONO GLI SCARTI DI FRUTTA E VERDURA TRA LA SPAZZATURA DEL MERCATO IN VIA PAPINIANO. LA CRISI ECONOMICA HA PEGGIORATO LE CONDIZIONI ECONOMICHE DI MOLTI PENSIONATI p.s. la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

Fonte foto: tg24.sky.it (da Google)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.